Spagna, Germania, Svezia e ora Turchia.
Sapevamo che il continente sarebbe riesploso. E non solo il continente: negli USA si rioccupano Zuccotti Park e tanti altri spazi, la polizia risponde con la repressione ma non basterà, come non è bastato l’anno scorso.
Sapevamo che chi parlava di “fine” o “esaurimento” del ciclo di lotte e rivolte iniziato nel 2010-2011 aveva torto marcio. Lo sapevamo, perché eravamo in ascolto. Alla fine del 2012, in Spagna erano già chiarissimi i segnali di una “seconda ondata” del Movimento 15 Maggio: escraches ovunque, manifestazioni, blocchi contro le confische di case da parte delle banche… E tanti altri sintomi si manifestavano in altri paesi. Da noi, invece, toccava sopportare le banalità, i luoghi comuni, le sentenze sputate da chi non si informava: «Gli Indignados non ci sono più! Occupy è morta! Le proteste in Grecia non sono servite a nulla! Le primavere arabe hanno solo sostituito nuovi regimi a quelli vecchi! Rassegnatevi, i movimenti che piacciono a voi hanno fallito, siamo molto più avanti qui in Italia, grazie al Movimento 5 Stelle! Negli altri paesi non combinano niente, noi vinciamo le elezioni! Ditelo, che siete invidiosi di Grillo!» Prosegui la lettura ›
Henry Jenkins, #Occupy e la partecipazione come lotta. Audio dell’incontro di Bologna
Ecco la registrazione della conferenza tenuta da Henry Jenkins al DAMS di Bologna il 27 giugno scorso. Per facilitare l’ascolto, proponiamo un breve compendio del suo discorso.
Jenkins inizia elencando i progetti nei quali è attualmente coinvolto: nell’arco dei prossimi sei mesi usciranno ben quattro libri che lo vedono tra gli autori. I titoli riflettono l’ampio spettro dei suoi interessi. Oltre all’attenzione per le tematiche educative e legate all’istruzione, emerge – ed emergerà ancor più nel corso della conferenza – la torsione più esplicitamente politica che il suo lavoro sta conoscendo negli ultimi tempi.
La ripresa di attivismo politico-sociale sulle due sponde dell’Atlantico e l’irruzione sulla scena USA di un movimento come Occupy Wall Street (Jenkins lo cita più volte nell’intervento iniziale e nelle risposte alla domande) hanno retroagito sulle teorie del professore, che per molti versi, studiando la cultura dei fan, ne aveva intuito l’avvento, le modalità partecipative e le pratiche di riappropriazione e remix delle immagini mediatiche. Tra gli esempi più icastici che mostrerà nel corso dell’incontro, spicca il Casually Pepper Spray Everything Cop. Prosegui la lettura ›