.
[Il numero di gennaio-marzo 2011 della rivista Nuovi Argomenti (n. 253, pp. 247) era dedicato, non sorprendentemente, al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, e dunque al “sentirsi italiani/e”. A sviscerare l’argomento erano le risposte di molti scrittori, artisti e intellettuali a un questionario preparato dalla redazione. Per dare un’idea delle domande, eccone una: «Territorio, tradizione e identità sono concetti utilizzati con frequenza, a destra come a sinistra. È d’accordo con l’uso che se ne fa? E crede di poter parlare, secondo la sua esperienza, di territorio italiano, tradizione italiana e identità italiana?”»
Nel novero degli interpellati c’ero anch’io. Anziché affrontare le domande una per una, ho deciso di sceglierne tre, accorparle e scrivere un’unica risposta-testimonianza. Rileggendola a distanza di qualche mese, proprio perché stridentemente inattuale, mi sembra più attuale che mai. La ripropongo qui, fatene ciò che vi aggrada. — WM1]
Questo blog non ha traccianti pubblicitari, non incorpora video di YouTube, non contiene link a Facebook et similia, non ha pulsanti per la condivisione sui social, cerca di evitare il data mining e di tutelare la privacy di chi lo visita e/o lascia commenti. Le statistiche delle visite (usiamo Clicky) restano a noi, che le usiamo solo per sapere cosa viene letto sul sito; nessuno di questi dati viene ceduto a terzi, non ne viene fatto alcun uso commerciale. Gli incorporamenti di video da Vimeo sono eseguiti in modo da tutelare la privacy, aggiungendo in coda all'URL il parametro DNT (Do Not Track), ovvero "?dnt=1". Puoi verificare quello che diciamo usando Blacklight, «the real-time privacy inspector». Ecco, toccava mettere il pecione in ottemperanza al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Abbiamo colto l'occasione per dire queste cose. Grazie dell'attenzione.
Bon, andiamo avanti Copie archiviate del sito Testo del GDPR Privacy & Cookies Policy