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neonazismo

No, nessun Comune è costretto a dare sale pubbliche ai nazi. Se lo fa, è perché lo vuole.

Esponente di un certo «associazionismo» cacciato in malo modo dal municipio di Arco (TN).

di Nicoletta Bourbaki *

Come è stato scritto su Giap alcuni giorni fa, l’inchiesta sui rapporti tra il PD e i neofascisti ha provocato i primi scossoni. Il caso che ha smosso le acque è quello di Nereto – allargatosi velocemente al teramano, da Bellante alle esternazioni xenofobe su FB del segretario del PD di Alba Adriatica – dove si sono registrate diverse iniziative organizzate dall’associazione Nuove Sintesi (che fa parte del network di Lealtà Azione) in comuni amministrati da sindaci del Partito democratico.

Diversamente da quanto successo in precedenza, quando il PD aveva reagito alle nostre segnalazioni minimizzandole o, peggio, rispondendo sulla falsa riga del sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, queste ultime segnalazioni sono state accolte diversamente sia da parte di alcuni deputati PD – Emanuele Fiano e Marco Miccoli – che da Andrea Catena, dirigente regionale (Abruzzo) del PD.

Catena, in particolare, si è subito attivato, coinvolgendo il segretario generale del PD Abruzzo, Marco Rapino: prima inviando una nota “circolare” ai sindaci PD abruzzesi per “avvisarli” della natura dell’associazione Nuove Sintesi, poi predisponendo il deferimento al comitato dei garanti per il sindaco di Bellante e per gli altri componenti della giunta che avevano deliberato i patrocini alle iniziative organizzate da questa associazione. Il deferimento potrebbe portare all’espulsione dal PD perché, parole dello stesso Catena, «se un sindaco Pd partecipa a iniziative neofasciste è prevista l’espulsione» [Sì, ma hai voglia a espellerli tutti… Non attiviamo il frame delle “mele marce”: come ha ribadito ieri WM1 a Radio Onda d’Urto, l’andazzo parte dall’alto e da lontano, N.d.R.]. Sempre Catena si è anche detto favorevole al commissariamento dell’intero coordinamento provinciale PD di Teramo.

È possibile però non agire solamente a fatti avvenuti (e dopo una campagna di denuncia) ed evitare che queste iniziative si svolgano in spazi pubblici? Prosegui la lettura ›

Il sindaco di Predappio Frassineti (PD) risponde «sobriamente» all’inchiesta su PD ed estrema destra

Giorgio Frassineti, la foto di gruppo. Accanto a lui, Antonio Canessa di Lealtà Azione

Teatro del Casinò di Sanremo, 9 novembre 2016. Il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti (PD) partecipa alla presentazione di un libro di Edda Negri Mussolini, nipote di Benito. Insieme a Frassineti ci sono Antonio Canessa dell’associazione «Memento», parte della rete di estrema destra Lealtà Azione (da più parti definita tout court neonazista) e Francesca Bosso dell’associazione «Et Ventis Adversis», altro sodalizio dello stesso network. Questa foto è stata caricata sulla testata on line Sanremo News con il nome «Tavolo dei relatori 9 novembre 2016» e ripresa sulla pagina Facebook di «Et Ventis Adversis». Frassineti è il terzultimo da destra, accanto a lui Canessa di Lealtà Azione. Per avere maggiori informazioni su Lealtà Azione, clicca sull’immagine. Ma solo dopo aver letto, qui sotto, come ha risposto il sindaco di Predappio a chi gli chiedeva conto di tale “vicinato”.

Con un certo ritardo, ma anche con un certo stile, il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti (PD) replica e fornisce spiegazioni sull’evento che lo riguarda incluso nell’inchiesta CasaP(oun)D. Rapporti con l’estrema destra nel ventre del partito renziano. Nella didascalia qui sopra ricordiamo brevemente di cosa si tratta. Ecco la risposta di Frassineti, con annesse spiegazioni. Prosegui la lettura ›