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Nicoletta Bourbaki

Il senatore Alessandro Maran ci intima di cancellare il suo nome da Giap. Ecco perché gli rispondiamo NO.

Alessandro Maran

Alle ore 12.19 PM del 10 marzo 2016 il senatore del PD Alessandro Maran ci ha spedito questa email firmata di suo pugno [link aggiunti da noi, NdR]:

«In merito alla comunicazione pubblicata sul Vostro blog nella giornata di ieri, preliminarmente è doveroso precisare e ribadire che la prima versione dell’articolo pubblicata in data 6.3.2016 ha gravemente leso la mia reputazione e dignità avendo imputato condotte al sottoscritto mai poste in essere.

Tuttavia, anche l’odierna versione del post insinua (subdolamente) nel lettore una attività illecita posta in essere dallo scrivente, avendo di fatto favorito due ricercatori, a discapito di altri. Anche tali affermazioni ledono gravemente la mia reputazione ed il mio onore.

Pertanto, Vi invito formalmente entro e non oltre 24 ore dal ricevimento della presente ad eliminare dall’articolo pubblicato qualsivoglia riferimento al sottoscritto, precisando che qualora la presente comunicazione non dovesse trovare integrale accoglimento, sarò costretto a tutelare i miei diritti in ogni opportuna sede. Prosegui la lettura ›

Viaggio nelle nuove #foibe, seconda puntata. La foiba volante del Friuli orientale – di Nicoletta Bourbaki

La foiba volante del Friuli orientale

[WM:] Dopo l’inchiesta di Alberto Prunetti sulla fantomatica e semovente foiba di Roccastrada, provincia di Grosseto, ecco la storia di una foiba ancor più semovente: questa corre, si sposta in lungo e in largo per il Friuli, ogni notte percorre decine di chilometri, per niente rallentata dall’ingombro di – si dice – 800 morti. La vicenda la racconta Nicoletta Bourbaki. Prima di lasciarle la parola, ci permettiamo solo una domanda: che sta succedendo nell’ANPI tra Udine e Gorizia?  Soci ANPI che presentano i loro libri a Casapound e insieme a personaggi di destra danno il la per campagne come quella raccontata qui sotto?
Really?
Soci ANPI?
Are you serious?
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Viaggio nelle nuove #foibe, prima puntata. Chi sogna una foiba in #Maremma? – di Alberto Prunetti

«Cittadini.»

Questo post del Prunetti inaugura una miniserie in tre puntate a cura del gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki: Viaggio nelle nuove foibe.

Negli ultimi tempi, in giro per l’Italia, vari soggetti si sono sbracciati – Ehi! Giornalistaaaa! Qui! Proprio qui! – per attirare l’attenzione su un insieme di foibe di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima… a parte mio cuggino, che conosceva uno che aveva una sorella che aveva origliato una discussione in cui si diceva che dei partigiani avevano sparato a degli italiani…
– “Italiani” come? Italiani e basta? O fascisti?
– Perché, non sono italiani i fascisti????

Alcune di queste foibe hanno una curiosa caratteristica: sono mobili, tendono a viaggiare. Un giorno ne avvistano una a Panzana di San Frottolo, il giorno dopo è già a Bufalizza, 40 km. più a nord, e in diversi la inseguono, come Wile E. Coyote quando Beep Beep gli ruba la buca, e se la contendono, con un approccio che definiremmo “da Pro Loco”: – Una foiba anche nel nostro comune!

E i numeri, santo dio, i numeri…
– A Fandoniara c’è una foiba con dentro 800 morti!
– Urca! Hai delle prove?
– Non c’è bisogno, lo sanno tutti che da queste parti i partigiani…
– Scusa, ma di quale foiba parli?
– La buca tra Fandoniara e Villa Bubbola!
– Quella? Ma che stai dicendo, è una grotta dove sarà sceso un migliaio di speleologi…
– Negazionista! Vergognati! Giornalistaaaaa! Qui c’è uno che nega le foibe!

Chi sono questi nuovi avvistatori di foibe? Sedetevi, ché la risposta vi sbalordirà.
Vi siete seduti? Prosegui la lettura ›

Se questo è un direttore di istituto storico della Resistenza. Roberto Spazzali e i guasti da «Giorno del Ricordo»

Roberto Spazzali


di Nicoletta Bourbaki (*)

Martedì 9 febbraio 2016, vigilia del Giorno del Ricordo 2016. Mentre stiamo ultimando l’articolo che state per leggere, Roberto Spazzali, direttore dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli Venezia Giulia (IRSML-FVG), travolto dalle critiche per certe sue esternazioni di qualche giorno prima, chiede scusa pubblicamente.

A dirla tutta non è nemmeno lui a farlo, ma la presidente dello stesso istituto diretto da Spazzali, con queste parole:

«In merito alle polemiche recentemente comparse, Roberto Spazzali riconosce di avere pronunciato una frase inopportuna che gravemente offende le condizioni di chi oggi fugge dalla morte. E se ne scusa.
Il Direttivo dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, riunitosi il 9 febbraio 2016, prende atto delle dichiarazioni di Roberto Spazzali e si rammarica per una affermazione che non corrisponde alla linea culturale e ai valori coerentemente espressi nel tempo dall’Istituto stesso. Del pari si duole della strumentalizzazione che ne è sorta a più livelli.
Il presidente
Anna Maria Vinci»

Poco dopo, su Twitter, anche l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione (INSMLI) prende posizione sulla vicenda che stiamo per raccontare. Prosegui la lettura ›

L’incredibile storia di #Foibe, uno dei più grandi kolossal mai girati (appunto, mai girati). Una bufala da #GiornodelRicordo

Una scena del film Foibe, co-produzione Italia/USA, 2013. In una delle sequenze più rigorose dal punto di vista storiografico, il maresciallo Tito - magistralmente interpretato da Alessandro Haber - dà personalmente l'ordine di gettare diecimila italiani nella foiba di Basovizza.


di Nicoletta Bourbaki (*)

E così, di nuovo, e ormai con una certa stanchezza, arriva il 10 Febbraio. Il Cuore nel pozzo sarà trasmesso per l’undicesima volta su Rai74, vedremo pubblicata la foto della fucilazione di Dane su diversi siti e giornali e sentiremo le boutades di qualche associazione di esuli. Immancabili le interviste a Cristicchi.

Raccontare la storia al grande pubblico non è mai facile, soprattutto se si tratta di vicende complesse. Più parti se ne occultano, più il quadro risulta incomprensibile. Ma solo aggiungendo l’arroganza di un forte movente politico e una regia mediocre si è potuti arrivare a quello che è il discorso sulle foibe in Italia.

Nonostante l’impegno, l’entusiasmo, i finanziamenti e il consenso bipartisan il Giorno del ricordo è “andato storto”, a partire dalla data scelta.
Non certo per mancanza di alternative, la ricorrenza è stata fissata nell’anniversario della ratifica del Trattato di Pace di Parigi, 10 febbraio 1947, data in cui l’Italia – sconfitta nella guerra che aveva combattuto al fianco di Hitler – si impegnava a restituire tutte le colonie e buona parte dei territori annessi in Istria e Dalmazia.
Per molti italiani un giorno infausto, che li ha trasformati in vittime di un’ingiustizia.

Far coincidere proprio quella data con una narrazione che descrive «gli Italiani» unicamente come vittime significa omettere tutto quel che accadde prima. Ma la realtà non si lascia omettere così facilmente. E così, la caratteristica saliente, la costante del parlar di foibe in Italia è la sfiga, la mosca nella minestra che rovina il pasto quando hai già il cucchiaio in bocca. Prosegui la lettura ›

I «45 cavalieri» di Wikipedia. Da chi e cosa è libera l’enciclopedia libera?

cavallo-di-Bastoni

È possibile usare Wikipedia a scuola, in modo critico e utile? Quali sono le trappole da evitare? Può aiutarci a capirlo la voce «Storia del Trentino».

di Tommaso Baldo (*)
con la collaborazione del gruppo Nicoletta Bourbaki (*)

0. Premessa
1. La voce Storia del Trentino su it.wiki sino al 26.9.2015
2. Le modifiche del 26.9.2015 alla voce Storia del Trentino
2b. La citazione di Monzali sulla “snazionalizzazione” degli italiani d’Austria
2c. Prendere per buono un testo irredentista del 1914
2d. La «questione nazionale trentina»
2e. Sempre colpa dell’Austria
3. Alcune “trappole” ricorrenti su Wikipedia
3b. La fonte c’è ma…
3c. Attenzione a certe “dimenticanze”
3d. Una narrazione conservatrice
4. L’«Enciclopedia libera» va presa sul serio
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Un paese di “mandolinisti”. Wikipedia, i falsi storici su via Rasella e il giustificazionismo sulle Fosse Ardeatine

«Quest'ordine è già stato eseguito.»

«Quest’ordine è già stato eseguito.»

di Salvatore Talia
in collaborazione con Nicoletta Bourbaki*

INDICE

0. Preambolo
1. Nascita di una voce dell’Enciclopedia Libera
2. Attacco o attentato?
3. Una citazione da Primo Levi
4. “Wikipedia non prende posizione”: definire “controversie” anche la propaganda fascista
5. Intermezzo. Possono le dicerie senza fondamento trovare posto in un’enciclopedia?
6. Trucidare 335 prigionieri è o no una rappresaglia efferata?
7. Lo stato attuale della discussione

0. Preambolo

«Sul livello morale di Montanelli rinvio al libro, molto documentato, di Renata Broggini: Passaggio in Svizzera.» (Carlo Ginzburg intervistato da Repubblica, 22/10/2013)

«Sul livello morale di Montanelli rinvio al libro, molto documentato, di Renata Broggini: Passaggio in Svizzera.» (Carlo Ginzburg intervistato da Repubblica, 22/10/2013)

Il 25 novembre 1995, quattro giorni dopo il forzato ritorno in Italia del capitano Erich Priebke, apparve sul “Corriere della Sera” un intervento di Indro Montanelli, ove fra l’altro era scritto:
«Una cosa tuttavia ci sembra giusto chiedere al tribunale di Forte Boccea: che sul banco degl’imputati vengano chiamati anche i responsabili – se tuttavia ce ne sono in circolazione – dell’attentato in via Rasella che provocò l’ orrenda rappresaglia delle Ardeatine. Non per processare anche loro: ci mancherebbe. Ma per risolvere, o almeno per impostare, due problemi che ci assillano da tempo. Il primo è se sia ancora moralmente accettabile una legge di guerra che, in caso di attentato, legittima la rappresaglia – e nella spaventosa misura di dieci a uno – su degl’innocenti. Il secondo è se l’autore o gli autori dell’attentato abbiano il diritto di farne ricadere sugl’innocenti il castigo. […] Ci permettiamo di suggerire un corollario al verdetto qualunque esso sia per essere: la condanna di tutti gl’imputati – boia ed attentatori – a un piccolo silenzioso […] pellegrinaggio alla tomba di un oscuro carabiniere che, per risparmiare la rappresaglia sulla pelle di una diecina di ostaggi, si presentò ai tedeschi come colpevole di un attentato cui era del tutto estraneo».

Una rapida consultazione di Wikipedia avrebbe permesso al famoso giornalista di scoprire che: Prosegui la lettura ›