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Loredana Lipperini

Loredana Lipperini e Wu Ming 1 su «Questo trenino a molla che si chiama il cuore»

Questo trenino a molla che si chiama il cuore

[WM1] Si sente nella mia voce, si avvertiva durante l’incontro: leggere questo libro di Loredana e poi presentarlo con lei mi ha coinvolto, commosso e fatto anche incazzare, perché – come suol dirsi per dire altro: ridendo e scherzando… – ormai conosco Loredana e le voglio bene da vent’anni e quei vent’anni sono distillati qui dentro;  più nello specifico, questo «oggetto narrativo non identificato» che ha come titolo un verso di Pessoa racconta – tra le tante vite, le trasformazioni,  le resistenze, le perseveranze e pure le nefandezze che racconta – un pezzo di vita e sofferenza e rinuncia e lutto vissuto dell’autrice e io, con pochi altri e certamente meno di altri ma abbastanza per riviverlo leggendo, l’ho condiviso con lei. Prosegui la lettura ›

«Morti di fama», un pamphlet di Giovanni Arduino e Loredana Lipperini

Morti di famaQui su Giap non l’avevamo ancora segnalato, lo facciamo adesso. Sabato 2 novembre u.s., al Modo Infoshop di Bologna, Wu Ming 1 e Loredana Lipperini hanno presentato Morti di fama. Iperconnessi e sradicati tra le maglie del web (Corbaccio, 2013, € 12,90), scritto da Loredana medesima insieme a Giovanni Arduino. Un pamphlet tanto agile quanto utile e  importante in questa fase, soprattutto ora che Twitter ha fatto il nido in borsa.
La presentazione è stata ricca di storie, di dati, di spunti. WM1 ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dagli anfibi su una vicenda molto amplificata dai media fancazzisti la settimana scorsa, roba che riguardava Lou Reed, i consuetamente impresentabili Savoia e il compagno Gaetano Bresci, sempre vivo nei nostri cuori.
Per l’audio completo della serata – durata: un’ora e ventiquattro minuti – linkiamo Lipperatura, che a sua volta linka Radio Giap Rebelde. Commenti di là, grazie.
Nel mentre, ricordiamo che Morti di fama è anche Prosegui la lettura ›

#PointLenana | Speciale Middle of the Tour: audio, foto e recensioni

Roberto Santachiara sul Monte Kenya

Roberto Santachiara sul massiccio del Kenya, 25 gennaio 2010. Sullo sfondo, la Punta Batian (5199 mt). Foto di Cecilia Perucci. Clicca per ingrandire.

Siamo al giro di boa del tour: 30 presentazioni alle spalle, 30 ad attenderci. Ricordiamo che il calendario è qui. In questo speciale, troverete molte nuove recensioni di Point Lenana e l’audio della presentazione di Pisogne (BS) del 23 giugno scorso.
Delle foto che illustrano il post, due risalgono alla nostra ascesa al Monte Kenya del gennaio 2010; una proviene dall’archivio personale di Peter Barnes, compagno di scalate di Felice Benuzzi nell’Australia degli anni Cinquanta; le altre sono testimonianze delle escursioni e camminate che in questi due mesi e mezzo hanno prolungato i mondi di Point Lenana fuori dalle pagine del libro, tra le rocce dell’arco alpino.
Le escursioni andranno avanti per tutta l’estate (in Val di Susa il 13 luglio, sui Monti Sibillini il 20 luglio, nella Marsica il 21 luglio, in Cadore, in Val Rosandra, in Lessinia, in Trentino…), perché queste sono storie di scarpinate, le abbiamo inseguite e scritte mettendoci il corpo, e bisogna continuare a metterci il corpo, bisogna continuare a scarpinare.
Ricordiamo che esistono un board su Pinterest che “mette in immagini” Point Lenana e, grazie all’opera di alcuni volonterosi lettori, un blog interamente dedicato al libro.
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Bologna, Preganziol, Padova: scioperi operai e #rogodilibri, la lotta va avanti

[ También en Español ]

Benvenuti a Preganziol. Foto di Alberto Sebastiani

A Khaled Said e a tutti gli insorti in Nordafrica e nel Medio Oriente
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[WM1:] Provo ad aggiornare i nostri lettori su quanto è successo nelle ultime 72 ore sul fronte del “rogo di libri” veneto, e su come questa mobilitazione abbia incrociato altre lotte, in particolare lo sciopero generale dei metalmeccanici.
Riguardo alla battaglia che portiamo avanti da ormai due settimane, una cosa la possiamo dire subito: abbiamo vinto il primo round. Ma procediamo con ordine. Prosegui la lettura ›

Una sera a Bologna e tre tabù: la vecchiaia, il morire, le classi sociali

Sabato 11 dicembre abbiamo presentato al Modo Infoshop di Bologna, insieme all’autrice e alla semiologa Giovanna Cosenza, il libro di Loredana Lipperini Non è un paese per vecchie (Feltrinelli, 2010).
La discussione, durata un paio d’ore, ha collegato fra loro tre tabù, tre interdizioni, tre rimozioni che oggi orientano il discorso pubblico. Tre cose di cui si deve parlare il meno possibile: la vecchiaia, il morire e la divisione della società in classi. Per questa “griglia” sono passati molti argomenti: l’omologazione dei corpi e delle facce, l’obbligo sociale a fingersi giovani e a essere stronzi, la demitizzazione dei “fantastici anni ’60”, la raffigurazione (o l’assenza) delle donne anziane nella letteratura, la necessità di ritrovare rituali del morire e del lutto etc. Numerosi i riferimenti, diretti e indiretti, alle lotte in corso, a cominciare – com’è ovvio – da quella degli studenti. Prosegui la lettura ›

Quadratura dei cerchi concentrici – #nogelmini #bookbloc #demo2010


Quello nella foto è il “Book Bloc” di Londra, 9 dicembre 2010.

La prassi nata a Roma è arrivata Oltremanica. Nella terza “Giornata X” (DayX3) del movimento contro i tagli all’istruzione, il Book Bloc è stato protagonista del tumulto di Parliament Square.
Lo scrittore Jay Griffiths ha visto un suo libro (Pip Pip: A Sideways Look at Time) trasformato in scudo e – come avevamo fatto noi nell’intervista a “Il Fatto quotidiano” – ha commentato il momento di epifania. Lo ha fatto in un breve articolo sul Guardian. La frase-chiave? “I libri non erano solo sulle barricate: erano essi stessi le barricate.” Prosegui la lettura ›

«Non leggete “L’eroe imperfetto” di Wu Ming 4» (Antonio D’Orrico)

Quale miglior viatico per questo post della frase all’imperativo contenuta in un articolo del book-jockey D’Orrico sui libri dell’estate? L’articolo è uscito qualche giorno fa su Sette (settimanale del “Corriere della sera”).
Ehi, non fate finta di niente: D’Orrico vi ha dato un ordine! :-) Anzi, gli ordini sono più d’uno, perché alla frase riportata segue l’ukase “Basta coi finti sperimentali”. Il nesso tra la “finta sperimentazione” e una raccolta di saggi sulla figura dell’eroe in letteratura risulterà chiaro (forse) a chi ha seguito il dibattito sul New Italian Epic.
[A proposito: sull’ultimo numero di Internazionale (854 | 9 / 15 luglio 2010), a pag. 68 c’è un reportage di tre pagine intitolato “L’epica dei tempi difficili”. L’autrice è Frederika Randall, corrispondente dall’Italia della rivista USA The Nation. C’è anche un tentativo di messa in prospettiva storica, con accenni di paragone con la situazione americana. Pdf qui.]
Chiudiamo il preambolo ricordando che a noi le micro-recensioni di D’Orrico piacciono a tal punto che ce ne scrivemmo una da soli, anni fa, all’uscita di Free Karma Food (“Sono di Bologna ma si spacciano per cinesi. / Tanta ciccia e poca figa nel romanzetto del sedicente Wu Ming 5”). Prosegui la lettura ›