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repressione

Bologna, 20 giugno 2024: «Un miracolo che nessuno sia rimasto ucciso o paralizzato»

Bologna, 20 giugno 2024, lato nord del parco don Bosco, viale Aldo Moro, quartiere San Donato. Consigliamo di guardare prima il video, realizzato da attiviste e attivisti presenti quel giorno, e soltanto dopo leggere le righe che seguono.

Attivisti strappati giù dagli alberi, motoseghe azionate a pochi centimetri dai loro corpi, imbragature di sicurezza tagliate, celerini e addetti al disboscamento che si arrampicano tra i rami, pioggia di manganellate, abusi vari, violenza di genere, alberi segati con persone ancora sopra e senza transenne a delimitare l’area. Lunghe ore di violenza poliziesca, per poter abbattere ancora un po’ di verde pubblico. Prosegui la lettura ›

Dal parco Don Bosco al Festival di Letteratura Working Class, il nemico si sfoga, sabota, massacra

Stanotte, nei pressi del parco don Bosco di Bologna, un attivista diciannovenne, studente del liceo Da Vinci, è stato inseguito, bloccato e pestato da un folto gruppo di carabinieri. Su di lui si sono accaniti non soltanto col manganello, ma anche con taser e spray al peperoncino. Gli è stato rotto un polso. È stato portato via in stato di incoscienza. Ha trascorso diverse ore nella caserma di via Agucchi e mentre scriviamo è in corso il processo per direttissima. Davanti al tribunale c’è una folla di giovani solidali. Non c’è chi non abbia pensato a una vendetta delle forze dell’ordine per lo smacco di due giorni fa.

Proprio ieri il sindaco Matteo Lepore si era lanciato in una lunga, ossessiva esortazione a «isolare i violenti». Prosegui la lettura ›

Ottanta giorni di sciopero della fame. Il caso Alfredo Cospito e «i buoni»

Milano, 29 dicembre 2022, manifestazione in solidarietà ad Alfredo Cospito.

Dopo decenni di «scioperi della fame» per modo di dire – all’acqua di rose, meramente simbolici, spesso solo mediatici, annunciati anche per questioni di dubbia rilevanza – non ci impressiona più sentire che una persona è in sciopero della fame. Almeno dalle nostre parti, il concetto è inflazionato, e una pessima informazione fa il resto.

La maggior parte di noi non si immagina com’è, un vero sciopero della fame.

E allora bisogna farlo capire. Prosegui la lettura ›

Per Alfredo Cospito, al 60esimo giorno di sciopero della fame, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo

Cagliari, teatro Nanni Loy, 16 dicembre 2022. Lo striscione in solidarietà ad Alfredo Cospito esposto prima della presentazione di Ufo 78.

Cagliari, teatro Nanni Loy, 16 dicembre 2022. Lo striscione in solidarietà ad Alfredo Cospito esposto prima della presentazione di Ufo 78.

Da un po’ di tempo approfittiamo del tour del nostro ultimo libro per attirare l’attenzione sul caso del compagno anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime 41 bis nel carcere sassarese di Bancali e dal 20 ottobre impegnato in un drammatico sciopero della fame. Uno sciopero della fame vero, come quello di Holger Meins nel 1974, quello di Bobby Sands nel 1981, quelli nelle prigioni turche di Buca e Diyarbakir nel 2016-2017. Prosegui la lettura ›

Verso il 25 Aprile. Riflessioni urgenti sulla necessità di rompere il vetro e tornare in strada

di Wu Ming

INDICE
1. Toh, la repressione!
2. Quelli che «la libertà? Pfui!»
3. Stare a casa non vuol dire per forza stare in casa
4. Che cos’è un «assembramento»?
5. Molte «persone comuni» sono più avanti dei militanti
6. Manovre intorno al 25 Aprile
7. Riprendersi lo spazio pubblico: due condizioni necessarie

Oggi, 21 Aprile, celebreremo a modo nostro l’anniversario della Liberazione di Bologna. Non in “telepresenza”, ma nello spazio fisico. Niente “convocazioni”, ci muoveremo da soli, prendendoci in prima persona le responsabilità del caso.
Vogliamo fare qualcosa anche il 25 Aprile. A tale proposito, ecco alcune riflessioni.

Pochi giorni fa, a Torino, due auto e due jeep dei carabinieri hanno inscenato una vera e propria retata per prelevare, perquisire e multare un militante del Centro Sociale Gabrio, reo di aver distribuito un volantino davanti a un supermercato, nell’ambito della raccolta di beni di prima necessità SOSpesa, organizzata per aiutare chi è in difficoltà economica. Prosegui la lettura ›

Dalle denunce penali alle supermulte: le nuove sanzioni per chi cammina «senza motivo» analizzate da un giurista (spoiler: di dubbia costituzionalità)

«Ti tarpo le ali ai piedi», disegno di Matilde, 2 aprile 2020. Clicca per ingrandire.

di Luca Casarotti *

Il 22 marzo scorso, nella mia postilla alla testimonianza di Pietro De vivo pubblicata qui su Giap scrivevo:

«per essere per lo meno conformi alla costituzione, [i divieti introdotti con decreto del presidente del consiglio dei ministri dall’inizio dell’epidemia] dovrebbero essere profondamente ripensati. Ciò che il governo, arrivato a questo punto, non può permettersi di fare: non può permettersi di ripensare alcunché, ma non può nemmeno permettersi di trasferire l’esistente in una legge. Sarebbe come ammettere di aver del tutto sbagliato a gestire l’epidemia, dopo oltre un mese dal suo inizio. Sarebbe come dire d’aver scelto strumenti inidonei.»

All’apparenza, il riassetto delle misure di contenimento operato con il decreto legge (d.l.) 25 marzo 2020 n. 19 sembrerebbe smentire la mia previsione. Io invece credo che in larghissima parte la confermi, pur con le precisazioni che farò subito. Prosegui la lettura ›

Diario virale / 3. Contro chi sminuisce l’emergenza (1-10 marzo 2020)

Venere risplende sulla stazione di Bologna, 9 marzo 2020, h.21 circa. Foto scattata dal ponte Matteotti da Wu Ming 1. Venere, stella della sera ma anche del mattino, Vespero e Lucifero.

di Wu Ming
[Prima puntata, 23-25 febbraio – Seconda puntata, 26-29 febbraio]
[Traducción al castellano aquí]

Ai caduti di Modena,
nell’anniversario dell’uccisione
di Francesco Lorusso.

A est la luna piena abbagliante, a ovest Venere risplendente, a sud-ovest l’elicottero ronzante, a nord la nebbia che s’alzava dallo Scolo Calamosco e a sud il carcere della Dozza, con i colli e San Luca sullo sfondo.
Il carcere era in fiamme.
Erano le undici di sera.

Avevamo aggirato i posti di blocco su via del Gomito, imboccando stradelli che conosceva solo Wu Ming 2, ed eccoci in piedi in mezzo a un campo arato, a cento metri dalla recinzione del carcere. Eravamo visibilissimi, per via del plenilunio, ma le guardie avevano ben altro da fare. Prosegui la lettura ›