Dal fronte della guerra del «decoro»: un aggiornamento sulla vicenda di #Monfalcone

La guerra del decoro a Monfalcone
[N.B. ➝ Il riassunto delle puntate precedenti è qui.]

La presentazione de La buona educazione degli oppressi si è fatta. Più di un centinaio di persone hanno risposto alla chiamata di Monfalcone Meticcia. Visto che mancavano le panche, abbiamo dato vita a una sorta di sit-in, ovvero a quello che amministratori decorosi chiamano «bivacco». E già questo possiamo considerarlo un successo.

Cliccando sull’immagine sopra potete leggere il resoconto uscito sul Piccolo il 31 agosto, a firma di Elena Placitelli.

Durante l’iniziativa sono comparsi – trattenendosi almeno un quarto d’ora – due poliziotti in divisa; sul finire anche la vigilanza privata ingaggiata dalla sindaca Cisint. Nello stato di polizia in cui ci troviamo, quindi, si ritiene che anche la presentazione di un libro debba essere occhiutamente controllata. Il che, se da un lato fa rabbrividire, dall’altro dimostra che alcuni libri servono anche a fornire occasione per addensare l’opposizione al decoro, al neoliberismo e alla fascistizzazione delle città. Prosegui la lettura ›

A proposito di narrativa scritta in gruppo: il New Yorker racconta Wu Ming e altri due collettivi letterari

Clicca per leggere «Can You Write A Novel As A Group?» di Ceridwen Dovey.

Il New Yorker si occupa di scrittura d’ensemble, dedicando un profilo light e scanzonato a noi e ai collettivi di autrici Alice Campion (Australia) e Helena S. Paige (Sudafrica).

Rimbalzando fra i metodi di lavoro di tre band diversissime e sparse in tre continenti, l’autrice Ceridwen Dovey getta sul tema uno sguardo, per quanto sommario, inusuale e non privo di interesse.

Per chi ci segue da tempo, le parti che ci riguardano compongono una sorta di bignamino, ma sono animate da alcuni guizzi – Dovey dice che scriviamo «come farebbe Dan Brown in acido» – e dalla scelta dei virgolettati giusti. Lo ha fatto notare Mariano Tomatis, al quale l’articolo a un certo punto allude.

L’articolo si intitola «Can You Write A Novel As A Group?», e → si trova qui. Buona lettura.

Nonostante il divieto, il 30 agosto Wolf Bukowski sarà in piazza a #Monfalcone

La locandina dell’evento, che si terrà comunque.

Il comune di Monfalcone ha negato al coordinamento Monfalcone Meticcia il permesso di occupazione di suolo pubblico – un tavolino e qualche panca – per presentare il libro di Wolf Bukowski La buona educazione degli oppressi. Il locale commissariato di polizia, di fronte alla comunicazione ricevuta, non aveva avuto nulla da eccepire. Il comune invece sì. Qui la comunicazione del diniego. Prosegui la lettura ›

Non c’è lotta al negazionismo climatico senza lotta contro le «grandi opere» – Wu Ming 1 su Jacobin Italia

24 giugno 2019, il partito trasversale del capitale. Lega, PD e lobby di riferimento festeggiano l’assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali 2026. Fuori dall’inquadratura festeggia anche il M5S. Per capire come mai riproponiamo questa foto, cliccaci sopra.

Esistono varie forme di negazionismo climatico. La più pericolosa la mette in campo chi finge di occuparsi della crisi in corso ma, anziché affrontarla per quel che è – ovvero la crisi che contiene tutte le altre – la riduce a uno dei tanti temi su cui fare promesse a vuoto, mentre va avanti con le politiche e le scelte di sempre.

Scelte che tutelano gli interessi dei capitalisti che ci stanno spingendo nel baratro, dunque sono negazionismo climatico applicato. E nulla incarna il concetto meglio delle grandi opere inutili e imposte. Soprattutto in Italia.

Quella contro le grandi opere è da decenni la lotta più avanzata dentro la crisi ambientale. Non solo la più avanzata, ma la più sovversiva: i movimenti contro le grandi opere mettono le dita nelle piaghe giuste, per questo il potere si impegna a diffamarli e reprimerli, ma nessuna bufala o calunnia, nessuna denuncia o arresto può far cessare un conflitto endemico e inestirpabile.

Se il nuovo e giovane attivismo sul clima, che da mesi riempie le piazze, incrociasse la strada dei movimenti contro le grandi opere, che da anni mettono bastoni tra le ruote del sistema, entrambe le mobilitazioni farebbero un grande salto di qualità, e darebbero al potere negazionista serissimi grattacapi.

Ne parla Wu Ming 1 in → un articolo appena uscito su Jacobin Italia. Buona lettura.

I trecento boscaioli dell’Imperatore. Una storia di alberi e mondi che muoiono, mentre l’#Amazzonia (e non solo quella) brucia

In questa tarda estate di fuoco e fiamme, mentre, dopo i roghi nella zona artica, bruciano l’Amazzonia e le grandi foreste dell’Africa centrale, riproponiamo un racconto che scrivemmo nel 2004, I trecento boscaioli dell’Imperatore. Sottotitolo: La favola che pone fine a tutte le favole. Fa parte della raccolta Anatra all’arancia meccanica, uscita per Einaudi nel 2011. Ne esiste anche una traduzione in inglese, The Emperor’s Three Hundred Woodcutters, realizzata da Robert P. Baird e apparsa sul n. 52 della Chicago Review, autunno 2006 (scaricabile in pdf qui).

Il romanzo di Richard Powers che ha vinto l’ultimo Premio Pulitzer per la narrativa, The Overstory, intreccia e fa convergere diverse storie legate all’intelligenza degli alberi, alla morte degli alberi e alla molteplicità di mondi che muore insieme a loro. Forse di questo libro ne scriveremo. In Italia lo ha pubblicato La Nave di Teseo, con il titolo Il sussurro del mondo.

Ebbene, pur con un approccio molto diverso, il nostro racconto esplorava lo stesso terreno, o terriccio. Auscultava le stesse radici. Decidemmo di scriverlo dopo aver letto Mitologia degli alberi di Jacques Brosse (Rizzoli, Milano 1994), e lo donammo alla campagna di Greenpeace «Scrittori per le foreste». Prosegui la lettura ›

La bufala grillina sui «#notav che votano Lega», la «mozione No Tav» del #M5S e altre storie di disonestà intellettuale

di Davide Gastaldo * e Wu Ming 1

Sono nuovamente momenti caldi per i No Tav. Gli attacchi e la demonizzazione del movimento sono ripresi, come sempre accade in concomitanza di eventi significativi – in questo caso il Festival Alta Felicità e alcune scadenze legate ad appalti per l’opera. Torna in auge la «violenza No Tav», cosa ampiamente pronosticata da uno di noi nell’intervento «Fuori dalle secche», risalente al marzo scorso.

Quest’anno però la campagna denigratoria si è arricchita di un’accusa, nuova per forma e sostanza: quella di essere «leghisti» e «traditori del movimento 5 stelle».

Ma andiamo per gradi. Prosegui la lettura ›

I Quaderni di Arda – rivista di studi tolkieniani e mondi fantastici

«E sopra tutte le montagne dei Pelóri si levava la cima sulla sommità della quale Manwë pose il proprio trono. Gli Elfi chiamarono Taniquetil la montagna santa, e Oiolossë, cioè Biancore Eterno, ed Elerrína, cioè Coronata di Stelle» – J.R.R.Tolkien, Il Silmarillion

Abbiamo scelto l’acquarello realizzato da Tolkien nel 1928 che rappresenta Taniquetil come viatico per la nascita dei Quaderni di Arda, una rivista italiana dedicata all’opera di J.R.R.Tolkien e ai mondi di fantasia. Avrà una cadenza annuale e il primo numero uscirà a dicembre. Nel board si contano accademici, traduttori, scrittori, nonché alcuni dei più importanti studiosi stranieri della materia tolkieniana.

A guidare la redazione c’è Wu Ming 4. Questo è il sito della rivista:

www.iquadernidiarda.it