Guido e Adele Cantalamappa, fin dalla loro prima comparsa a Borgata Pozzangherone, sono stati protagonisti di laboratori, disegni, riscritture, giochi, feste, spettacoli teatrali. Scuole e doposcuola, librerie e biblioteche, centri sociali e associazioni hanno promosso e ospitato uno sparverso di attività, per bambini e bambine, dove sfogliare atlanti e raccontare storie, pastrocchiare con colla e colori, divertirsi con videocamere e computer.
Il più delle volte, di quelle mattinate e pomeriggi insieme, restano bellissime testimonianze concrete: talmente concrete che ridurle a una foto da mettere su un sito non renderebbe l’idea. Un Verme Mongolo della Morte fatto con i tappi di bottiglia, un planisfero pieno di colori, un disegno dell’autopesce appeso al muro della classe. Per questo motivo, finora, non abbiamo mai dedicato un intero post a queste rielaborazioni. Prosegui la lettura ›
Wu Ming e il teatro. Va in scena L’#ArmatadeiSonnambuli! #Napoli, 17-18 giugno 2017
A quasi vent’anni dall’uscita di Q, i nostri romanzi non hanno ancora avuto adattamenti filmici né televisivi.
Per quanto riguarda il grande schermo, i numerosi “abboccamenti” da parte di produttori veri o sedicenti, le tante proposte velleitarie, la plateale inconcludenza e cialtroneria dei soggetti che hanno brevemente incrociato la nostra strada hanno provocato in noi un tale rigetto per quel mondo che davvero preferiamo non parlarne.
E la TV? Ma per favore…
È persino capitato che un’antologia di racconti a cui avevamo preso parte diventasse una serie TV Rai lasciando fuori il nostro racconto, Momodou… Prosegui la lettura ›
Radio Giap Rebelde | Aspettando Beren e Lúthien. Donne, dame ed eroine nel mondo di J.R.R. #Tolkien
La conferenza di Wu Ming 4, con l’introduzione di Roberto Arduini, si è tenuta davanti a una sala piena di persone (350 posti a sedere) che hanno retto per un’ora e mezza con grande attenzione.
Soltanto un anno fa non sarebbe stato pensabile che Tolkien avesse questo spazio al Salone del Libro. Lo stesso dicasi per Stephen King, a cui è stato dedicato un evento monografico il giorno prima. Il lavoro fatto dall’AIST su J.R.R.Tolkien e il nuovo corso del Salone hanno trovato un felice punto di convergenza. Prosegui la lettura ›
#Tolkien e #Taibo a #Torino
Le donne di Tolkien
È un viaggio attraverso le figure femminili – e non solo – nella narrativa di J.R.R. Tolkien quello in cui Wu Ming 4 condurrà l’uditorio sabato 20 maggio, alle ore 18:30, presso la Sala Rossa del Salone Internazionale del Libro di Torino.
«Aspettando Beren e Luthien. Donne, dame ed eroine nel mondo di J.R.R.Tolkien» è il titolo della conferenza che sarà presentata dalla giornalista e scrittrice Loredana Lipperini e introdotta dal presidente dell’AIST Roberto Arduini. Prosegui la lettura ›
Sede Rino Daus, ovvero: come gli squadristi diventano eroi su #Wikipedia
Un’inchiesta de Il lavoro culturale e Nicoletta Bourbaki
«Tutti noi desideriamo di morire così, tutti noi vorremmo essere come oggi tu sei nel cuore della Patria. Tu sei veramente l’eletto.»
Con queste frasi — cioè, se le parole hanno un senso, augurandosi di essere ammazzati — i neofascisti di Forza Nuova Siena chiudevano un comunicato del 22 aprile scorso, in cui annunciavano l’inaugurazione della nuova sede Rino Daus.
– Inaugurazione del sederino? Non capisco.
– C’è uno stacco: sede – Rino – Daus. È un nome. Il nome della loro nuova sede di Siena.
– E chi sarebbe ‘sto Dino Raus?
– Rino Daus.
– Sì, scusa, un lapsus. Quello là, insomma. Chi cazzo è? Prosegui la lettura ›
Gita aziendale nel Disastro padano | Un reportage di Wu Ming 2 per Internazionale
Lo scorso 1° aprile, Wu Ming 2 ha partecipato alla Gita Aziendale di Padania Classics, un viaggio d’istruzione in alcuni luoghi sacri al culto padano del cemento: dal Centro Commerciale “Mega” di Vimercate alla città ideale di Zingonia, dalla zona PIP di Orzinuovi alla Stonehenge della Corda Molle.
Da quell’esperienza è nata una riflessione sul paesaggio della Piana e le sue metamorfosi, nel tentativo di comprendere e raccontare il disastro psicourbanistico che affligge il territorio tra le Alpi e il Po, spingendosi deciso fino all’Appennino.
«Rotonde, centri commerciali, tralicci, capannoni, piscine fuori terra, palme fuori luogo, statue neoclassiche da giardino, totem pubblicitari, cave/discariche, reti arancioni da cantiere, svincoli a quadrifoglio, centri massaggi, sushi wok, villette-su-terrapieno, ampi parcheggi. Dopo quarant’anni di cura del cemento, non si può più dire che quegli scarabocchi non hanno senso. A prima vista, una distesa di asfalto può sembrare incomprensibile, ma se un gruppo di ragazzini comincia a usarla per andare in skateboard, ecco che acquista un significato, malgrado quello originario rimanga un mistero. Allo stesso modo, poiché gli orrori del paesaggio padano sono vissuti ogni giorno da milioni di esseri senzienti, bisogna assumersi il compito di comprenderli, a partire dagli effetti che producono su chi li attraversa.»
Il reportage è on line sul sito di Internazionale.
La veriTav ti fa male, lo so! Ancora su «Un viaggio che non promettiamo breve» #WM1viaggioNoTav
Un viaggio che non promettiamo breve è ormai uscito da alcuni mesi, eppure continuano a uscire recensioni. Non solo continuano a uscire, ma il flusso si va facendo più intenso. Forse alcune letture avevano bisogno di decantare, forse la mole del libro ha richiesto l’attesa del momento giusto, fatto sta che sempre nuove recensioni arrivano.
Solo nei primi giorni di maggio ne sono state pubblicate tre, molto acute e importanti. Tutte riflettono sulla particolare natura mutante – e forse mutagena – del libro. Che non è un “normale” reportage narrativo, e non è una “normale” inchiesta, ma anche come «romanzo di non-fiction» sembra avere qualcosa di spiazzante, se non di… aberrante.
A cosa si deve questa impressione?
Ha provato a rispondere alla domanda Elia Rossi sul sito letterario La Balena Bianca. Prosegui la lettura ›