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Fabrizio Pagella

Il professore, il barone e i bari. Il caso #Tolkien e le strategie interpretative della destra

Sergio Chakotino, «Italiche nere grinfie sulla Terra di Mezzo», 2011

Sergio Chakotino, «Italiche nere grinfie sulla Terra di Mezzo», 2011

[Arriva oggi in libreria il numero 4 di Nuova Rivista Letteraria, sul quale compaiono due nostri articoli: uno analizza la dichiarazione di non-appartenenza «Né destra, né sinistra», ed è scritto da Wu Ming 1; l’altro lo trovate in questo post e prende le mosse dalla conferenza che Wu Ming 4 ha tenuto alla RASH di Roma nel febbraio scorso. A quella serata partecipò come correlatore Roberto Arduini, presidente dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani, e non è un caso che questo post sia gemellato con quello che oggi compare sul sito dell’ARST, la recensione di un saggio monografico molto fresco di stampa… e un po’ meno fresco di stesura.
AVVERTENZA: Il pezzo di Wu Ming 4 ha due livelli di lettura. C’è l’articolo nudo e crudo come esce in cartaceo, a uso di chiunque sia generalmente interessato all’argomento. C’è poi un apparato di note, che oltre a fornire i riferimenti bibliografici, costituisce una vera e propria espansione del testo (praticamente lo raddoppia), entrando più nello specifico, aggiungendo esempi e argomentazioni, per chi intendesse spingersi un po’ più addentro alla questione trattata.]

Gianluca Casseri[POST SCRIPTUM POST-STRAGE. Nel lungo articolo che segue, WM4 analizza soprattutto la raccolta di saggi «Albero» di Tolkien (Bompiani, 2007, a cura di Gianfranco De Turris), che raduna il gotha della pseudo-tolkienologia di estrema destra.
Avevamo appena terminato l’impaginazione, ieri pomeriggio, quando ci è giunta la notizia: uno degli autori del suddetto libro, Gianluca Casseri, aveva compiuto un massacro razzista a Firenze, uccidendo a colpi di arma da fuoco due ambulanti senegalesi e ferendone gravemente altri tre. Inseguito dalle forze dell’ordine, l’assassino si era infine suicidato.
Ad «Albero» di Tolkien Casseri aveva contribuito con il testo «Frodo Baggins, l’eroe che non ha fallito».
Dedichiamo la nostra piccola opera di controinformazione a Samb Modou, Diop MorMoustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike, vittime dell’odio fascista. Mentre scriviamo, gli ultimi tre lottano ancora per la vita.] Prosegui la lettura ›

Wu Ming al Museo civico medievale di Bologna. Dal vivo e… in cinque

La vecchia formazione a cinque (2000-2008)
Domenica 6 novembre, h. 16:30, leggeremo brani di Q e Altai al Museo Civico Medievale di Bologna (via Manzoni 4, in pieno centro).
Tra mille manufatti di arte cristiana e islamica, circondati da armi ottomane ed europee (bianche e da fuoco), leggeremo pagine di guerra: la battaglia di Frankenhausen, la caduta di Famagosta e lo scontro navale di Lepanto (o meglio, delle Echinadi).
L’ingresso al Museo costerà, come ogni giorno, €4.
Dettaglio importante: il collettivo rispolvera la formazione “classica”, il quintetto del periodo 2000-2008. Per l’occasione, Luca occuperà la casella “Wu Ming 3”, rimasta vacante tre anni fa. Prosegui la lettura ›

Perché voglio bene agli Yo Yo Mundi / Prima parte: #Genova2001, «Sciopero», #Utoya, questi anni

di Wu Ming 1

E’ la sera del 21 luglio 2011 e, a differenza di molte altre persone, non sono a Genova. Vari ostacoli e impedimenti mi hanno impedito di tornare in quelle strade, in via Tolemaide, in Piazza Alimonda.
Nei dieci anni trascorsi dal G8 – e dalla morte di Carlo Giuliani, dall’irruzione alle scuole Diaz, dalle torture di Bolzaneto, da troppe altre cose – ho rimesso piede a Genova varie volte, e un anno fa sono anche passato in Piazza Alimonda. Non la visitavo dal 2002, dal primo anniversario della morte di Carlo. In quell’occasione, avevo buttato giù alcuni appunti sulla memoria, sui monumenti, sui rituali. A distanza di otto anni, volevo vedere quali ricordi fossero rimasti bloccati tra gli edifici, impigliati ai rami degli alberi, stampigliati sul marciapiede di fronte alla chiesa. Volevo vedere, e prendere nuovi appunti, perché stavo scrivendo un breve racconto sul G8 del 2001. Un racconto, per riprendere in forma narrativa l’autocritica di qualche tempo prima. Ma quella visita è stata inutile: non sono riuscito a capire niente, faticavo a orientarmi, non sembrava nemmeno la stessa piazza. Non una scritta, non un mazzo di fiori.
Ieri, alla commemorazione del decennale, è stato tutto molto diverso. Ho visto i video, letto i commenti. Piazza Alimonda era quella Piazza Alimonda, cioè “Piazza Carlo Giuliani, ragazzo”. Adesso una targhetta c’è. E come ogni targhetta di quel genere, è in attesa dei propri vandali.
Il racconto, ad ogni modo, io l’ho scritto. Prosegui la lettura ›

Per una cartografia della nostra presenza in rete / 1

Impollinazione anemofila
[Questo è il nuovo blog. Ve ne parleremo presto. E’ ancora in versione beta. Non è linkato da nessuna parte. Se lo state vedendo, siete capitati qui per caso. Come primo post di prova, riproponiamo con qualche modifica una “carrellata” già apparsa sul blog di Altai]

Dunque… Al momento, oltre a quello che si può trovare qui su wumingfoundation.com (inclusi i blog tematici, i vari feed e il podcast):

Siamo su Twitter, che ci sembra un mezzo agile e non invasivo;

Siamo su Anobii, dove andiamo travasando tutte le nostre recensioni dal 2000 a oggi (quelle di Nandropausa e quelle disseminate qua e là nel corso degli anni);

Da anni abbiamo aperto un canale su YouTube. Sono davvero pochi i video da noi caricati direttamente (non è proprio il linguaggio che preferiamo), ma usiamo l’opzione “Preferiti” per segnalare quello che ci riguarda e ci pare valga la pena segnalare, soprattutto diramazioni transmediali dai nostri libri (es. Jet Set Roger e la sua band che eseguono la canzone Manituana);

Stiamo dando un’occhiata a strumenti / social network / applicazioni per web-radio, ci guardiamo intorno e prima o poi decideremo il da farsi.
Ci interessa ricontestualizzare – e quindi rivitalizzare – il patrimonio di suoni, musiche e parole che abbiamo accumulato nell’audioteca e nella sezione “Suoni” di manituana.com, estraendo e riproponendo all’attenzione soprattutto gli incontri libro-musica-recitazione, oltre ad alcuni contributi di pura parola (letture, interviste, stralci da presentazioni), purché non troppo lunghi – quindi non la “Lezione su 300” o “Un giorno a Maldon”, per capirci.

Sono tanti i musicisti con cui abbiamo collaborato in questo decennio di attività: dagli artisti di Casasonica agli Yo Yo Mundi, dagli Afterhours agli Switters passando per la Maxmaber Orkestra, da Jet Set Roger agli ElSo, da Yu Guerra! ai Beans, Bacon & Gravy. Prosegui la lettura ›