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Memoria condivisa

Gasparri, è Lei? Qualche parola su Paolo Mieli, in occasione di un suo programma TV sulle #foibe – di Nicoletta Bourbaki

«Centinaia di migliaia di infoibati», dixit Mieli. Clicca sulla foto per leggere il debunking di Nicoletta Bourbaki intitolato: Gasparri, è Lei?.

Abbiamo già avuto modo di definire Paolo Mieli «da ormai vent’anni […] il testimonial n. 1 e il primo officiante di ogni rituale basato sul cliché “il fascismo ha fatto anche cose buone”.»

Su Mieli, però, andrebbe fatto un discorso più generale. Allievo di Renzo De Felice in anni ormai remoti, viene sempre definito «storico», ma sarebbe più preciso descriverlo come intellettuale organico e frontman di una maxi-operazione ideologica a tema storico iniziata negli anni Novanta.

Volta per volta nelle vesti di direttore del Corriere della Sera, di ubiquo opinion maker e/o di «prezzemolo» con cui condire quasi ogni approfondimento storico sulla TV di stato, ritroviamo Mieli in ogni fase del processo che ha spostato sempre più a destra gli equilibri della divulgazione storica e le retoriche della memoria pubblica, imponendo una presunta «memoria condivisa» situata oltre la distinzione tra fascismo e antifascismo. Prosegui la lettura ›

Chi non ha futuro, non ha memoria. Grande Guerra, intruppamento dei ricordi e diserzioni necessarie

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[Questo è l’intervento che WM2 e WM4 hanno letto ieri sera al Festival LETTERATURE di Roma, nella suggestiva coreografia della basilica di Massenzio. Gli organizzatori del Festival ci avevano detto che forse sarebbe uscito su «un quotidiano nazionale», ma non sospettavamo che sarebbe stato L’Unità. Ieri ci telefona il nostro amico Ferdi Punyat e fa, col suo accento catalano (di Alghero): – Ma come, lo stesso giorno che su Giap pubblicate l’inchiesta sui rapporti tra renziani e Casapau, uscite su L’Unità?
Siamo andati a controllare ed era vero. Speriamo che il tempismo e la paradossale concomitanza abbiano portato qualche renziano a leggersi l’inchiesta e avere un travaso. Quanto al testo, lo pubblichiamo qui, nel posto che gli compete. WM]

Sul coperchio della scatola c’è una scritta bianca: Memory.
All’interno, un mazzo di carte. Uguali nel dorso, figure diverse sull’altra faccia. Forme, colori, paesaggi. Ogni disegno ha il suo doppio e il gioco è banale, lo conoscono tutti. Si stendono le carte coperte sul tavolo e a turno se ne girano due. Se sono identiche, le si aggiunge al proprio bottino e se ne scelgono altre due. Se sono diverse si passa la mano, dopo aver ricoperto le carte spaiate. Ripulito il piatto, vince chi ha raccolto più pariglie.
Di norma, intorno ai sette anni, le sfide a Memory perdono interesse, la scatola finisce a prendere polvere e la maggior parte dei bambini rimane al livello di mnemonista ingenuo, all’oscuro delle vere leggi del gioco. Prosegui la lettura ›

«Cent’anni a Nordest». Ronchi dei Partigiani, la diserzione oggi e l’œrrore della «memoria condivisa»

Corteo neoindipendentista a Trieste, 13 settembre 2015.

Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1 continua a far discutere e scrivere. In attesa delle prossime tappe del Ventre della Bestia Tour (sabato 19 settembre a Verona e la sera dopo a Padova), proponiamo qui nuove recensioni, un paio di interviste a WM1 e l’audio della presentazione del 31/08 scorso a Ronchi dei Partigiani (Gorizia). Ne approfittiamo per un aggiornamento sulla situazione da quelle parti, tra esponenti del PD che esaltano D’Annunzio e l’occupazione di Fiume del ’19 e Casapau che alza la cresta e fa chicchiricchì per salutare il sole.

Il critico e saggista Daniele Giglioli ha recensito Cent’anni a Nordest su «La Lettura» (supplemento domenicale del Corriere della sera) il 23/o8/2015. Ecco il suo articolo. N.B. Il titolo è nostro. Prosegui la lettura ›