Tolkien a Modena: la Nuova Era della Terra di Mezzo

[Il 22 Maggio a Modena si terrà il più importante convegno su J.R.R.Tolkien che sia mai stato organizzato in Italia. Il merito dell’iniziativa è dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena e dell’Associazione Romana di Studi Tolkieniani, che da alcuni anni curano una collana su Tolkien per le edizioni Marietti 1820, dopo avere aggregato un gruppo di studiosi italiani dell’opera del professore di Oxford.
Pubblicando per la prima volta in italiano i testi dei più grandi esperti di Tolkien nel panorama internazionale, l’Istituto ha guadagnato sul campo la credibilità necessaria per invitarli in Italia a parlare di “Tolkien e la filosofia”. Nessun’altra realtà italiana, nel corso degli ultimi quarant’anni ha mai potuto aspirare a tanto. Colpa del provincialismo nostrano; colpa dello snobismo di certa critica di sinistra e della mistificazione dei commentatori di destra, paradossale connivenza che ha ostacolato la nascita di un dibattito serio, non pregiudiziale e non ideologico, su uno dei più famosi narratori del secolo scorso.
Era ora che anche a sud delle Alpi iniziasse a tirare un’aria diversa. C’è un gran bisogno di areare il locale, spazzare via la polvere, le incrostazioni pluridecennali, i ricordini rinsecchiti lasciati da un paio di generazioni di sedicenti cultori dell’opera di Tolkien. Comincia così la nuova era per la Terra di Mezzo e per il suo creatore.
Tra i partecipanti italiani al convegno ci sarà anche Wu Ming 4, che interverrà nel primo panel pomeridiano. La scelta di invitarlo è dovuta soprattutto a “meriti artistici” – cioè al romanzo Stella del Mattino (Einaudi 2008) in cui Tolkien compare come uno dei personaggi principali -, ma anche alla serie di articoli e interventi collezionati negli ultimi anni (vedi i link in calce a questo post).
Qui di seguito pubblichiamo un articolo (scritto appositamente per Giap) di Roberto Arduini, giornalista de “l’Unità” e membro dell’A.R.S.T., che fornisce una panoramica molto utile a contestualizzare il convegno di sabato prossimo.] Prosegui la lettura ›

La Grande Galleria


Alcuni già se lo immaginavano, altri ci speravano e basta:  il secondo Notturno tratto da  Il sentiero degli dei che proponiamo in forma di audioracconto è  il numero 2, ribattezzato per l’occasione “La Grande Galleria”. Dura diciotto minuti, quasi la metà del precedente, e tutta la parte musicale è affidata alla sola chitarra elettrica di Stefano Pilia. La registrazione, come sentirete, è più casalinga, con l’obiettivo di ottenere un suono più scarno rispetto a Mille Miglia, dove i Frida X suonavano almeno una decina di strumenti.

Anche in questo caso, non serve aver letto il libro per seguire il filo delle parole. Basta sapere che Gerolamo, il camminatore protagonista, si trova di notte, sulla strada, a fissare il profilo di una collina di fronte a sé.

Buon ascolto.

Wu Ming 2, Notturno 2 (La grande galleria), da Il sentiero degli dei (17’57”)
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Per scaricare l’mp3, qui.
Per scaricare Notturno 4 (Mille Miglia), qui.

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Sul tuo capo quel sangue cadrà

[Celebriamo – con qualche giorno d’anticipo – un anniversario “inconsueto”. Il 17 maggio 1900 l’anarchico toscano Gaetano Bresci, emigrato negli USA due anni prima, si imbarcava a New York per tornare in Italia. Quale fosse il suo intento è cosa nota a molti.
Sono (siamo) ancora in tanti a ricordare il regicida. Se n’è avuta prova nel febbraio scorso, quando la ributtante partecipazione di un sig. Savoia al Festival di Sanremo riaccese sul web l’odio per una dinastia infame e spinse molti, su blog e social network, a rimpiazzare il proprio avatar col volto di Bresci, vindice fantasma e perenne monito. Il principino mancato salmodiava: “Io credo nella mia cultura e nella mia religione, / per questo io non ho paura di esprimere la mia opinione. / Io sento battere più forte il cuore di un’Italia sola, / che oggi più serenamente si specchia in tutta la sua storia.” Pura apologia della “smemoria condivisa”: un’Italia tarallucci-e-vino unita nell’oblio di ogni sopruso passato e nella rimozione di ogni schifezza presente. E Ghinazzi ci metteva il carico da undici cantando: “Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente…” Tra i conati di vomito, decidemmo di scrivere un ritratto di Bresci per la rubrica “Wumingwood” che teniamo su GQ.
Il pezzo è uscito il mese scorso col titolo “L’amico americano”, e oggi lo riproponiamo.  Magari non dirà nulla di nuovo a chi conosce la vicenda, ma nel contesto di quella rivista ammetterete che fa la sua non scontata figura. L’illustrazione, come al solito, è di David Foldvari. Cogliamo l’occasione per segnalare che su Bresci esiste un documentario, Colpo al cuore: morte non accidentale di un monarca, a cura di Teleimmagini? e XM24. Non lo abbiamo ancora visto, comunque lo proiettano pure domani sera, 14 maggio, al circolo anarchico Berneri di Bologna, Piazza di P.ta Santo Stefano 1, h.20.] Prosegui la lettura ›

Due booktrailer, sei fuori posto e un’intervista

Per una settimana buona è circolato su YouTube in versione beta, con qualche piccola correzione ancora da inserire. Ora invece abbiamo il piacere di presentarvelo nella sua veste definitiva e in un doppio formato.
Il booktrailer de “Il sentiero degli dei” girato da Marcello Pastonesi.

Questa che vedete qui sopra è la versione da 50 secondi. Quella da due minuti e mezzo potete guardarla qui

E sempre a proposito di video, la silhouette di Wu Ming 2 compare in un’intervista per la WebTV del Trento Film Festival, registrata in occasione di un incontro pubblico con Claudio Sabelli Fioretti, per parlare di libri, Alta Velocità e sentieri. Purtroppo un piccolo dettaglio fisico (anzi due) tradisce l’anonimato del nostro, ma almeno non sembra di avere di fronte la sagoma di Facebook… Prosegui la lettura ›

Per Bruno Fanciullacci

A Firenze è un “largo”, a Pontassieve una “via”. Largo e Via Bruno Fanciullacci. Due targhe inaugurate di recente (2002 e 2003), tra polemiche politiche e querele incrociate. Fanciullacci fu un partigiano gappista, medaglia d’oro della Resistenza. Alcuni lo ritengono un killer (“l’assassino di Giovanni Gentile”), altri – noi compresi – un eroe. Pochi sinora lo hanno considerato un filosofo. E’ tempo di omaggiarlo in quella veste.

Sì, filosofo. Una nomea da riscattare, dopo anni di utilizzi arrischiati tipo “il filosofo Rocco Buttiglione”, di torpore accademico e convegni trascorsi a spaccare in sedici il pelo trovato nell’uovo. La filosofia, la prassi del filosofare, deve tornare nelle strade, le strade dove stanziava Socrate, dove viveva come un clochard Diogene detto “il Cane”. Non c’è bisogno di imitare quest’ultimo e dormire in una botte: è sufficiente abbattere gli steccati tra quel che si dice e quel che si fa. Vivere eticamente.

Bruno studia da autodidatta, nel fatiscente carcere di Castelfranco Emilia. Mentre sopporta angherie e privazioni e si rovina per sempre la salute, discute di economia, storia e ingiustizie secolari. Tra i detenuti circolano, ben occultati o mandati a memoria, testi di Marx, Engels, Labriola. Sono gli anni dal 1938 al 1942, Bruno è appena un ragazzo, arrestato ancora minorenne per aver distribuito stampa clandestina antifascista. Aveva un buon lavoro in un hotel di Firenze, poteva farsi i cazzi suoi nel comfort della “zona grigia”, e invece ha scelto l’opposizione al regime. Da bambino, nel pistoiese, ha visto le camicie nere angariare suo padre e costringerlo a trasferirsi con tutta la famiglia. L’antifascismo è una scelta di vita. Prosegui la lettura ›

Sentieri, guerre, previsioni

Cinque racconti notturni scandiscono il cammino lungo Il sentiero degli dei. Prendono corpo al buio, tra una tappa e l’altra, mentre il protagonista cerca di dormire. Non è chiaro se si tratta di sogni, storie vere, leggende o visioni.
Due di questi notturni sono diventati altrettante letture musicali, pensate per chi ama ascoltare e non soltanto leggere. Il primo audioracconto che vi proponiamo dura 33 minuti, ed è la prima volta che “suoniamo” un testo così lungo. La vicenda si svolge durante la XII edizione delle Mille Miglia (1938), a cavallo del Passo della Futa. Prosegui la lettura ›

Gli altri anni ’80. Appunti da un cono d’ombra

di Wu Ming 5 *

Da qualche tempo giro con vecchi compagni e i nostri percorsi sono quelli di più vent’anni fa. Bologna non cambia, e proprio per questo le periferie non dormono. Benché i consumi culturali siano diversi, incomparabili rispetto a quelli degli anni di cui parliamo, e benché il cibo mentale e ideale di cui ci si nutre sia dissimile, difforme, a me pare sempre che le strade abbiano qualcosa di preciso da dirmi. L’asfalto e il cemento, il ferro e la vegetazione inurbata, i volti, i vestiti e le andature degli uomini e delle donne: l’esperienza dei sobborghi è tra quelle fondamentali, per me. La mia formazione è Periferia. Prosegui la lettura ›