Marco Dimitri è morto ieri, a Bologna, ancora non sappiamo come. Gli articoli usciti a botta calda risvegliano vecchie collere mai sopite, con la loro ambiguità, quel modo di usare il termine «setta», quell’insinuare che forse, chissà…
Paradossalmente, l’articolo più sobrio lo abbiamo letto sul Resto del Carlino, il giornale che con più zelo diede risalto alla sua persecuzione.
Marco è morto nel giorno del suo cinquantottesimo compleanno e nel ventiquattresimo anniversario dell’inizio del processo che gli triturò la vita.
Un processo basato su accuse false, testimonianze gravemente inattendibili, narrazioni – quelle sull’Abuso Rituale Satanico, SRA – che in molti paesi indagini e ricerche scientifiche avevano già derubricato a mere fantasie di complotto. Prosegui la lettura ›