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Memoria

«Aristodemo Cocconi». Terzo racconto in musica estratto da Veglione rosso

Questo terzo melologo da Veglione Rosso lo dedichiamo a Dax, Davide Cesare, anche lui, come Aristodemo Cocconi, ucciso da «sicari fascisti». Assassini che oggi, come vent’anni fa, come all’inizio del Ventennio, sembrano comportarsi sempre allo stesso modo, seguendo schemi che si direbbero atavici e che invece sono il prodotto di un’idea mortifera della «vita umana sul pianeta Terra».

Dax verrà ricordato oggi, a Milano, da un grande corteo antifascista e anticapitalista, in partenza alle 14.30 da Piazzale Loreto. La sera, concerto a sostegno della Campagna 130.000, nel nuovo spazio liberato di via Oropa, 4 Prosegui la lettura ›

“T’î pròpi un muntanèr!” – Wu Ming 2 incontra Guccini & Macchiavelli

[In occasione del Festival Letteraltura di Verbania, Wu Ming 2 ha incontrato Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli per parlare di Appennini, vita in montagna, Resistenza, memoria, No Tav… Il risultato della chiacchierata è in questo lungo articolo, pubblicato ieri, 19 giugno 2011, sulle pagine de “La Domenica di Repubblica”.]

«I montanari sono come i marinai: girano il mondo, ma poi, quando viene il momento, tornano a casa». Parola di Francesco Guccini, che dalla storica via Paolo Fabbri 43, nel quartiere Cirenaica di Bologna, ormai da una decina d’anni si è trasferito a Pàvana, sull’Appennino pistoiese, vicino al mulino di famiglia di tanti libri e canzoni. Ci ho messo del tempo per trovare l’avita dimora, perché il numero civico che mi hanno indicato sta di fianco al vecchio portone, invisibile dalla strada, mentre sul cancello d’ingresso ce n’è un altro, tutto diverso. Che sia un’antica trappola per scoraggiare i forestieri?
Giù in città c’è chi sarebbe pronto a scommetterci, perché la montagna, vista da sotto, pare sempre un rifugio da eremiti, un nido d’aquila per misantropi e solitari, mentre nei sei romanzi che Guccini ha scritto con Loriano Macchiavelli, l’Appennino è sempre un luogo di incontri, una società complessa e nera quanto quella di pianura. Anche Macchiavelli ha vissuto l’infanzia da queste parti, poi è sceso in città e solo molti anni dopo è tornato a vivere in quota. Prosegui la lettura ›