Dalle pagine milanesi di Repubblica, 23 aprile 2002:
Cinque autori senza volto Ecco l'Anonima bestseller
Trentenni, bolognesi, lavorano in gruppo: i Wu Ming alla Feltrinelli Duomo
ALESSANDRO BERTANTE
Nel gennaio del 2000 quattro scrittori bolognesi sui trent'anni si unirono in un collettivo di narratori chiamato Wu Ming, che significa "nessun nome" in cinese mandarino. I quattro erano reduci dal clamoroso successo di Q (Einaudi), romanzo ambientato nel '500 che rappresentò una importante novità nel panorama letterario italiano e vendette oltre centomila copie. Q, da poco ristampato in versione pocket, uscì firmato Luther Blissett, il nome collettivo già celebre per alcune opere di saggistica e per diverse iniziative di truffa mediatica ai danni di televisioni e giornali europei.
Esauritasi l'esperienza Blissett, che coinvolgeva un numero imprecisato di persone su tutto il territorio nazionale, gli autori di Q fondarono l'atelier letterario Wu Ming. La caratteristica principale del progetto Wu Ming è che tutte le fasi del lavoro letterario vengono svolte collettivamente. L'ideazione delle storie, i personaggi e l'intreccio vengono decisi in seguito a riunioni giornaliere, a cui fa seguito la fase della scrittura vera e propria. Il nome collettivo vuole essere una risposta al frequente divismo degli scrittori e una garanzia di tutela personale nei confronti dell'industria editoriale. Nel progetto Wu Ming è successivamente stato coinvolto anche un quinto elemento, che però scrive da solo, autore nel 2001 del romanzo Havana Glam, edito da Fanucci. Sempre nel 2001 i quattro Wu Ming originari curarono l'edizione di Asce di guerra (Tropea). Il romanzo ricostruisce le vicende di Vitaliano Ravagli, romagnolo partito alla fine degli anni Cinquanta per combattere a fianco dei Vietcong contro i Francesi nella guerra in Indocina.
Questa sera alle 18 alla libreria Feltrinelli di piazza Duomo, i Wu Ming presentano 54 (Einaudi) il loro, nuovo atteso romanzo. ambientato interamente durante la primaveraestate del 1954, è un forse la loro opera più complessa e ambiziosa. Cary Grant, il Maresciallo Tito, Lucky Luciano e un giovane ballerino bolognese, sono tra i protagonisti di un romanzo intrecciato a mosaico, nel quale i fili della narrazione conducono tutti in unica direzione. Al centro della storia un misterioso televisore a colori, simbolo di un progresso tecnologico appena accennato ma già dirompente nelle sue conseguenze sociali. Come nell'esempio dei grandi romanzi di James Ellroy, le singole vicende si alternano con ritmo e precisione, sullo sfondo dell'Europa divisa dalla Guerra Fredda.