di Nicoletta Bourbaki (guest blogger)
Senza prenderla troppo alla larga, possiamo affermare che il ruolo di Wikipedia nella società contemporanea sia paragonabile a quello di una bussola, o di una stella a cui fare riferimento prima di mettersi in cammino.
Dalle sue pagine partiamo alla ricerca di qualcosa, deriviamo le prime impressioni, ci orientiamo e conosciamo nuovi percorsi. Si tratta di una constatazione forse banale, ma di certo non lo sarebbe stata dieci anni fa, o forse meno.
Seppur con eccessiva lentezza, si sta cominciando a studiare l’impatto dell’enciclopedia libera anche sul modus operandi di giornalisti e ricercatori.
La cosa interessante del progetto è senza dubbio la sua capacità olistica, il suo svilupparsi radicalmente al di là della somma delle parti grazie a discussioni e ragionamenti frutto di uno sforzo collettivo. Eppure non lo si può isolare dal resto della società, rappresentarlo come un congegno estraneo alle dinamiche e alle relazioni “off-line”, o in “real life”. Allo stesso modo, sarebbe superficiale e limitante osservarne gli aspetti puramente formali: il rischio sarebbe quello di idealizzare Wikipedia come un meccanismo autoimmune e perfetto in quanto eternamente perfettibile.
Non si può prescindere da queste considerazioni prima di muovere i primi passi dentro una vicenda emblematica come quella relativa alla voce su Vittorio Arrigoni – attivista, blogger e giornalista impegnato per anni a raccontare cosa succedeva a Gaza e dintorni, fino al tragico epilogo della sua vita –, una vicenda risalente a qualche anno fa ma che offre spunti di riflessione importanti e che non abbiamo dimenticato, così come il ricordo di Vik e della sua determinazione è ancora forte e vivido. Prosegui la lettura ›