[Riceviamo e pubblichiamo una riflessione a caldo sui fatti di Roma scritta dal sociologo Niccolò Bertuzzi, di cui abbiamo già segnalato alcuni articoli.
Di nostro aggiungiamo: ci sono mobilitazioni cittadine contro il lasciapassare in cui i fascisti sono stati emarginati nelle piazze e cacciati dalle assemblee, come è giusto, come vuole il minimo della decenza.
È un dato di fatto, questa mobilitazione è molto differenziata e decentrata. Questo è al tempo stesso il suo limite e la sua forza. Ci sono situazioni arretrate in cui i discorsi sono confusi e ambigui, dai cortei partono slogan e canti a nostro avviso ripugnanti e i legami col mondo del lavoro sono labili, e ce ne sono altre più avanzate e interessanti, come quella di Trieste, dove sono attivi collettivi di compagne e compagni, il deprecandissimo ex-leghista ed ex-forzanovista Fabio Tuiach è stato allontanato dall’assemblea cittadina e, soprattutto, la lotta contro il lasciapassare si fa forte del protagonismo dei lavoratori del porto. Sicuramente nemmeno lì è tutto rose e fiori, ma il conflitto, almeno per ora, sembra dispiegato lungo la giusta linea di frattura. Vale la pena tenere d’occhio quel che succede nella città ex-asburgica.
Ora: non è detto che Trieste debba essere per forza l’eccezione, la “stranezza”, e Roma la regola, la “normalità”. Forse la situazione romana – che pure, come nota Bertuzzi, non corrisponde in toto alla narrazione mainstream di queste ore – è meno rappresentativa e più peculiare di quanto sembri. Una delle varie malattie dello sguardo da cui dobbiamo curarci è un certo “romacentrismo” propugnato dai media. Come abbiamo detto più volte, ogni problema o questione si capisce meglio dai confini, dalle estremità, e peggio dal “centro”.
Quando la realtà viene osservata solo dal “centro” e riportata a forza alla logica del “centro”, il suo resoconto diventa narrazione tossica. In questo caso, la narrazione tossica «chi è contro il green pass è fascista» serve a ostacolare l’evoluzione della lotta, serve a ostacolare chi i fascisti vuole allontanarli.
Detto questo, buona lettura. WM]
di Niccolò Bertuzzi *
Articolare compiutamente quanto avvenuto sabato a Roma, discuterne le conseguenze e cercare di uscire dal vicolo cieco in cui ogni giorno di più ci stiamo infilando – quello di un conflitto sociale ai piani bassi della piramide, mosso da ragioni inedite e soprattutto produttore di fratture inedite – è difficile ma necessario.
Per ecologia mentale inizio riassumendo il ragionamento per punti, che cerco poi di sviluppare in seguito. Prosegui la lettura ›