[WM1] Si sente nella mia voce, si avvertiva durante l’incontro: leggere questo libro di Loredana e poi presentarlo con lei mi ha coinvolto, commosso e fatto anche incazzare, perché – come suol dirsi per dire altro: ridendo e scherzando… – ormai conosco Loredana e le voglio bene da vent’anni e quei vent’anni sono distillati qui dentro; più nello specifico, questo «oggetto narrativo non identificato» che ha come titolo un verso di Pessoa racconta – tra le tante vite, le trasformazioni, le resistenze, le perseveranze e pure le nefandezze che racconta – un pezzo di vita e sofferenza e rinuncia e lutto vissuto dell’autrice e io, con pochi altri e certamente meno di altri ma abbastanza per riviverlo leggendo, l’ho condiviso con lei. Prosegui la lettura ›
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