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Pietro Badoglio

Dalle stragi italiane in Etiopia alla strage di #Lampedusa: il ritorno del rimosso coloniale (un 3 di ottobre)


Ieri in Afghanistan droni statunitensi hanno bombardato un ospedale di Medici Senza Frontiere, sollevando una giusta riprovazione in tutto il mondo, vera e di facciata.

Potrebbe essere l’occasione giusta per ricordare che, durante la guerra d’Etiopia, l’aviazione italiana bombardò più volte, intenzionalmente, ospedali della Croce Rossa. Li bombardò anche con armi chimiche. È una storia da recuperare, sotto gli strati di decenni di negazionismo e amnesia collettiva.

Uno di questi bombardamenti lo hanno raccontato i :Kai Zen: / Bhutan Clan alla serata «Resistenze in Cirenaica», il 27 settembre scorso, a Bologna. Il testo – tratto da una storia vera – si intitola «L’uomo dell’Etiopia» (scaricabile in pdf qui).

Era il 3 ottobre 1935 quando l’Italia attaccò l’Etiopia. Precisamente ottant’anni fa.
Buon anniversario, Italiani brava gente.

Ed era il 3 ottobre 2013 quando… Prosegui la lettura ›

Affile, Grazianilandia. L’eredità razzista e il mausoleo delle sfighe

Graziani semi-ignudo, 1937

Graziani con le chiappe al vento, 1937. Clicca per ingrandire.

di Wu Ming 1

E’ accaduto il mese scorso. Ad Affile, piccolo comune a est di Roma, la giunta di «centrodestra» – chissà quando ci libereremo di quest’eufemismo! – ha inaugurato un sacrario dedicato a Rodolfo Graziani (1882 – 1955).
Graziani – che è sepolto nel locale cimitero – fu governatore della Cirenaica durante la «riconquista» fascista della Libia (1930-31), comandante del fronte sud durante l’invasione dell’Etiopia (1935-36), viceré d’Etiopia nel biennio 1936-37 e comandante delle forze armate della Repubblica di Salò durante la guerra civile del 1943-45.
L’edificio – di una bruttezza e mediocrità da rimanere soffocati – è costato 130.000 euro sborsati dai contribuenti, fondi che la Regione Lazio aveva stanziato per altro uso. Il Comune li aveva chiesti per la riqualifica del parco di Radimonte e per un generico sacrario “al Soldato”, progetto senz’altro discutibile ma non equivalente alla commemorazione di Graziani, che pare non fosse menzionato in nessun documento.
Il podestà Il sindaco Ercole Viri si è difeso dicendo che «ad Affile quando si dice “il Soldato” si intende solo Graziani». Ah, beh, non fa una piega. Prosegui la lettura ›

Patria e morte. L’italianità dai Carbonari a Benigni

Ieri sera, nella gremita sala conferenze della Biblioteca comunale di Rastignano – è una frazione del comune di Pianoro (BO), ma sta subito a ridosso di Bologna ed è de facto un quartiere sud-est della città – Wu Ming 1 e Wu Ming 2 hanno parlato di: Risorgimento, Unità d’Italia, patria e tricolore, Inno di Mameli, Benigni a Sanremo, idiozie leghiste e neo-borboniche, “Italiani brava gente”, familismo amorale, avventure coloniali italiane del XIX e XX secolo, guerra di Libia, Tripoli bel suol d’Amore, l’exploit dell’anarchico Masetti alla caserma Cialdini di Bologna, manovre e “sabbiature” intorno all’Armadio della vergogna, crimini di guerra italiani in Africa e nei Balcani, Il leone del deserto e Fascist Legacy, Goodbye Malinconia di Caparezza, e chi più ne aveva più ne metteva. Prosegui la lettura ›