Mirco Zappi, che solo per l’anagrafe si chiamava Graziano.
Orlando Rampolli, nome di battaglia Teo.
Luigi Tinti, l’inesauribile comandante Bob.
Tre partigiani – degli oltre 1500 – che vissero l’epopea della 36ª Brigata Garibaldi, attiva sull’Appennino tosco-romagnolo, tra le province di Firenze, Ravenna e Bologna, quando per quei crinali passava la Grüne Linie, l’ultima fortificazione nazista a sud della Pianura Padana. Prosegui la lettura ›
#Bologna antifascista… e una nuova primavera di Resistenze in #Cirenaica!
Ritorna Resistenze in Cirenaica, il «collettivo di collettivi» che dal 2015, in uno dei rioni più interessanti di Bologna, intreccia critica dello spazio urbano, evocazione di fantasmi e recupero di una grande resistenza antifascista meticcia, creola, transnazionale, anticoloniale. Una rete di insorgenze che nella prima metà del XX secolo collegò, per canali a lungo misconosciuti, la Libia ai Balcani, l’Etiopia all’Albania, la Somalia alle città e montagne d’Italia, la Spagna alla Cina. Una delle vie di accesso al rione Cirenaica porta il nome di uno dei personaggi-ponte, un combattente che fece di anticolonialismo e antifascismo un’unica battaglia: via Ilio Barontini.
Quest’anno, a Bologna, la giornata del 25 Aprile sarà parte di una fitta costellazione di eventi che la preparano e la seguiranno. Un percorso già in pieno svolgimento. Come Wu Ming Foundation, nel contesto di un calendario bello (ed) esigente, siamo “mobilitati” in città per quattro appuntamenti, due dei quali targati RIC. Prosegui la lettura ›
Crowdfunding per il Centro Studi Tolkieniani
Poco tempo fa avevamo annunciato il lancio di un progetto ambizioso nel mondo tolkieniano a sud delle Alpi, temporaneamente chiamato “CasaTolkien”, ovvero una sede per il Centro Studi Tolkieniani dell’AIST, nel borgo medievale di Dozza Imolese, lungo la via Emilia, a 35 km da Bologna. Alla fine il nome scelto è stato La Tana del Drago, che si adatterebbe bene a una locanda della Terra di Mezzo, un edificio che sorge a ridosso della porta medievale e del rivellino. È partito il crowdfunding per raccogliere i soldi necessari a ristrutturare e allestire i locali e farne un luogo unico in Italia (e non solo) dedicato al professore di Oxford. Seguite il link al sito dell’AIST e troverete il video di presentazione. Elen sila lumenn omentielvo!
Duncan Edwards: il più grande calciatore di sempre
È quello che sostiene l’autore di questa biografia, James Leighton, in uscita il 26 aprile per l’editrice 66thand2nd. E per quanto possa sembrare una sparata, gli argomenti che Leighton porta a sostegno della sua tesi sono tutt’altro che balzani. Infatti, benché qualunque classificazione in uno sport di squadra e di relazione/scontro risulti sempre parziale e relativa al contesto, la versatilità di Duncan Edwards, prima ancora che le sue res gestae, appare davvero rara, anche rispetto al calcio attuale. Prosegui la lettura ›
Diverso il suo rilievo 2018: la seconda festa di #AlpinismoMolotov. Locandina ufficiale e programma
Il nome della festa di Alpinismo Molotov è preso dal libro Storia di una montagna, scritto dal geografo anarchico — anzi, come diceva lui: «geografo, ma anarchico» — Elisée Reclus (1830-1905).
Histoire d’une montagne uscì nel 1876. Da quattro anni Reclus, per la seconda volta nella sua vita, era esule politico. Nel 1871, infatti, aveva aderito alla Comune di Parigi, e aveva combattuto per difenderla. Dopo un anno di prigione, era stato espulso dalla Francia e si era stabilito in Svizzera.
Il libro uscì di nuovo, in versione definitiva, nel 1880. In Italia fu tradotto nel 1909 e il testo è scaricabile gratis da Liber Liber. Ecco il passaggio da cui proviene il titolo: Prosegui la lettura ›
Dopo la lettura di #108metri di Alberto Prunetti: appunti su fiction e non-fiction, problemi etici e poetici
Sui problemi etici e poetici dello scrivere «oggetti narrativi non-identificati» e su come il Prunetti ci lavora sopra. Si parla anche di Orwell, Montanelli, Saviano, Lilin, Pansa e altri. Avvertenza: sassi sparati fuori dalle scarpe come se grandinasse.
di Wu Ming 1
«Nearly all the incidents described […] actually happened, though they have been rearranged».
Scriveva così George Orwell nel suo The Road to Wigan Pier (1937), memoriale e reportage immersivo sulle condizioni della working class del nord dell’Inghilterra tra le due guerre mondiali, scritto con tecniche da romanzo. Più o meno lo stesso vale per il suo libro del 1931 Down and Out in Paris and London.
«Quasi tutti gli eventi descritti sono realmente accaduti, anche se sono stati riarrangiati». Ma se «quasi» tutti sono realmente accaduti, vuol dire che alcuni sono inventati. Quali? E gli altri, se sono «riarrangiati», in che senso sono «realmente» accaduti? Prosegui la lettura ›
Diverso Rilievo 2018: la seconda festa nazionale di #AlpinismoMolotov. 1-2-3 giugno, Monti Sibillini, #Macerata
«Di questo passo toccherà tornare in montagna», si dice.
Noi, che riteniamo il pessimismo un lusso da rimandare a tempi migliori, quando sentiamo l’espressione «di questo passo» andiamo con la mente al passo oratorio di Alpinismo Molotov. Camminare e raccontare. Raccontare per lottare.
Lo abbiamo detto tante volte: è sintomatico che in Italia «andare in montagna» sia divenuto sinonimo di «resistere al potere». Alpinismo Molotov è nato per esplorare tutte le implicazioni di questa sinonimia. Prosegui la lettura ›