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Giuseppe Vergara

«Non cedere all’adesso». Un viaggio che non promettiamo breve prosegue il suo viaggio #WM1viaggioNoTav

Un viaggio che non promettiamo breve

Si avvicina la terza edizione di Un viaggio che non promettiamo breve. Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa con un nuovo testo sull’aletta (PDF).

Mentre Un viaggio che non promettiamo breve procede verso la nuova ristampa, ecco un nuovo speciale, lungo il filo delle recensioni apparse e delle riflessioni fatte, pescate, condivise in quest’inizio di 2017.

Il tour di presentazione oggi a Bolzano tocca la ventiduesima data e domani a Trento la ventitreesima, e la strada è ancora lunga e impegnativa.

L’immagine del libro che ci consegnano i primi tre mesi on the road sembra proprio quella – oltremodo foucaultiana – della «boite à outils», la cassetta degli attrezzi. Questa l’espressione usata più volte durante la presentazione al centro sociale Sisma di Macerata. In quella serata si è usato il libro per illustrare il rapporto tra il sistema delle grandi opere e la «strategia dell’abbandono» che stanno subendo le zone montane del centro-est colpite dal terremoto.

Quasi a ogni tappa del tour, la presentazione di Un viaggio che non promettiamo breve è diventata l’occasione per ragionare sui conflitti locali e il futuro dei movimenti contro le grandi opere e/o per il «diritto alla città». Nelle ultime settimane è successo a Vicenza – qui l’audio della serata, con introduzione di Nicoletta Dosio – e a Firenze; in questi giorni accadrà nel Trentino-Alto Adige dove si lotta contro il Tunnel di base del Brennero (BBT); la prossima settimana avverrà a Verona, dove va crescendo un movimento No Tav, poi a GenovaArquata Scrivia, nelle terre dei No Tav Terzo Valico.

Più in generale, presentare il libro diventa l’occasione per fare il punto sulla centralità della cementificazione nella fase attuale del capitalismo italiano, com’è avvenuto in quest’intervista rilasciata a Ernesto Milanesi in quel di Padova. Prosegui la lettura ›

Mari, muri e Momodou. Due raccolte di racconti dal Wu Ming Lab.

Mauer-betlehem

Il 5 giugno 2003, ad Arzano, in provincia di Napoli, moriva Mohamed Khaira Cisse, ucciso da un carabiniere intervenuto per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Mohamed si trovava in uno stato di profonda depressione, non mangiava da giorni, non si alzava da letto, rifiutava le medicine e il ricovero. Si diceva tenesse un coltello sotto il cuscino, forse per tentare il suicidio, ma l’arma non è mai stata trovata.

Pochi giorni dopo la sua morte, venne diffuso un documento, intitolato “S.O.S Urgente: Giustizia per la morte di un innocente”, scritto da Giulia Casella e Maria Antonietta Rozzera, con le firme di Legambiente, Pax Christi e Tribunale per i diritti del malato. In seguito, molte altre associazioni e soggetti avrebbero sottoscritto le loro richieste.

La stampa nazionale non si occupò del caso. L’unico giornale a pubblicare un articolo fu L’Unità del 9 agosto 2003, due mesi dopo l’accaduto. Il pezzo, di Raffaele Sardo, si intitolava “La strana morte di Mohamed”. Prosegui la lettura ›

«Cent’anni a Nordest». Ronchi dei Partigiani, la diserzione oggi e l’œrrore della «memoria condivisa»

Corteo neoindipendentista a Trieste, 13 settembre 2015.

Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1 continua a far discutere e scrivere. In attesa delle prossime tappe del Ventre della Bestia Tour (sabato 19 settembre a Verona e la sera dopo a Padova), proponiamo qui nuove recensioni, un paio di interviste a WM1 e l’audio della presentazione del 31/08 scorso a Ronchi dei Partigiani (Gorizia). Ne approfittiamo per un aggiornamento sulla situazione da quelle parti, tra esponenti del PD che esaltano D’Annunzio e l’occupazione di Fiume del ’19 e Casapau che alza la cresta e fa chicchiricchì per salutare il sole.

Il critico e saggista Daniele Giglioli ha recensito Cent’anni a Nordest su «La Lettura» (supplemento domenicale del Corriere della sera) il 23/o8/2015. Ecco il suo articolo. N.B. Il titolo è nostro. Prosegui la lettura ›

L’#ArmatadeiSonnambuli | 5a edizione, magnetismo rivoluzionario al #FestLet ed esperimenti sonori

Scaramouche visto da Vito Possidente. Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Scaramouche visto da Vito Possidente. Clicca sull’immagine per ingrandirla.

Sei mesi dopo l’uscita in libreria, L’Armata dei Sonnambuli è arrivato alla quinta edizione, per una tiratura complessiva di 65.000 copie. Nelle classifiche non si vede, perché veleggiamo appena fuori dai radar, ma per noi è un avvio senza precedenti e non possiamo che ringraziare lettrici e lettori.
Il Révolution touR, dal canto suo, è quasi a metà del suo sviluppo; abbiamo fatto circa settanta date su centocinquanta complessive, e adesso si va a Sud: Puglia da fondo a cima, Napoli, Sicilia da coda a capo, Calabria settentrionale.
Il tour terminerà nell’aprile 2015. Prosegui la lettura ›