Come le Basse Intese PD – PdL hanno rimosso il referendum di Bologna sulla scuola pubblica. La volontà di 50.000 bolognesi non conta nulla. Disprezzate le 86.000 persone che sono andate a votare. E’ la democrattura, bellezza. Su Internazionale.
A #Bologna si riparte da 50.000
E così l’esercito di Serse è stato battuto. Cinquantamila bolognesi (59%) hanno risposto alla chiamata dei referendari e hanno votato A, contro circa 35.000 che hanno votato B (41%).
In totale poco più del 28% degli elettori. Una percentuale che a botta calda consente ai sostenitori della B, il Partito Democratico in testa a tutti, di provare a sminuire la valenza del voto e di spingersi a dire che “si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini. I bolognesi hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare” (E. Patriarca). Come a dire: non è successo niente, tireremo diritto.
Invece qualcosa è successo, per quanto possano fare i finti tonti. Prosegui la lettura ›
Sbroccare a #Bologna, Merola, Almirante, i due marò e altre storie | Radio Giap Rebelde
La sera dell’11 aprile scorso Wu Ming 4 ha preso parte al dibattito (organizzato da Il manifesto) «La produzione culturale a Bologna: progettare spazi tra mercato e libertà». Il luogo era il rutilante salone del consiglio provinciale, dentro Palazzo Malvezzi, via Zamboni 13. Ecco l’audio dell’intervento. Dura sedici minuti.
InCreDiBol Bologna. Invasioni marziane, paura del conflitto e imposizione di una «monocultura»
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Il dibattito è partito ingessato – nel senso ospedaliero del termine – poi ha preso un po’ di vita e colore sulle guance, ma a un certo punto si è trasformato in una sorta di Marat/Sade, sfociando in un clima di «sbrocco» ben rappresentativo dell’andazzo in città. Prosegui la lettura ›
#Bologna: il referendum che verrà – di Wu Ming 4
Su Giap non ci occupiamo spesso degli affari bolognesi, perché diamo per scontato che interessino a una fetta piuttosto ristretta dei giapster. A volte però ci sono questioni locali sulle quali è difficile non prendere parola. E Giap è la nostra presa di parola pubblica. In questo caso, poi, la faccenda ci sembra emblematica di qualcosa che travalica i confini cittadini e regionali. Ed è per questo che ce ne occupiamo e non smetteremo di farlo.
Si tratta del referendum sul finanziamento comunale alle scuole paritarie private.
Per chi si fosse persa la puntata precedente, indispensabile per capire pregresso e contesto, è QUESTA.
Eccoci ad aggiornare sugli sviluppi e a ribadire un punto di vista. Prosegui la lettura ›
Passo dopo passo, so che ti raggiungerò. L’audio del saluto a Stefano
Abbiamo registrato i discorsi, le letture, i set musicali e le cantate in coro che ieri pomeriggio hanno fatto sembrare la gremita Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio – dove di solito l’acustica è pessima – una grande cassa di violino.
La registrazione è discreta per quanto riguarda discorsi e letture (a parte il rimbombo all’inizio) e decisamente buona per quanto riguarda la parte musicale.
E se ne sono sentite di belle, in tutti i sensi! Prosegui la lettura ›