Ieri, 21 luglio, è stata la giornata di un Libraio in Valigia, iniziativa nella quale i librai italiani hanno consigliato letture da portarsi in vacanza. L’abbiamo detto un sacco di volte, ma ripetere le cose giova sempre: in un paese nel quale l’analfabetisimo di andata e ritorno è una piaga endemica e i bookstore di catena sono ormai sempre più simili agli autogrill, i librai indipendenti sono un bene prezioso. Sono equiparabili a partigiani della cultura che resistono contro ogni avversità dei tempi. Persone che ancora lavorano con i libri per mestiere, convinte che la loro sia una professione basata sulle relazioni, sulla lettura, sull’approfondimento, sul consiglio e quindi sulla fiducia. Grazie a gente così, che mette in rete il proprio sapere e la propria passione, è possibile ad esempio che anche operazioni editoriali minori, ai limiti dell’invisibilità, riescano a trovare lettori, o che libri mai inquadrati o filati dai mass media si facciano strada parallelamente al mainstream delle classifiche.
E’ il caso, ad esempio, de Il Piccolo Regno, che pur pubblicato da un grosso editore ha totalizzato la bellezza di un solo passaggio sulla stampa (una stroncatura su Il Mattino di Napoli), un solo passaggio radiofonico nazionale (Fahrenheit su RadioRai3) e appena tre presentazioni riuscite (a fronte di due bucate… dal pubblico). In compenso ha raccolto svariate recensioni di lettori in giro per la rete, molto articolate e anche lusinghiere, che abbiamo segnalato qui su Giap. Prosegui la lettura ›