di Wu Ming 1
Il 29 settembre 2019, insieme ad alcuni amici e colleghi, decido di avventurarmi in quel che resta del cimitero dei detenuti sull’isolotto di Santo Stefano.
Alzando lo sguardo, l’isola di Ventotene brilla azzurra e verde nel sole; con quel posto, dopo La macchina del vento, sento di avere un rapporto sempre più stretto.
Abbassando lo sguardo, lo stato di abbandono del camposanto strizza il cuore come un tubetto. La vegetazione sta inghiottendo tutto. Molte tombe sono già invisibili.
C’è anche la tomba del compagno Gaetano Bresci. Il suo nome campeggia su una croce appoggiata al suolo di sbieco, in bilico. Prosegui la lettura ›