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Viaggio nelle nuove #foibe, 3b | Ritorno dal Bus de la Lum in compagnia della Xª Mas

Un paraponzi mortifero: spartito dell'Inno della Xª Mas.

Un paraponzi mortifero: spartito dell’Inno della Xª Mas.

[Dopo il viaggio d’andata al Bus de la Lum, quello di ritorno conclude la nostra miniserie di tre puntate sulle “nuove foibe” e i falsi storici, le allucinazioni e le mitomanie che si ammassano intorno a esse. In questo post chiudiamo il cerchio: mostriamo come tutto il discorso “foibologico” abbia una matrice – attenzione: in senso stretto – nazista, spieghiamo l’importante ruolo di Junio Valerio Borghese e della Xª Mas nel framing della questione foibe, infine raccontiamo come si è arrivati al progetto che abbiamo chiamato «una foiba in ogni comune», e dunque ai recenti, deliranti “avvistamenti”. Buona lettura.]

di Lorenzo Filipaz
in collaborazione con Nicoletta Bourbaki *

6. Un tentativo di golpe storiografico
7. Foiba Revival: come funziona una foiba
8. Foibe ovunque!
9. Le foibe “pro loco” tra negazionismo e Blut und Boden
10. La foibologia “moderata”
11. Epilogo Prosegui la lettura ›

Le nuove #foibe, 3a puntata | Viaggio d’andata al Bus de la Lum

"Quartiere

Quartiere Baldenich, Belluno. Omaggio dello street artist Ericailcane alla Divisione partigiana «Nino Nannetti», quella calunniata dai “foibologi” alla Pirina e dai media che, senza alcun vaglio, rilanciano la loro propaganda.
Il 16 giugno 1944, dodici partigiani della Nannetti entrarono nel carcere di Baldenich travestiti da tedeschi, immobilizzarono le guardie e liberarono 70 prigionieri. Falsi storici e leggende nere (in tutti i sensi) sono anche la ripicca per beffe come questa, che coprirono di ridicolo i nazifascisti.

Dalle foibe “pro loco” alla foibologia nazionale. Come un milieu di paragnosti, «angelologi» e  uditori di «sussurri» dall’Aldilà ha avviato una narrazione poi divenuta legge dello Stato

di Lorenzo Filipaz
in collaborazione col gruppo Nicoletta Bourbaki *

INDICE
1. Pattume del Bus de la Lum
2. Storia di una campagna antipartigiana
3. Luci e ombre del CLN veneto
4. Foiba Kult
5. Foiba Ca$h

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Chi racconta agli studenti che le #foibe sono come la Shoah? 5 domande al presidente della Toscana Enrico Rossi

Accanto a Giorgia Meloni, con gli occhiali neri, Giovanni Donzelli, consigliere di Fratelli d'Italia al Consiglio Regionale Toscano.

Il tizio con gli occhiali neri accanto a Giorgia Meloni è Giovanni Donzelli, rappresentante di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale Toscano. Questa storia comincia da una sua brillante pensata.

di Nicoletta Bourbaki (*)

Il 10 febbraio 2016 il consigliere Giovanni Donzelli, eletto tra le fila di «Fratelli d’Italia», ha presentato presso il Consiglio Regionale toscano una mozione in cui si affermava:

«Nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria, dedicato al ricordo delle vittime dello sterminio nazista, la Regione Toscana promuove la partecipazione al “Treno della Memoria”, un viaggio di studio di cinque giorni ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau;
La Regione Toscana non risulta promuovere attività similari anche per il ricordo delle vittime degli esuli istriani, fiumani e dalmati; Prosegui la lettura ›

La storia fatta coi piedi (mozzati), ovvero: 7 errori di metodo nella ricerca delle «nuove #foibe»

Marc Bloch

Marc Bloch (1886 – 1944)

[Un piccolo vademecum per affrontare polemiche e campagne mediatiche a tema storico. Questo “eptalogo” è stato letto e distribuito oggi a Udine, durante la conferenza stampa di Resistenza Storica sulla presunta «foiba o fossa comune di Rosazzo» (l’ormai famigerata «foiba volante del Friuli orientale»). Sette punti che riteniamo utili anche al di là del caso specifico. Buona lettura.]

di Wu Ming

Tutti quelli che negli ultimi due mesi, nel territorio tra Udine e Gorizia, si sono riempiti la bocca con l’espressione «verità storica» o – peggio ancora – con «verità» senza aggettivi, dovrebbero leggere un libro, un saggio breve e di agile lettura considerato una pietra miliare della riflessione sulla ricerca storica. Si intitola Apologia della storia o Mestiere di storico, lo scrisse uno dei più grandi studiosi del Novecento, Marc Bloch.

Bloch era membro della Resistenza francese. Fu arrestato dalla Gestapo nella primavera del 1944, torturato e infine fucilato insieme ad altri 26 partigiani.  Apologia della storia uscì postumo, nel 1949. In quel libro, Bloch parla del metodo critico, di come maneggiare i documenti storici e di come nascano i falsi e gli errori.

Tra i primi insegnamenti che si possono trarre leggendo Bloch, ci sono questi:
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Viaggio nelle nuove #foibe, seconda puntata. La foiba volante del Friuli orientale – di Nicoletta Bourbaki

La foiba volante del Friuli orientale

[WM:] Dopo l’inchiesta di Alberto Prunetti sulla fantomatica e semovente foiba di Roccastrada, provincia di Grosseto, ecco la storia di una foiba ancor più semovente: questa corre, si sposta in lungo e in largo per il Friuli, ogni notte percorre decine di chilometri, per niente rallentata dall’ingombro di – si dice – 800 morti. La vicenda la racconta Nicoletta Bourbaki. Prima di lasciarle la parola, ci permettiamo solo una domanda: che sta succedendo nell’ANPI tra Udine e Gorizia?  Soci ANPI che presentano i loro libri a Casapound e insieme a personaggi di destra danno il la per campagne come quella raccontata qui sotto?
Really?
Soci ANPI?
Are you serious?
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Viaggio nelle nuove #foibe, prima puntata. Chi sogna una foiba in #Maremma? – di Alberto Prunetti

«Cittadini.»

Questo post del Prunetti inaugura una miniserie in tre puntate a cura del gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki: Viaggio nelle nuove foibe.

Negli ultimi tempi, in giro per l’Italia, vari soggetti si sono sbracciati – Ehi! Giornalistaaaa! Qui! Proprio qui! – per attirare l’attenzione su un insieme di foibe di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima… a parte mio cuggino, che conosceva uno che aveva una sorella che aveva origliato una discussione in cui si diceva che dei partigiani avevano sparato a degli italiani…
– “Italiani” come? Italiani e basta? O fascisti?
– Perché, non sono italiani i fascisti????

Alcune di queste foibe hanno una curiosa caratteristica: sono mobili, tendono a viaggiare. Un giorno ne avvistano una a Panzana di San Frottolo, il giorno dopo è già a Bufalizza, 40 km. più a nord, e in diversi la inseguono, come Wile E. Coyote quando Beep Beep gli ruba la buca, e se la contendono, con un approccio che definiremmo “da Pro Loco”: – Una foiba anche nel nostro comune!

E i numeri, santo dio, i numeri…
– A Fandoniara c’è una foiba con dentro 800 morti!
– Urca! Hai delle prove?
– Non c’è bisogno, lo sanno tutti che da queste parti i partigiani…
– Scusa, ma di quale foiba parli?
– La buca tra Fandoniara e Villa Bubbola!
– Quella? Ma che stai dicendo, è una grotta dove sarà sceso un migliaio di speleologi…
– Negazionista! Vergognati! Giornalistaaaaa! Qui c’è uno che nega le foibe!

Chi sono questi nuovi avvistatori di foibe? Sedetevi, ché la risposta vi sbalordirà.
Vi siete seduti? Prosegui la lettura ›

Se questo è un direttore di istituto storico della Resistenza. Roberto Spazzali e i guasti da «Giorno del Ricordo»

Roberto Spazzali


di Nicoletta Bourbaki (*)

Martedì 9 febbraio 2016, vigilia del Giorno del Ricordo 2016. Mentre stiamo ultimando l’articolo che state per leggere, Roberto Spazzali, direttore dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli Venezia Giulia (IRSML-FVG), travolto dalle critiche per certe sue esternazioni di qualche giorno prima, chiede scusa pubblicamente.

A dirla tutta non è nemmeno lui a farlo, ma la presidente dello stesso istituto diretto da Spazzali, con queste parole:

«In merito alle polemiche recentemente comparse, Roberto Spazzali riconosce di avere pronunciato una frase inopportuna che gravemente offende le condizioni di chi oggi fugge dalla morte. E se ne scusa.
Il Direttivo dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, riunitosi il 9 febbraio 2016, prende atto delle dichiarazioni di Roberto Spazzali e si rammarica per una affermazione che non corrisponde alla linea culturale e ai valori coerentemente espressi nel tempo dall’Istituto stesso. Del pari si duole della strumentalizzazione che ne è sorta a più livelli.
Il presidente
Anna Maria Vinci»

Poco dopo, su Twitter, anche l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione (INSMLI) prende posizione sulla vicenda che stiamo per raccontare. Prosegui la lettura ›