«…È stato, io credo, per l’assenza da tempo in questa storia di una sinistra che difendesse proletari e reietti invece di schierarsi ciecamente con i concreti sostenitori e impositori di un’idea di sviluppo supina agli interessi della grande finanza, che mai è stata così cieca nei confronti degli interessi collettivi e così disinteressata a quelli degli ultimi, dei “perdenti”.»
Sono parole di Goffredo Fofi. Stava commentando il risultato del referendum costituzionale e le ragioni per cui la controriforma Boschi-Renzi è stata respinta? No, queste frasi sono state pubblicate il 2 dicembre. Fofi stava recensendo Un viaggio che non promettiamo breve e spiegando come mai la lotta No Tav non ha ancora il posto che merita nell’immaginario nazionale, nemmeno dopo venticinque anni di lotte, di tenace resistenza di massa, e di successi. Prosegui la lettura ›