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Speciale #PointLenana e #Timira | Narrazioni ibridate tra Limonov e il Corno d’Africa

Speciale Point Lenana e Timira

A un mese esatto dal primo “speciale congiunto” su Timira e Point Lenana, la disponibilità di nuovi materiali già consente – e richiede – la pubblicazione di un secondo. Ne prevediamo già un terzo a gennaio.

Iniziamo con una bella e puntuale recensione di Point Lenana apparsa sul blog del collettivo Militant.

Consigli per gli acquisti: Point Lenana di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara


Logo MilitantSe per Wu Ming 1 la storia narrata in questo libro si allontana dalla sua «zona di comfort», quell’insieme di letture, argomenti, narrazioni e percezioni vicine al mondo culturale che si frequenta, per noi questo libro è lontano anni luce da ogni possibile comfort culturale. Come potrebbe essere altrimenti, visto che si narrano, in una forma particolare che poi indagheremo, la vita e le esperienze di un prigioniero italiano di guerra nell’Africa coloniale, non convintamente fascista ma neanche antifascista, e dopo la guerra palesemente anticomunista nelle funzioni istituzionali che andò a ricoprire? Il tutto, poi, legato da un argomento centrale che attraversa il libro e che edifica il contesto in cui è calata tutta la narrazione: la montagna. Insomma, apparentemente, niente di più distante dai nostri interessi, tanto politici quanto personali. Questa è anche la ragione per cui questa recensione giunge in ritardo, a otto mesi dalla pubblicazione. Prosegui la lettura ›

Speciale #Timira e #PointLenana: quattro autori, due libri, molte voci, la storia

Point Timira

Perché uno speciale congiunto Timira / Point Lenana? Perché è tempo. Perché, come spiegato nei «Titoli di coda» di Point Lenana:

«Timira e Point Lenana vanno considerati libri “cugini di primo grado”. Sono entrambi “oggetti narrativi non-identificati”, creature anfibie tra narrativa e saggistica; entrambi parlano di Africa, fascismo e colonialismo italiano; entrambi sono stati scritti da un membro del collettivo Wu Ming e da un coautore; in ambedue i casi, la “scintilla” iniziale è partita dal coautore.
Point Lenana deve molto ad alcune scelte stilistiche e narrative compiute dai due autori di Timira, e di questo non possiamo che ringraziarli.»

Più volte nel corso del Point Lenana Tour de force sono emerse comunanze e risonanze tra i due libri. Forse sono più che “cugini di primo grado”: forse sono fratelli, anzi, gemelli. Gemelli eterozigoti: di primo acchito non si somigliano, ma si sono formati e sono nati insieme. Figli della stessa fase nella vita del collettivo Wu Ming, perché scritti nello stesso pugno di anni, e dopo il fatidico 2008. Figli della stessa esigenza di allargare, di estendere le collaborazioni, ibridare le scritture e creolizzare Wu Ming.

Gli sviluppi più recenti vengono da lì. La Wu Ming Foundation non coincide più con il solo collettivo Wu Ming ma raccoglie più insiemi che si intersecano: Wu Ming Contingent, Wu Ming Lab etc. Stiamo cambiando, andiamo oltre l’essere-scrittori. Soggetti narratori non-classificabili che producono oggetti narrativi non-identificati.

Il dittico Timira / Point Lenana può essere considerato la prima multi-opera della nuova epoca, proprio come il romanzo L’armata dei sonnambuli (uscita prevista per marzo) sarà il nostro congedo dall’epoca che abbiamo ormai alle spalle. E speriamo sia un congedo in grande stile.
Intanto «camminiamo domandando», scarpiniamo, per raggiungere il cuore che gettammo oltre l’ostacolo.
Che il Grande Altro ce la mandi buona. Prosegui la lettura ›

«Come si dice “partigiano” in tedesco?» (Tanti auguri a Mario Fiorentini)

diario_1912[Il 7 novembre scorso ha compiuto 95 anni Mario Fiorentini, partigiano comunista, comandante del Gap centrale “Gramsci”, “assessore alla Cultura della Roma occupata”, secondo la definizione di Rosario Bentivegna.
Anni fa, Mario Fiorentini mise Lorenzo Teodonio e Carlo Costa sulle tracce di un partigiano molto particolare, Giorgio Marincola, contribuendo così a quel “progetto transmediale multiautore” che ha visto nascere Razza Partigiana, Quale Razza, Basta uno sparo e Timira.
Per fargli gli auguri di compleanno, Lorenzo Teodonio ci ha mandato il testo che segue, inizio di un lungo saggio (ancora in fieri) che il collettivo “Razza Partigiana” dedica al rapporto fra politica e città. Si analizza la formazione politica di tre scrittori/filosofi come Gramsci, Slataper (cfr. Point Lenana) e Michelstaetder nell’Italietta giolittiana. Quasi coetanei e provenienti da zone periferiche, i tre si sono formati in città (Firenze per i due giuliani, Torino per il sardo) sviluppando fra loro risonanze carsiche.]

Ma come si dice partigiano, in tedesco?

di Lorenzo Teodonio

«Le ineffabili “terze pagine” del conservatorismo considerarono perfino il pensiero molle troppo osé: lì ha dominato e domina la necrosofia mitteleuropea della Magris Company. Per un lungo periodo, scorrendo “Il Corriere”, sembrò di leggere, nelle sue “terze pagine”, il malessere di un club di zitelle della Bassa Sassonia o, ancor peggio, l’infelicità di una piccola comunità di ebrei rumeni.»

E davvero la Magris Company rimanda a un’idea di Mitteleuropa infelice, mediocre, lagnosa, ben lontana dall’idea di resistenza che l’autore del precedente brano (Antonio Negri, La differenza italiana , Nottetempo, 2005) vuole invece esaltare in quegli scrittori/filosofi nati da qualche parte fra Trieste e il Baltico. Prosegui la lettura ›

Wu Ming in Deutschland

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Dal 24 al 31 ottobre, Wu Ming 2 sarà in Germania per un ciclo di incontri, reading, proiezioni e conferenze. Si parlerà di Timira, di Razza Partigiana e del nostro lavoro di cantastorie. Tra i tanti tour che abbiamo intrapreso fuori dall’Italia, questo è probabilmente il più ricco ed esteso in assoluto, sebbene non esistano traduzioni in tedesco dei libri firmati Wu Ming. Tredici anni fa la casa editrice Piper Verlag acquistò i diritti del nostro romanzo Q. Il libro ebbe un ottimo esito, venne ristampato anche in formato tascabile e continua ogni anno a vendere con continuità. Tuttavia, rimane un caso isolato. Pertanto, siamo grati a Catia di Mondolibro, la libreria italiana di Berlino, perché senza il suo entusiasmo il calendario che pubblichiamo qui sotto non avrebbe nemmeno preso forma. Prosegui la lettura ›

Quale razza? Genere, classe e colore in «Timira» e «L’ottava vibrazione»

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[Il 12 agosto 2012 veniva inaugurato ad Affile (RM) il Vespasiano di Sangue in memoria di Rodolfo Graziani, macellaio d’Italia. Nonostante le polemiche, le maledizioni abissine e la revoca dei fondi regionali, il monumento è ancora lì e non più tardi del 29 giugno scorso, ha visto riunirsi a convegno un centinaio di fascisti, con il solito corredo di saluti romani. Per non dimenticare questa vergogna, nei prossimi giorni pubblicheremo qui su Giap due articoli sulla memoria del colonialismo italiano.
Cominciamo con il nuovo numero di Studi Culturali (n°2, Anno X), rivista pubblicata dalla casa editrice Il Mulino. In copertina, la notissima foto di Mario Balotelli in versione Hulk, e all’interno una “tavola rotonda” a cura di Gaia Giuliani intitolata: La sottile linea bianca. Intersezioni di razza, genere e classe nell’Italia postcoloniale. Obiettivo di questa sezione “è raccogliere suggestioni provenienti da un numero ampio e interconnesso di discipline al fine di indagare le dimensioni sia discorsive sia materiali dell’immaginario razzista italiano”. Qui di seguito riportiamo  l’intervento di Sonia Sabelli – su Timira L’ottava vibrazione – preceduto dalla “didascalia” scritta da Daniele Salerno per commentare l’immagine di copertina. Buona lettura.]

 

L’incredibile Hulk “azzurro”. Così molti giornali italiani e stranieri, riprendendo il titolo di El País, definirono Mario Balotelli all’indomani della semifinale dell’Europeo 2012, vinta dall’Italia grazie a una doppietta del calciatore nato nel 1990 a Palermo da genitori ghanesi e cresciuto in una famiglia bresciana. Prosegui la lettura ›

Radio Giap Rebelde. Timira live at Kitchen + altri suoni & altre date

Il 25 novembre 2012, al teatro Kitchen di Vicenza, in una zona industriale fatta di capannoni dismessi, nebbia, vecchie Jaguar e night club, è andato in scena il quarto appuntamento di Profili 2012 – Voci di Donna. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Antar Mohamed e Wu Ming 2 hanno letto brani di Timira accompagnati da Simone Massaron (chitarre), Danilo Gallo (contrabbasso) e Massimiliano Sorrentini (batteria), ovvero tre dei quindici musicisti che danno vita al Colectivo El Gallo Rojo, un’esperienza cooperativa di jazz, improvvisazioni, rumori e incisioni discografiche. Il set proposto al pubblico del Kitchen era stato preparato a distanza, per via telematica, e poi con una piccola session di prova, un’ora prima dello spettacolo. Prosegui la lettura ›

La guerra razziale. Tra #Affile e il colonialismo rimosso – Santoro & Wu Ming 2

Gas in Abissinia

Su dinamopress.it:

E fu così che, nel bel mezzo dell’autunno della crisi e dei sacrifici “tecnici”, si materializzò nel dibattito pubblico il monumento a Rodolfo Graziani governatore della Cirenaica e criminale di guerra del ventennio fascista. Graziani fu governatore durante la dominazione fascista della Libia, comandante nel corso dell’invasione dell’Etiopia, viceré d’Etiopia nel 1936-‘37 e comandante delle forze armate della Repubblica di Salò, lo stato-fantoccio mussoliniano che de facto rappresentò un protettorato nazista, dal 1943-45. Il monumento a questo macellaio del colonialismo e del nazifascismo è stato inaugurato l’11 agosto scorso ad Affile, paesello della provincia di Roma ai confini col frusinate. Il memoriale dapprima non ha destato scandalo, poi – complice il grido d’allarme, “Affile, Grazianilandia. L’eredità razzista e il mausoleo delle sfighe”, lanciato in settembre dalle pagine di Giap – ha conquistato le pagine dei giornali ed è diventato il simbolo della mancanza di memoria in questo paese. Tuttavia il monumento al criminale di guerra Rodolfo Graziani sta a ancora là. È un’occasione da cogliere per capire come le scorie dei postfascisti al governo e l’eredità tossica del ventennio berlusconiano abbiano influenzato il nostro rapporto con la storia. >> Continua a leggere.