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Alpinismo Molotov

Ci siamo: la prima festa di #AlpinismoMolotov e la nuova festa di Letteraria/#QuintoTipo

La prima festa di Alpinismo Molotov

«L’idea di Alpinismo Molotov è nata quando Point Lenana ha stimolato ripetuti incontri fra lettori/lettrici di Giap che amano andare in montagna ma detestano certi modi di andarci.»

Ebbene sì, ci siamo.

Sull’onda di un crowdfunding andato benissimo (obiettivo 2000 euro, ne sono arrivati 2545), ci ritroveremo al centro sociale Vis Rabbia di Avigliana (TO) per tre giorni di incontri, dibattiti, reading e – dulcis in fundo – camminate e ascensioni. Ci saranno un sacco di giapster e non solo. La branca montanara ed escursionistica della Wu Ming Foundation si presenta coram populo e lo fa, non a caso, nelle terre del movimento No Tav. E non mancheremo di rendere omaggio a due No Tav: Elisio Croce, che ci ha lasciati ieri, e Marco Commisso, che lo ha fatto pochi giorni fa. In alto le bandiere. Prosegui la lettura ›

La prima festa di #AlpinismoMolotov, 2-3-4 giugno al VisRabbia di Avigliana, Val di Susa

Oggi Alpinismo Molotov è un gruppo di lavoro, un blog, una pagina su Facebook, un profilo su Twitter, uno spazio di segnalazioni varie su Tumblr e soprattutto, corpi: quelli di compagne e compagni — in più accezioni del termine — che vanno in montagna in un certo modo.

Presto Alpinismo Molotov sarà anche un appuntamento nazionale, una festa che si terrà in Val di Susa.

Ma prima di essere tutto questo — prima ancora di avere quel nome — Alpinismo Molotov è stato una discussione su Giap.

Nella primavera 2013 l’uscita di Point Lenana ci diede la conferma definitiva dell’esistenza di una certa area, già subodorata dopo l’uscita de Il sentiero degli dei. Un’intersezione di tre insiemi:
■ le lettrici e i lettori dei libri di Wu Ming;
■ le appassionate e gli appassionati di montagna (si tratti di alpinismo, trekking, arrampicata e quant’altro);
■ gli attivisti di movimenti che si oppongono a grandi opere inutili, a pratiche invasive e deturpanti, allo scempio del territorio. Prosegui la lettura ›

«Non cedere all’adesso». Un viaggio che non promettiamo breve prosegue il suo viaggio #WM1viaggioNoTav

Un viaggio che non promettiamo breve

Si avvicina la terza edizione di Un viaggio che non promettiamo breve. Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa con un nuovo testo sull’aletta (PDF).

Mentre Un viaggio che non promettiamo breve procede verso la nuova ristampa, ecco un nuovo speciale, lungo il filo delle recensioni apparse e delle riflessioni fatte, pescate, condivise in quest’inizio di 2017.

Il tour di presentazione oggi a Bolzano tocca la ventiduesima data e domani a Trento la ventitreesima, e la strada è ancora lunga e impegnativa.

L’immagine del libro che ci consegnano i primi tre mesi on the road sembra proprio quella – oltremodo foucaultiana – della «boite à outils», la cassetta degli attrezzi. Questa l’espressione usata più volte durante la presentazione al centro sociale Sisma di Macerata. In quella serata si è usato il libro per illustrare il rapporto tra il sistema delle grandi opere e la «strategia dell’abbandono» che stanno subendo le zone montane del centro-est colpite dal terremoto.

Quasi a ogni tappa del tour, la presentazione di Un viaggio che non promettiamo breve è diventata l’occasione per ragionare sui conflitti locali e il futuro dei movimenti contro le grandi opere e/o per il «diritto alla città». Nelle ultime settimane è successo a Vicenza – qui l’audio della serata, con introduzione di Nicoletta Dosio – e a Firenze; in questi giorni accadrà nel Trentino-Alto Adige dove si lotta contro il Tunnel di base del Brennero (BBT); la prossima settimana avverrà a Verona, dove va crescendo un movimento No Tav, poi a GenovaArquata Scrivia, nelle terre dei No Tav Terzo Valico.

Più in generale, presentare il libro diventa l’occasione per fare il punto sulla centralità della cementificazione nella fase attuale del capitalismo italiano, com’è avvenuto in quest’intervista rilasciata a Ernesto Milanesi in quel di Padova. Prosegui la lettura ›

Il lupo è un clandestino. Intervista a Luca Giunti su #AlpinismoMolotov, seconda parte

esemplare-di-lupo

«Il lupo è un animale conflittuale, non è pacifico, né pacificatore, è uno che arriva e mette in discussione.»

Dopo la prima puntata, su Alpinismo Molotov prosegue la più articolata e sorprendente riflessione sui lupi che possa capitarvi di leggere.

«Progetto con una scuola elementare, iniziano le storie sul ritorno dei lupi. Io faccio tutto il discorsino: i lupi sono stati sterminati, mancavano gli habitat, mancavano le prede, qualcuno li ammazzava direttamente. Un bambino alza la mano e dice: “Maestra, ma allora è come con i curdi”.

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Il lupo è una questione politica. Intervista a Luca Giunti su #AlpinismoMolotov, prima parte

lupi

Sull’ailanto circola un’enorme quantità di stronzate («la pianta-mostro» ecc.), Alpinismo Molotov ha deciso di vederci chiaro e così è nato il lungo post Ailanto: l’albero maudit che porta il paradiso fra il cemento, segnalato qui su Giap nel giugno scorso.

Dopo il vegetale, l’animale. Dopo l’ailanto, il lupo. Anche sul lupo si dicono tante fesserie, e così Alpinismo Molotov ha dato la parola al naturalista Luca Giunti. Un’intervista-fiume illuminante, ricca di spunti, corredata da link e video. Oggi la prima parte, la seconda nei prossimi giorni. Un’unica anticipazione: c’entra anche la Nutella.

Ailanto, l’albero maudit che porta il paradiso fra il cemento

Ailanto a Bologna.

Bologna, imbocco di via di S. Luca, dall’altra parte rispetto al portico. Una fila di ailanti, come pellegrini verso il santuario.

Segnalazione rapida: un poderoso post di Filo Sottile sul blog di Alpinismo Molotov. Cosa fare dell’ailanto, pianta immigrata odiata dagli xenofobi? È dappertutto, toglie lavoro alle piante italiane, puzza pure, stop invasione!
Ma davvero è «dappertutto»? E queste foreste clandestine che spuntano all’improvviso nelle aree dismesse, che nascono dalla nostra incuria, che riempiono di fronde il nostro abbandono, sono davvero un problema? Lo sono sempre?
Alberismo Molotov! Passeggiata nelle libere repubbliche del regno vegetale. Un ossimoro fertile sul quale crescono ailanti.
Commenti di là, grazie.