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Luca Giunti

«Le conseguenze del ritorno», di Luca Giunti. Il lupo è di nuovo qui, cosa significa per noi? Un nuovo incontro ravvicinato del Quinto Tipo.

Le conseguenze del ritorno

Clicca per aprire la copertina completa di Le conseguenze del ritorno (con quarta e bandelle).

Ritornano. Scendono dai monti, si spostano col buio, appaiono inattesi al limite dei campi e negli hinterland delle grandi città.

È un eufemismo dire che i lupi si erano «quasi estinti». Li avevamo sterminati. A fucilate, con le tagliole, coi bocconi avvelenati. È accaduto più o meno cent’anni fa. All’epoca le nostre “aree interne”, sull’arco alpino e lungo la dorsale appenninica, erano ancora abitate. Nella seconda metà del Novecento si sono gradualmente spopolate. A partire dagli anni Ottanta, dalle minuscole e inaccessibili enclave dove si erano rintanati, i pochi lupi superstiti hanno ricominciato a guardarsi intorno. E a camminare. E a macinare chilometri. Sempre più chilometri. Decine di chilometri nel corso di una sola notte.

È stato così che il lupo ha ripopolato le nostre montagne, ed è ormai avvistato anche in pianura. Durante il «lockdown» del 2020 ha colto l’occasione per spingersi dove non avremmo mai immaginato, poco fuori le nostre città e a volte addirittura dentro.

Come stiamo rispondendo a questa riapparizione, a quest’antica e rinnovata presenza? Prosegui la lettura ›

L’incendio in #Valsusa raccontato da dentro

Da Mompantero, oggi. Incendio domato da due giorni, nell’aria c’è ancora il fumo.

di Davide Gastaldo *

Domenica 29 ottobre, h. 4:40.
– Tocca a noi, ci sono i vigili del fuoco.
– Ok.
– Io prendo zia, cane e gatto,  attacco le gomme dell’acqua e chiudo il gas nostro e dei vicini, tu fai due borse con l’essenziale.
– Ok.
Nelle borse, oltre a un po’ di biancheria trovo: il mio vestito del matrimonio, il pelouche che mia moglie teneva nel letto da piccola, una trousse di trucchi, i passaporti…
Poco importa, tanto nella fretta spediamo il tutto fuori valle con zia e bestiole, e restiamo sfollati senza un paio di mutande di ricambio.

La Valsusa bruciava da una settimana, il lato orografico sinistro, da Foresto fino a Rubiana era un rogo che si spostava sulle ali di un vento bastardo, con raffiche fino a 100 kmh in direzione nord-ovest, ma con mulinelli ascensionali e brusche svolte. Prosegui la lettura ›

Il lupo è un clandestino. Intervista a Luca Giunti su #AlpinismoMolotov, seconda parte

esemplare-di-lupo

«Il lupo è un animale conflittuale, non è pacifico, né pacificatore, è uno che arriva e mette in discussione.»

Dopo la prima puntata, su Alpinismo Molotov prosegue la più articolata e sorprendente riflessione sui lupi che possa capitarvi di leggere.

«Progetto con una scuola elementare, iniziano le storie sul ritorno dei lupi. Io faccio tutto il discorsino: i lupi sono stati sterminati, mancavano gli habitat, mancavano le prede, qualcuno li ammazzava direttamente. Un bambino alza la mano e dice: “Maestra, ma allora è come con i curdi”.

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Il lupo è una questione politica. Intervista a Luca Giunti su #AlpinismoMolotov, prima parte

lupi

Sull’ailanto circola un’enorme quantità di stronzate («la pianta-mostro» ecc.), Alpinismo Molotov ha deciso di vederci chiaro e così è nato il lungo post Ailanto: l’albero maudit che porta il paradiso fra il cemento, segnalato qui su Giap nel giugno scorso.

Dopo il vegetale, l’animale. Dopo l’ailanto, il lupo. Anche sul lupo si dicono tante fesserie, e così Alpinismo Molotov ha dato la parola al naturalista Luca Giunti. Un’intervista-fiume illuminante, ricca di spunti, corredata da link e video. Oggi la prima parte, la seconda nei prossimi giorni. Un’unica anticipazione: c’entra anche la Nutella.