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colonialismo italiano

L’uomo con la lanterna. Storia di un bancario sardo nel Celeste Impero.

L'uomo con la lanterna

[WM2:]Nella storia del colonialismo italiano, che già non brilla per notorietà, la Concessione di Tientsin conserva il ruolo di Carneade. Un’ombra dell’ombra, direbbe Paco Taibo II. Eppure si tratta della seconda terra d’Oltremare che l’Italia riuscì ad accaparrarsi, undici anni dopo l’istituzione della Colonia eritrea. Questo la piazza al secondo posto anche per la durata del dominio, 42 anni, dal 1901 – in seguito all’intervento italiano contro la rivolta dei Boxer – all’invasione giapponese della Cina durante la Seconda guerra mondiale.

In un tempo remoto, quando il collettivo era ancora un quintetto, scrivemmo un soggetto cinematografico piuttosto sgangherato, dove un carabiniere italiano della Concessione indagava su alcuni loschi delitti con l’aiuto di un attendente cinese. Il titolo di lavoro era Tu bene!, traduzione letterale di 你好 (nĭ hăo), il più comune saluto in mandarino. Di quel progetto non si fece nulla, e in questo caso er cinema non ha davvero colpe. La storia era del tutto improponibile. Prosegui la lettura ›

Barcellona, Minniti, aviatori neri, Bus de la Lum. La Wu Ming Foundation prosegue il lavoro antifascista

Barcellona oggi e cinquant'anni fa

di Wu Ming 1

Barcellona resiste di nuovo, in massa, a una violenza poliziesca, militare, di derivazione chiaramente franchista e con espliciti elementi di fascismo. In questo modo torna a essere, come ottant’anni fa, centrale per le sorti d’Europa. Barcellona ci chiama a gran voce e ci chiede di prendere posizione.

Faccio notare questo prima di e a prescindere da qualunque valutazione sul referendum dell’1 ottobre, su tattiche e strategie dell’indipendentismo catalano ecc. Prima ci si schiera contro la violenza di stato che soltanto ieri ha lasciato per le strade quasi un migliaio di feriti, poi si discuterà del resto. Mi limito a far notare che l’indipendentismo catalano ha precise ragioni storiche e ha al proprio interno rilevanti forze internazionaliste, antifasciste, antirazziste, che hanno già rigettato più volte la finta solidarietà dei nostri Salvini, e dunque – al netto delle legittime perplessità – non meritano improvvidi paragoni con le miserie di casa nostra.

Ironia della sorte: più o meno nello stesso momento in cui la Guardia Civil cominciava a irrompere nei seggi elettorali, nelle edicole d’Italia arrivava il Corriere della Sera, con dentro un’intervista al ministro degli interni Marco Minniti.

Minniti era fresco reduce dalla festa di Fratelli d’Italia, dove aveva fatto il piacione ricordando di aver lavorato dietro le scrivanie di Mussolini e Italo Balbo, nonché lodando un celebre motto machista di quest’ultimo.

Nell’intervista, si poteva e si può leggere questo scambio (le sottolineature sono mie): Prosegui la lettura ›

#Bologna, 3-4 marzo 2017: ritorna Resistenze in Cirenaica. Il colonialismo italiano di ieri, l’imperialismo italiano di oggi | #4MBO

Clicca per aprire l’evento su Facebook.

A Bologna il 4 marzo sarà giornata di mobilitazione in difesa degli spazi autogestiti. In tutta la città si svolgeranno iniziative a sostegno delle esperienze minacciate, in primis XM24. Per quel weekend stavamo già organizzando al Vag61 la due-giorni di fine inverno di Resistenze in Cirenaica. Coglieremo la palla al balzo, e la voce di questo collettivo di collettivi si unirà al coro «diversamente intonato» che ne canterà quattro ai poteri della città.
Ecco il programma della due-giorni. Prosegui la lettura ›

Colonialismo italiano 2.0: Il caso dell’Etiopia.

Mattarella saluta i partigiani etiopi, dopo aver deposto una corona sul monumento alla Vittoria contro il fascismo, in piazza Arat Kilo ad Addis Abeba (Foto Quirinale)

Mattarella saluta i partigiani etiopi, dopo aver deposto una corona sul monumento alla Vittoria contro il fascismo, in piazza Arat Kilo ad Addis Abeba (Foto Quirinale)

[All’incrocio tra Colonialismo e Grandi Opere – due temi ai quali abbiamo dedicato libri, serate e approfondimenti – l’associazione ReCommon pubblica oggi un lungo reportage di 50 pagine: Cosa c’è da nascondere nella Valle dell’Omo? Le mille ombre del Sistema Italia in Etiopia. Lo hanno scritto, dopo varie peripezie, Giulia Franchi e Luca Manes e lo si può scaricare gratuitamente cliccando sul titolo qui sopra. L’articolo che segue è stato scritto per Giap come presentazione dell’intero lavoro di indagine e ricerca. Buona lettura.]

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Addis Abeba è una città affetta dal male apparentemente inguaribile della bulimia edilizia. Non esiste un vero e proprio centro, il filo rosso che lega tutte le aree della megalopoli etiopica sono gli incessanti lavori in corso che, secondo le mire dell’élite al potere, dovrebbero fare della capitale uno degli avamposti più importanti per l’economia del Continente Nero. Prosegui la lettura ›

26 giugno (118 Marzo) a #Bologna, una giornata di Resistenze in Cirenaica!

RIC_118_marzo_2016

Domenica 26 giugno – 118 marzo del calendario Nuit Débout, 8 messidoro dell’anno CCXXIV – ritorna Resistenze in Cirenaica, con un’intera giornata di intervento nel rione Cirenaica di Bologna.

Ci si trova alle 13 al Vag61. Pranzo sociale a cura della Brigata Cucinieri della Cirenaica.

Dopo il pranzo, si comincia con la storia di Giuseppe Beltrame, nome di battaglia «Pino», responsabile del servizio ospedaliero clandestino della resistenza bolognese. Qui il suo testo del 1963 «I medici dei partigiani».

Da Beltrame prende il nome il vicino di casa del Vag61, il centro di accoglienza di via Sabatucci 2. Proprio gli ospiti e animatori del Beltrame – in collaborazione con l’attore Danilo De Summa – leggeranno la sua storia, e con un ricordo del combattente che dà il nome alla via, Francesco Sabatucci, partirà alle 15 il trekking urbano. Prosegui la lettura ›

#52marzo e giorni a seguire: a #Bologna Resistenze in Cirenaica + Razza partigiana

Cirenaica, Bologna, 21 aprile

Torna Resistenze in Cirenaica, per una primavera di liberazione.

Il 21 aprile 2016 – ma potremmo chiamarlo 52 marzo, seguendo il calendario della rivolta francese contro la Loi Travail e il governo – festeggeremo la Liberazione di Bologna dal nazifascismo e canteremo la memoria meticcia della Resistenza, sempre parlando del nostro presente. Una serata contro la guerra, contro i razzismi e contro la Fortezza Europa.

La parola d’ordine per l’insurrezione di Bologna era: «Domani all’ippodromo ci saranno le corse». Il partigiano Sante Vincenzi fu catturato, insieme a Giuseppe Bentivogli, prima di poterla comunicare. I due furono uccisi il giorno stesso della Liberazione.
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Resistenze in Cirenaica. Audio e foto della serata del 26/02, con Igiaba Scego e altr*

Bologna, Vag61, 26 febbraio 2016.

Bologna, Vag61, 26 febbraio 2016.

Sul sito del Vag61, l’audio della presentazione di Roma Negata  – con Wu Ming 1, Wu Ming 2 e l’autrice Igiaba Scego – e quello del reading Un chiodo per Mussolini.

Un chiodo per Mussolini è un racconto anticolonialista dello scrittore libico Ali Mustafa Al-Misrati, tradotto dall’arabo da Federico Pozzoli, adattato e letto da Wu Ming 1 con musiche del Bhutan Clan. A proposito di quello che la ministra Pinotti, in questa vigilia di guerra, chiama «il nostro speciale rapporto con la Libia».

Purtroppo, per problemi tecnici, non siamo riusciti a registrare lo splendido spettacolo della Compagnia Fantasma Carmine Iorio, beduino salernitano. Faremo di tutto per costruire una nuova occasione!

Il prossimo appuntamento con Resistenze in Cirenaica sarà il 21 aprile, anniversario della Liberazione di Bologna. Tra le altre cose, presenteremo – con gli autori Carlo Costa e Lorenzo Teodonio – la nuova edizione di Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola.

Buon ascolto, e buona visione delle foto.