Con la traccia dedicata a Ettore Rustichelli concludiamo la serie dei dodici racconti in musica ricavati da Veglione rosso e pubblicati su Giap a cadenza mensile durante il 2023.
Ci teniamo a ringraziare chi ci ha accompagnato in questo progetto, dedicandogli tempo ed energie:
Mattia Cipolli, Antonio Macaretti e Stefano Pilia per aver composto, suonato registrato e miscelato tutti i brani;
Carlotta Artioli per averli illustrati con i ritratti dei dodici protagonisti (per un colpo d’occhio generale, li trovate tutti qui);
Casa Spartaco, ANPI Correggio e Istoreco per averci proposto di raccontare queste dodici storie di antifascismo;
i sostenitori e le sostenitrici del crowdfunding che ha permesso di pubblicare il libro e di organizzare lo spettacolo… di cui parleremo tra poco. Prosegui la lettura ›
«Edgardo Ghizzoni», undicesimo racconto in musica estratto da Veglione Rosso
Edgardo Ghizzoni morì nell’agosto del 1929, otto anni e mezzo dopo il Veglione Rosso che costò la vita ai primi due correggesi uccisi dai fascisti, Mario Gasparini e Agostino Zaccarelli. E’ l’undicesimo della serie: più di un omicidio all’anno, in media, per una cittadina di provincia che allora contava poco meno di ventimila abitanti.
Di lui sappiamo pochissimo: operaio, pittore, affascinato dalle idee di Antonio Gramsci, ce lo immaginiamo tra coloro che cercavano di proporre un’arte proletaria del tutto alternativa a quella borghese.
In attesa che Carlotta Artioli gli dedichi un ritratto, come lui l’aveva dedicato ad Agostino Zaccarelli, illustriamo questo post con un quadro di Édouard Pignon, pittore-operaio amico di Picasso. Prosegui la lettura ›
«Furio Rabitti», decimo racconto in musica estratto da Veglione rosso.
I volti dei dodici antifascisti correggesi uccisi prima della Seconda guerra mondiale ci sono in buona parte ignoti. Restano poche fotografie, spesso di seconda mano, fotocopie di fotocopie di libri introvabili, e i soggetti immortalati sono in tutto sei, la metà del totale. Per lo più sono ritratti individuali, scatti eseguiti in uno studio professionale, a eccezione della fotografia qui sopra, che proprio per la sua singolarità è diventata lo spunto – quasi la sceneggiatura – del racconto dedicato a Furio Rabitti. Prosegui la lettura ›
«Ernesto Monselici», ottavo racconto in musica estratto da Veglione rosso
Tra i dodici protagonisti di Veglione rosso, Ernesto Monselici è quello di cui abbiamo più scarse notizie.
Sappiamo che fu assassinato nell’aprile 1924, quindi nel clima delle elezioni politiche che si tennero la prima domenica del mese, quelle contestate da Giacomo Matteotti con il celebre discorso alla Camera del 30 maggio, poiché «nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà».
A parte questo, risulta difficile rintracciare un movente specifico per spiegare l’accanimento dei fascisti conto Monselici: benché fosse un mutilato di guerra, lo aggredirono almeno due volte a bastonate, e l’ultima, in quell’aprile, gli costò la vita.
Il racconto che abbiamo musicato riflette proprio su questa costante: i futili motivi della violenza fascista, la casualità nel colpire una vittima per la sua, anche solo presunta, appartenenza politica. Prosegui la lettura ›
«Angelo Mariani», settimo racconto in musica estratto da Veglione rosso
[Questo post era pronto per essere pubblicato a fine luglio, quando ci è arrivata la notizia della morte di Luca/Wu Ming 3. Lo proponiamo quindi nel mese “sbagliato” e tra un paio di settimane rilasceremo il brano di agosto di Veglione rosso, con la storia di Ernesto Monselici]
I fratelli Angelo e Pico Mariani, antifascisti come Carlo e Nello Rosselli, a differenza di loro non vennero uccisi insieme, nello stesso momento e luogo. Entrambi perseguitati fin da ragazzi, nei medesimi anni, furono però colpiti a morte in tempi diversi.
Angelo, il maggiore, fu il primo. In questo racconto musicale, il settimo di Veglione rosso, a esporre la sua vicenda è un narratore collettivo, interpretato dalla voce di Wu Ming 2 – mentre tutti i musicisti coinvolti in questo progetto suonano un brano composto per l’occasione da Mattia Cipolli. Prosegui la lettura ›
«Antonio Bellelli». Sesto racconto in musica estratto da Veglione rosso
Antonio Bellelli è di gran lunga il più vecchio dei dodici correggesi uccisi dai fascisti prima della guerra di Liberazione. Aveva cinquantacinque anni quando morì all’ospedale di Correggio, dopo un invito alla casa del Fascio, di quelli che non si possono rifiutare.
Tra i cinque che lo precedettero, in questa triste cronologia, c’erano due ragazzi di diciotto e ventuno anni, un muratore di ventinove, e due contadini, di trentatré e quarantuno. Di questi, Bellelli è il primo a essere deceduto senza che i suoi assassini lo colpissero. Gli altri vennero ammazzati a bastonate o revolverate. Lui con l’olio di ricino, ed è su questo aspetto che si concentra il brano che gli abbiamo dedicato.
Lo ha composto Mattia Cipolli, dell’Esemble Concordanze, e lo hanno suonato tutti e tre gli strumenti che affiancano la voce (e i testi) di Wu Ming 2 in questa trasposizione musicale dei racconti di «Veglione rosso». Sentirete quindi la fisarmonica di Antonio Macaretti, la chitarra elettrica di Stefano Pilia e il violoncello dello stesso Mattia Cipolli. Prosegui la lettura ›
«Antonio Pellicciari». Quinto racconto in musica estratto da Veglione rosso
Non esistono fotografie di Antonio Pellicciari, che quindi sarebbe il primo, tra i protagonisti di Veglione rosso incontrati fin qui, a rimanere senza volto, se non fosse per il disegno di Carlotta Artioli. Non a caso, Antonio vi è ritratto da sotto in su, con le scarpe in primo piano e il viso sfuggente, poco dettagliato.
Il brano che lo riguarda, e che vi presentiamo, è stato registrato dal vivo al teatro Asioli di Correggio, l’11 marzo scorso. Il violoncello di Mattia Cipolli è l’unico strumento che affianca la voce di Wu Ming 2. Ma poiché si tratta, per l’occasione, di un violoncello elettrico, macchinari ed effetti lo moltiplicano in più voci distinte. Questo non per una semplice scelta estetica, ma per replicare in musica la caratteristica compositiva che contraddistingue il testo e più in generale tutta la raccolta. Una caratteristica «misteriosa», oggetto di un parodistico «concorso a premi», che fin qui nessuno è riuscito a identificare. Prosegui la lettura ›