Diverso il suo rilievo 2018: la seconda festa di #AlpinismoMolotov. Locandina ufficiale e programma
Il nome della festa di Alpinismo Molotov è preso dal libro Storia di una montagna, scritto dal geografo anarchico — anzi, come diceva lui: «geografo, ma anarchico» — Elisée Reclus (1830-1905).
Histoire d’une montagne uscì nel 1876. Da quattro anni Reclus, per la seconda volta nella sua vita, era esule politico. Nel 1871, infatti, aveva aderito alla Comune di Parigi, e aveva combattuto per difenderla. Dopo un anno di prigione, era stato espulso dalla Francia e si era stabilito in Svizzera.
Il libro uscì di nuovo, in versione definitiva, nel 1880. In Italia fu tradotto nel 1909 e il testo è scaricabile gratis da Liber Liber. Ecco il passaggio da cui proviene il titolo: Prosegui la lettura ›
Diverso Rilievo 2018: la seconda festa nazionale di #AlpinismoMolotov. 1-2-3 giugno, Monti Sibillini, #Macerata
«Di questo passo toccherà tornare in montagna», si dice.
Noi, che riteniamo il pessimismo un lusso da rimandare a tempi migliori, quando sentiamo l’espressione «di questo passo» andiamo con la mente al passo oratorio di Alpinismo Molotov. Camminare e raccontare. Raccontare per lottare.
Lo abbiamo detto tante volte: è sintomatico che in Italia «andare in montagna» sia divenuto sinonimo di «resistere al potere». Alpinismo Molotov è nato per esplorare tutte le implicazioni di questa sinonimia. Prosegui la lettura ›
Raccontare il cambiamento climatico: Blues per le terre nuove, un progetto narrativo-geografico di Wu Ming 1
[WM1:] Venerdì 9 marzo, ad Avigliana (Val di Susa), presenterò per la seconda volta la mappa-racconto del mio progetto narrativo – storico – geografico Blues per le terre nuove. Credo sia tempo di dirne qualcosa.
Un’avvertenza preliminare: Blues per le terre nuove è un progetto già avviato (da tempo sto facendo ricerche e sopralluoghi), ma durerà diversi anni. Diventerà un libro, ma non solo: ci saranno «tappe d’avvicinamento», camminate, workshop, laboratori di scrittura collettiva (uno è già in corso).
Il tutto si inserisce nel percorso illustrato in Cantare la mappa. Mentre Wu Ming 2 proseguirà il Ciclo dei Sentieri camminando a ponente (da Milano a Torino e poi, lungo la Valsusa, da Torino al confine con la Francia), io camminerò a levante.
Il libro che ne uscirà non sarà la mia prossima uscita “solista”. Prima ci sarà un altro libro, un romanzo, del quale per ora non dirò nulla.
Ma soprattutto, prima ancora, ci sarà il romanzo russo collettivo, che arriverà in libreria nell’autunno di quest’anno.
Ma perché parlare già ora di un libro di «dopodomani»? Perché pre-presentarlo in giro?
Perché, se il progetto è di lunga durata, la tematica è più che mai urgente. Prosegui la lettura ›
Un tricolore lungo un chilometro, ovvero: deturpare le montagne per festeggiare un’immane strage
Il discorso di fine anno di Sergio Mattarella, coi riferimenti alla «Vittoria» e ai «Ragazzi del ’99», fa presagire — ma l’avevamo presagito da un pezzo — che il 2018, centenario della fine della Grande guerra, sarà molto peggio del 2015, centenario del suo inizio (per l’Italia).
Nel 2015 il Paese celebrò la sua entrata in guerra, cosa di per sé già stridente, ché non si dovrebbe festeggiare l’inizio di una carneficina, semmai la sua fine.
Per giunta, quella dell’Italia – come può confermare qualunque storico – fu una guerra di aggressione, anche se da cent’anni viene spacciata alle masse come guerra di difesa. Aggressione perpetrata rovesciando le proprie alleanze. Prosegui la lettura ›
Cantare la mappa. L’esplorazione del territorio come scrittura collettiva, la scrittura collettiva come intervento urbano
Iniziamo il 2018 pubblicando la versione italiana di Singing The Map, il mapparacconto presentato per la prima volta da Wu Ming 1 al Medialab Prado di Madrid lo scorso 14 dicembre, nell’ambito del workshop CocTELL#3.
Quella di Madrid è stata un’ottima occasione per fare il punto sull’insieme di scritture e progetti della Wu Ming Foundation incentrati sul camminare, il perlustrare, il mappare e l’evocare fantasmi. E anche per raccontare come si è evoluto il nostro progetto negli ultimi 8-9 anni.
Una ricapitolazione utile anche in Italia, per chi non ci segue da un po’ di tempo, o lo fa saltuariamente, e conosce alcuni aspetti ma non altri.
Perché parliamo così tanto di fantasmi? Che cos’è un fantasma? Prosegui la lettura ›
Cantare la mappa. Esplorazioni urbane, escursioni, evocazioni di fantasmi, scrittura collettiva. La presentazione di Wu Ming 1 a Madrid
Cantare la mappa. L’esplorazione del territorio come scrittura collettiva, la scrittura collettiva come intervento urbano. È il titolo della conferenza tenuta da Wu Ming 1 (in inglese) al Medialab Prado di Madrid lo scorso 14 dicembre, nell’ambito del workshop CocTELL#3.
È stata un’ottima occasione per fare il punto sull’ insieme di scritture e attività della Wu Ming Foundation incentrate sul camminare, il perlustrare, il mappare, l’evocare fantasmi. E anche per raccontare come si è evoluto il nostro progetto negli ultimi 8-9 anni. Una ricapitolazione utile anche in Italia, per chi non ci segue da un po’ di tempo, o lo fa saltuariamente, e conosce alcuni aspetti ma non altri.
Perché parliamo così tanto di fantasmi? Che cos’è un fantasma? Prosegui la lettura ›