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Meccanoscritto

Nuove scritture working class: nel nome del pane e delle rose

Un’immagine dal graphic novel Ferriera di Pia Valentinis.

di Alberto Prunetti *

Primo antefatto. Respira e intona il mantra: «Class is not cool»

Un libro racconta la storia di un educatore precario, figlio di un operaio di una fonderia. Padre e figlio si incontrano a parlare il sabato pomeriggio allo stadio. Come viene descritto quel romanzo inglese in Italia? Come un libro sul calcio. Ma in realtà quel romanzo è un racconto sulla classe operaia. Sulla working class inglese, che notoriamente attorno alla birra, al pub e al football aveva costruito elementi di convivialità e socialità. Dopo la fabbrica, ovviamente, ma quella era già stata smantellata. Così in Italia si adotta come un libro sul calcio quello che invece è un romanzo che racconta una classe sociale. La working class inglese.

Guai infatti a parlare di classe operaia. Ripetere tre volte il mantra ad alta voce: la classe operaia non esiste – la classe operaia non esiste – la classe operaia non esiste. Poi comprare su una piattaforma on line una penna usb assemblata in una fabbrica cinese e chiedersi quante decine di mani operaie toccano quel singolo oggetto da Shanghai a Piacenza. Prosegui la lettura ›

AAA. A #Bologna. Dalla Cirenaica alla Bolognina, nei quartieri si resiste

Nel penultimo weekend di giugno il Vag61 e tutto il rione Cirenaica di Bologna saranno animati da AAA.

A chi ci segue da lunga – ormai molto lunga – data sarà squillato un campanello in testa, ma no, non stiamo parlando dell’Associazione Astronauti Autonomi, e nemmeno della gloriosa casa editrice fondata dai pionieri blissettiani Vittore Baroni e Piermario Ciani. No, questo AAA è il festival dell’Autoproduzione, Autogestione Autorganizzazione. Il programma completo è qui.

Un’anteprima ci sarà già domani – giovedì 15 giugno – al Bar Edera di via Massenzio Masia 14. Dalle h.19, presentazione del festival e inaugurazione della mostra Rione Cirenaica, strade resistenti.

Segnaliamo la nostra partecipazione, in due distinti momenti. Prosegui la lettura ›

«Abbiamo bisogno delle nostre parole». Recensioni e appuntamenti per #Meccanoscritto.

Giovedì 8 giugno, alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, presenteremo Meccanoscritto per la prima volta in terra emiliana. Tre giorni più tardi, alla festa di Letteraria, lo porteremo a Roma per la seconda volta.
In questi primi due mesi, il nostro romanzo ipercollettivo e operaio ha viaggiato soprattutto in territorio milanese, tra presidi e circoli, biblioteche e sedi sindacali. Nelle utlime settimane, però, stanno arrivando inviti da varie zone d’Italia e anche le recensioni si vanno accumulando, segno che un testo così particolare aveva bisogno di un tempo di maturazione più lungo rispetto a un classico libro “di narrativa”.

Di seguito, pubblichiamo alcuni estratti dalla rassegna stampa raccolta fin qui, con i link agli articoli integrali. Altro materiale (podcast di interviste, pdf di quotidiani, servizi televisivi) si trova sul sito di Ivan Brentari.
Buona Lettura. Prosegui la lettura ›

Un assaggio di #Meccanoscritto. Anzi, quattro. E sabato 25.03 dal vivo a #Milano, #BookPride.

Presidio alla General Electric (ex-Alstom Power) di Sesto S. Giovanni
Foto Ivan Brentari – dicembre 2016

[Dopo che abbiamo annunciato l’uscita di Meccanoscritto, ci è stato chiesto di pubblicarne un estratto, per capire meglio di che si tratta. Vista la struttura del libro, che intreccia epoche e modalità narrative diverse, non è facile sceglierne un boccone che restituisca il sapore complessivo. Ieri Il Fatto Quotidiano ha pubblicato, con qualche taglio, uno dei racconti “operai” che parteciparono al concorso della FIOM di Milano del ’63. Il risultato è che la pagina del quotidiano – titolo e immagini comprese – si concentrava sui metalmeccanici del tempo che fu, cancellando quelli di oggi. Un effetto che è il contrario di quello che il libro racconta e si sforza di trasmettere. Per questo, abbiamo deciso di prelevare dal testo un campione più variegato, rinunciando a raccontare una vicenda dall’inizio alla fine, ma prediligendo una visione d’insieme. Ci auguriamo sia di vostro gusto.]

1963
La via del Gottardo
di Giuliano Picciati (operaio emigrato in Svizzera)

Le vie del lavoro, come quelle del Signore, sono infinite. In grazia di questo, Catone aveva puntato su Milano sperando di far centro. Trovò lavoro lì per lì. Volevano che cominciasse subito, ma Catone chiese alcuni giorni per fare la bocca all’aria nuova e trovare l’orizzonte.
Con la tuta sottobraccio si presentò il lunedì, all’orario degli impiegati. Prima cosa gli misero un foglio davanti, dove righe dattiloscritte si rincorrevano sei o sette volte.
«Firmi qua!», gli fece la ragazza bionda. Prosegui la lettura ›

Meccanoscritto. Un romanzo metallurgico e collettivo. In libreria dal 23 marzo.

Clicca per aprire la copertina completa.

Giovedì 23 marzo, grazie alla casa editrice Alegre, arriva in libreria Meccanoscritto, un “romanzo di storie” dalla forma nuova, prodotto dal Collettivo MetalMente in collaborazione con Wu Ming 2 e Ivan Brentari.

Il libro è frutto di un progetto nato nel 2014, con l’obiettivo di mescolare, in un alveo comune, tre diversi torrenti narrativi.

Il primo è quello dei racconti operai che nel 1963 parteciparono al concorso indetto dalla FIOM di Milano, con 100.000 lire di premio e una giuria formata da Umberto Eco, Giovanni Arpino, Franco Fortini, Mario Spinella e Luciano Bianciardi.
Ivan Brentari si è ritrovato tra le mani il faldone di quei meccanoscritti, mentre spulciava documenti per tutt’altra ricerca, nell’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni. A parte quello del vincitore, tutti gli altri racconti erano rimasti inediti, stesi uno sull’altro in un letto di polvere. Prosegui la lettura ›