Tolkien parla un nuovo italiano. Un primo sguardo alla nuova traduzione de La Compagnia dell’Anello

La prima pagina del capitolo 1 de La compagnia dell’anello nella nuova versione a opera di Ottavio Fatica. Clicca per leggere, sul sito dell’AIST, una prima analisi sul suo approccio alla lingua e allo stile di J.R.R. Tolkien.

Esce oggi in libreria La Compagnia dell’Anello di J.R.R. Tolkien nella nuova traduzione di Ottavio Fatica.

Dopo mesi di polemiche preventive – durante i quali se ne sono sentite davvero delle belle… – e dopo che già le anticipazioni rilasciate da Bompiani – poesia iniziale e Prologo – hanno scatenato un bailamme sulla nuova resa dei nomi, eccoci finalmente al dunque. Adesso si potrà leggere il primo terzo del romanzo e rendersi conto di come “suona” la nuova traduzione, fare tutti i raffronti che si vogliono, approvare, disapprovare, restare affezionati alla vecchia traduzione, innamorarsi della nuova, rimanere neutrali ecc. ecc. Prosegui la lettura ›

Un anno di «Viva Menilicchi!». La guerriglia odonomastica continua.

È passato un anno da quando Wu Ming 2 ha esportato a Palermo l’esperienza di guerriglia odonomastica e camminate urbane maturata a Bologna con Resistenze in Cirenaica.

Il 20 ottobre 2018 un Grande Rituale Ambulante contro il Colonialismo attraversava il capoluogo siciliano, officiato da uno scintillante “collettivo di collettivi” e partecipato da centinaia di persone.

Da quel giorno il progetto «Viva Menilicchi!», ufficialmente concluso con Manifesta 12, ha avuto molto più dei cosiddetti strascichi, e tra azioni dei soliti ignoti, installazioni del collettivo Fare Ala e ulteriori collaborazioni, si può ben dire che sia rimasto in attività, producendo nuovi germogli, innesti e diramazioni. Prosegui la lettura ›

Le molte vite di Magdalena Valdez, il primo romanzo del collettivo Joana Karda

Le molte vite di Magdalena Valdez

Da oggi è in libreria Le molte vite di Magdalena Valdez, romanzo-mondo di un collettivo di narratrici, un collettivo sconfinato e “creolizzante”: un’italiana che vive a Lione, un’italiana che vive a Trieste con il figlio nato in Belize, un’indiana che vive a Trieste e una lettone che vive a Bologna.

Il gruppo Joana Karda è nato dal laboratorio di «scrittura collettiva meticcia» che Wu Ming 2 tiene ogni anno a Bologna, in collaborazione con l’associazione Eks&Tra e il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Alma Mater. Le autrici si sono conosciute durante l’edizione del 2012 e hanno continuato a frequentarsi e scrivere insieme.

Le molte vite di Magdalena Valdez racconta da un’angolatura inattesa gli anni Ottanta-Novanta del XX secolo: seguendo il percorso accidentato di una donna che ogni volta cambia pelle e si reinventa, ci spostiamo dall’India alla Russia della Perestrojka, e da lì all’Italia di Tangentopoli e Mani Pulite, e una volta in Italia ci spostiamo da Roma a Trieste, dove l’ambientazione si fa “post-basagliana”. Prosegui la lettura ›

Chiedi dov’è sepolto Gaetano Bresci. Sull’ex-ergastolo di Santo Stefano e il suo stato di abbandono

Cimitero dell’ex-ergastolo di Santo Stefano, la (presunta) tomba di Gaetano Bresci. Foto di Wu Ming 1, clicca per ingrandire. Altre foto di WM1 sono nella gallery che accompagna il reportage di Pier Vittorio Buffa su L’Espresso.

di Wu Ming 1

Il 29 settembre 2019, insieme ad alcuni amici e colleghi, decido di avventurarmi in quel che resta del cimitero dei detenuti sull’isolotto di Santo Stefano.

Alzando lo sguardo, l’isola di Ventotene brilla azzurra e verde nel sole; con quel posto, dopo La macchina del vento, sento di avere un rapporto sempre più stretto.

Abbassando lo sguardo, lo stato di abbandono del camposanto strizza il cuore come un tubetto. La vegetazione sta inghiottendo tutto. Molte tombe sono già invisibili.

C’è anche la tomba del compagno Gaetano Bresci. Il suo nome campeggia su una croce appoggiata al suolo di sbieco, in bilico. Prosegui la lettura ›

Spettri nei boschi ed entità perturbanti. Come raccontare la lotta No Tav in Valsusa (a Berlino)


[WM1:] Ecco il video del keynote speech che ho tenuto a Berlino il 20 settembre 2019, su invito di Tatiana Bazzichelli, in apertura della conferenza «Citizens Of Evidence: Independent Investigations for Change», organizzata dal Disruption Network Lab.

La questione su cui si incentrava la conferenza era: «Nell’attuale contesto di disinformazione e deliberata messa in circolazione di false notizie, ha ancora senso riferirsi ai dati di fatto riscontrabili [evidence] come prove dirette della verità fattuale? Come possono giornalisti, narratori e attivisti generare consapevolezza rendendo pubbliche informazioni nascoste, quando il confine tra i significati di ciò che è falso e ciò che è vero si fa sempre più sfumato?»

Rispetto a tale domanda, il mio intervento è stato, se non fuori fuoco, quantomeno sghembo. Obliquo, per direzione di provenienza, tema svolto e modalità di esposizione, fin dal titolo, che tradotto in italiano suona così: «Spettri nei boschi ed entità perturbanti. Come mi sono ritrovato a raccontare il movimento No Tav».

Qualcuno ha definito il keynote «molto poetico» e «so airy», cosa che in un consesso di giornalisti e ricercatori può essere parsa bizzarra, e che forse alcuni avranno trovato disfunzionale. Prosegui la lettura ›

È più pericoloso Erdoğan o chi ha combattuto l’Isis? Un intervento di Davide Grasso + Appello internazionale di solidarietà con il #Rojava

di Davide Grasso *

Mentre Erdoğan bombarda quartieri e civili in Siria per costringere alla fuga i curdi;
mentre l’Isis ne approfitta per alzare la testa con azioni, rivolte e attentati, e puntare a una rinascita;
mentre dal mondo intero sale la voce che chiede rispetto per la pace relativa conquistata dalla Siria, dilaniata da otto anni di guerra che hanno causato mezzo milione di morti;
mentre il mondo guarda con orrore ai centomila profughi provocati dalla guerra scatenata contro le Ypg-Ypj, che hanno perso 11.000 caduti sconfiggendo lo Stato islamico…

Mentre avviene tutto questo, in Italia, per iniziativa della procura di Torino, si convocano in tribunale gli italiani che hanno preso le armi contro l’Isis al fianco dei curdi siriani.

Una donna e due uomini, per essersi battuti in diverse forme e periodi contro l’Isis e il fondamentalismo islamico, dovranno comparire davanti a una sezione speciale del Tribunale di Torino martedì 15 ottobre.

Quali le accuse? Nessuna.

Quali i reati contestati? Nessuno. Prosegui la lettura ›

Un ministro, il mestiere di storico e «la versione libresca del Trono di Spade» – di Nicoletta Bourbaki

A destra, Lorenzo Fioramonti; alla sua destra, Luigi Di Maio. Clicca per leggere il commento di Nicoletta Bourbaki alle recenti esternazioni di uno dei due su come si insegna la storia.

Nei giorni scorsi, i media nazionali hanno dato spazio a una dichiarazione del ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti sul modo in cui, a suo parere, andrebbe insegnata la storia.

Il passato non va ridotto a un elenco di battaglie, questa in sintesi la posizione del ministro, ma vanno raccontati anche gli eventi politico-istituzionali più importanti: vanno anche raccontate le curiosità biografiche dei grandi personaggi storici, così da renderceli più familiari, più umani. Insistere sulla dimensione bellica della storia, sempre secondo Fioramonti, avrebbe l’effetto di… alimentare il conflitto nella società. Prosegui la lettura ›