E’ uscito da poco, per una casa editrice dal forte orientamento ideologico, un libro che ricostruisce la storia dei rapporti tra J.R.R. Tolkien, la sua opera e il nostro paese. Wu Ming 4 lo ha recensito sul sito dell’Associazione Italiana di Studi Tolkieniani. Buona lettura.
Fascinazione Wikipedia. Il mito della «cricca» e il conflitto reale
di Salvatore Talia (guest blogger)
In tutte le lingue del mondo, dare a qualcuno del fascista significa insultarlo pesantemente. In questo modo la coscienza civile di tutti i popoli esprime, anche mediante il linguaggio, un giudizio storico e morale di condanna nei confronti di un’ideologia che ha sanguinosamente segnato il ventesimo secolo.
Nessuno, pertanto, dovrebbe trovare strano che il protagonista di un lungometraggio a cartoni animati del maestro giapponese Hayao Miyazaki pronunci la memorabile battuta:
«Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale.»
Né si troverà strano che la battuta, proprio perché efficace e molto caratteristica, sia citata in esergo nella voce della versione italiana di Wikipedia dedicata a questo film.
Eppure qualcuno, nella pagina di discussione della stessa voce, ha avuto da ridire:
«Mi pare una citazione alquanto inopportuna. Propongo di cassarla e sostituirla. Si può tranquillamente inserire una citazione neutra e rispettosa comunque del personaggio e che non crei parallelismi offensivi per parte degli utenti di Wiki. – Jose Antonio 16:10, 4 ago 2012. [Sottolineatura mia, N.d.R.]»
Lo Hobbit, il maiale e la barba di Tolkien – di WM4
– Mithrandir, perché il Mezzuomo?
– Perché Bilbo Baggins? Forse perché io ho paura. E lui mi dà coraggio.
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012)
1. Il film
Ebbene sì, parlandone a freddo, si può dire che il primo film tratto da Lo Hobbit non ha lo stesso impatto di quelli tratti da Il Signore degli Anelli. Né poteva essere altrimenti, dato che il medesimo regista è tornato nella Terra di Mezzo dopo avere girato la prima trilogia, e dovendo quindi raccontare Lo Hobbit come il prequel di un’opera già fatta. Il tono epico dei primi tre film agisce all’indietro sulla nuova impresa cinematografica nella quale, fin dal lunghissimo prologo “omerico”, ciò che viene sacrificato è l’originale slittamento dalla favola al romanzo epico-avventuroso che caratterizza l’opera d’esordio di J.R.R.Tolkien. Prosegui la lettura ›
Oggi, un anno fa
Oggi esce nelle sale italiane il primo episodio della trilogia cinematografica tratta dal romanzo Lo Hobbit di J.R.R.Tolkien. Questo nostro post però non parlerà del film, e inizierà invece ricordando che oggi cade l’anniversario della strage di Firenze, nella quale Gianluca Casseri, armato di una 357 magnum, ha ucciso a sangue freddo i cittadini senegalesi Samb Modou e Diop Mor, e ha ferito gravemente Sougou Mor, Mbenghe Cheike e Mustapha Dieng (quest’ultimo rimasto tetraplegico e afono a vita). Dopodiché, una volta circondato dalla polizia, l’assassino ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato.
La coincidenza è due volte triste, se si pensa che l’omicida, oltre a essere un simpatizzante di Casa Pound Italia, era anche un fan di Tolkien e faceva parte di quella cerchia di commentatori di destra che per decenni hanno imposto all’opera del professore di Oxford le più bislacche letture tradizionaliste (WM4 se n’è occupato dettagliatamente qui). Prosegui la lettura ›
Il professore, il barone e i bari. Il caso #Tolkien e le strategie interpretative della destra
[Arriva oggi in libreria il numero 4 di Nuova Rivista Letteraria, sul quale compaiono due nostri articoli: uno analizza la dichiarazione di non-appartenenza «Né destra, né sinistra», ed è scritto da Wu Ming 1; l’altro lo trovate in questo post e prende le mosse dalla conferenza che Wu Ming 4 ha tenuto alla RASH di Roma nel febbraio scorso. A quella serata partecipò come correlatore Roberto Arduini, presidente dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani, e non è un caso che questo post sia gemellato con quello che oggi compare sul sito dell’ARST, la recensione di un saggio monografico molto fresco di stampa… e un po’ meno fresco di stesura.
AVVERTENZA: Il pezzo di Wu Ming 4 ha due livelli di lettura. C’è l’articolo nudo e crudo come esce in cartaceo, a uso di chiunque sia generalmente interessato all’argomento. C’è poi un apparato di note, che oltre a fornire i riferimenti bibliografici, costituisce una vera e propria espansione del testo (praticamente lo raddoppia), entrando più nello specifico, aggiungendo esempi e argomentazioni, per chi intendesse spingersi un po’ più addentro alla questione trattata.]
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[POST SCRIPTUM POST-STRAGE. Nel lungo articolo che segue, WM4 analizza soprattutto la raccolta di saggi «Albero» di Tolkien (Bompiani, 2007, a cura di Gianfranco De Turris), che raduna il gotha della pseudo-tolkienologia di estrema destra.
Avevamo appena terminato l’impaginazione, ieri pomeriggio, quando ci è giunta la notizia: uno degli autori del suddetto libro, Gianluca Casseri, aveva compiuto un massacro razzista a Firenze, uccidendo a colpi di arma da fuoco due ambulanti senegalesi e ferendone gravemente altri tre. Inseguito dalle forze dell’ordine, l’assassino si era infine suicidato.
Ad «Albero» di Tolkien Casseri aveva contribuito con il testo «Frodo Baggins, l’eroe che non ha fallito».
Dedichiamo la nostra piccola opera di controinformazione a Samb Modou, Diop Mor, Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike, vittime dell’odio fascista. Mentre scriviamo, gli ultimi tre lottano ancora per la vita.] Prosegui la lettura ›