Bengasi… Bengasi… Dove abbiamo già sentito questo nome?



Bengasi
, di Augusto Genina, 1942

Ne abbiamo discusso tempo fa su Identica (contiene spoiler)

“Bengasi” e “Cirenaica” sono nomi che in Italia pronunciamo con troppa inconsapevolezza. E invece, prima di farlo, dovremmo lavarci la bocca col sapone. In Cirenaica gli abusi, le ruberie, le deportazioni di massa e i massacri compiuti dal nostro imperialismo sono a monte di una lunga catena di eventi che, serpeggiando, si allunga fino alle ultime 48 ore.
A Bologna, “la Cirenaica” è un rione della prima periferia est, diviso a metà da Via Libia, e chissà in quante altre città la toponomastica ricorda i tempi in cui la Libia era “nostra”.
Nel 1911 festeggiammo il cinquantenario dell’Unità d’Italia invadendo quelle terre; solo vent’anni dopo terminammo di “riconquistarle”; dieci anni dopo le riperdemmo (ma nel ’42 il film di Genina terminava con un auspicio che oggi è diventato un “what if”). Prosegui la lettura ›

Affile, Grazianilandia. L’eredità razzista e il mausoleo delle sfighe

Graziani semi-ignudo, 1937

Graziani con le chiappe al vento, 1937. Clicca per ingrandire.

di Wu Ming 1

E’ accaduto il mese scorso. Ad Affile, piccolo comune a est di Roma, la giunta di «centrodestra» – chissà quando ci libereremo di quest’eufemismo! – ha inaugurato un sacrario dedicato a Rodolfo Graziani (1882 – 1955).
Graziani – che è sepolto nel locale cimitero – fu governatore della Cirenaica durante la «riconquista» fascista della Libia (1930-31), comandante del fronte sud durante l’invasione dell’Etiopia (1935-36), viceré d’Etiopia nel biennio 1936-37 e comandante delle forze armate della Repubblica di Salò durante la guerra civile del 1943-45.
L’edificio – di una bruttezza e mediocrità da rimanere soffocati – è costato 130.000 euro sborsati dai contribuenti, fondi che la Regione Lazio aveva stanziato per altro uso. Il Comune li aveva chiesti per la riqualifica del parco di Radimonte e per un generico sacrario “al Soldato”, progetto senz’altro discutibile ma non equivalente alla commemorazione di Graziani, che pare non fosse menzionato in nessun documento.
Il podestà Il sindaco Ercole Viri si è difeso dicendo che «ad Affile quando si dice “il Soldato” si intende solo Graziani». Ah, beh, non fa una piega. Prosegui la lettura ›

Stop Motion: i tempi interstiziali della rivolta a passo uno

Devo

di Wu Ming 5

Si esce dall’infausto tunnel appenninico alla luce, si apre la periferia di Bologna. Poiché Bologna è una piccola città, il tempo che separa dall’arrivo è poco. Prossimi alla vista, elementi di paesaggio urbano. Il generico dell’erba che cresce in mezzo alle crepe, tra i binari, la ghiaia, il bitume, tag e graffiti. Il generico: che significa il potente in sé. Poi lo sguardo si allarga, e dopo lo straniamento iniziale ecco i luoghi. Il taglio della linea ferroviaria li rende da un’altra prospettiva, riposano sulla terra con un senso di legittimità, naturalezza apparente, lontana dalla sensazione di chiusura o dai sentimenti di oppressione, dal teatro di fuga possibile che evocherebbero quando li si cammina per strada. Appaiono assorti, dimensione posta sul crocicchio tra inerziale, mera massa, architettura e piano urbanistico. Li si guarda dall’alto e li si attraversa veloci, a dispetto della stolidità, dell’idiozia dei materiali, del peso gravoso di case e strutture, o dell’apertura frequente di spazi dedicati al tempo parallelo del gioco – il basket, il calcio. Si stenta a credere che siano luoghi attraversati, segnati ciclicamente dal tempo radioso della rivolta: tutto appare sempre dato, e a dispetto dei segnali che indicano disfacimento o mutazione, tutto appare sotto il volto della fissità, della continuità, della lunga durata. Prosegui la lettura ›

La Compagnia dell’Anello a Loughborough

L'intervento di Tom Shippey a Loughborough

L'intervento di Tom Shippey a Loughborough

Una segnalazione “tolkieniana”, in attesa che Giap torni pienamente operativo (è ormai questione di pochi giorni).
Dal 16 al 20 agosto si è tenuto presso l’Università di Loughborough (UK) l’incontro organizzato dalla Tolkien Society britannica per celebrare i 75 anni dalla pubblicazione de Lo Hobbit.
Era presente una delegazione composta da tutti i più brillanti e assidui studiosi di Tolkien italiani: Franco Manni, Roberto Arduini, Claudio Antonio Testi, Lorenzo Gammarelli e altri. I loro interventi sono stati apprezzati e soprattutto sono stati l’occasione di presentare il volume The Broken Scythe – Death and Immortality in the works of J.R.R.Tolkien (Walking Tree, 2012), vale a dire la traduzione e pubblicazione in inglese de La Falce Spezzata – morte e immortalità in J.R.R.Tolkien (Marietti 2009). E’ la prima volta che un volume di saggi italiani su Tolkien viene pubblicato in inglese e presentato al più importante incontro di studiosi e appassionati dell’opera tolkieniana (riscuotendo per altro un grosso successo). Prosegui la lettura ›

Due appuntamenti d’agosto: «Timira» e «Arzèstula»

Giap tornerà attivo negli ultimi giorni di agosto. Nel frattempo segnaliamo gli unici due appuntamenti live di questo mese.

Domenica 19 agosto, h. 20, Wu Ming 2 e Antar Mohamed presenteranno Timira alla XXI Festa di Radio Onda d’Urto, Brescia. Qui dettagli, materiali e link audio interessanti.

Venerdì 24 agosto, h.21, Wu Ming 1 e i Funambolique – anzi, i Funambolique feat. Wu Ming 1 – eseguiranno Arzèstula al Parco della Biblioteca civica “Don Gilberto Pressacco” di Codroipo (UD). In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Comunale “Benois De Cecco”.

Scarica «L’eroe imperfetto» di Wu Ming 4 (ePub, Mobi, Pdf, Odt)

L'eroe imperfetto

Abbiamo aggiunto alla pagina “Download” un titolo sinora latitante. Si era dato alla macchia, come il leggendario personaggio che appare in copertina. L’eroe imperfetto è un trittico di saggi – o meglio: “esercizi di lettura” – a firma Wu Ming 4 pubblicato da Bompiani nel 2010. La collana era “Agone”, diretta dal collega Antonio Scurati.
Quando L’eroe imperfetto uscì in libreria, il critico Antonio D’Orrico diramò l’ordine di non leggerlo. Non era la prima volta che il celebre recensore ci dedicava una riga della sua rubrica. Le sue micro-recensioni ci deliziano a tal punto che anni fa ce ne scrivemmo una da soli (“Sono di Bologna ma si spacciano per cinesi. / Tanta ciccia e poca figa nel romanzetto del sedicente Wu Ming 5″). Prosegui la lettura ›