/Giap/ 0.4 - Wu-ming Wu e il rammendo invisibile (26/03/00)
[pensierino della sera offerto da Wu-ming Yi, e casca proprio a fagiuolo!]
Si trattava (e si tratta) di accettare determinati codici di genere per poi violarli, violentarli, portarli al limite... e nel contempo sfruttare le risorse del romanzo d’avventura (gli elementi comuni alla letteratura d’azione: mistero, complessità dell’intreccio, peripezie, forte presenza aneddotica) [...] [lo scrittore] si siede alla tastiera e non lo dice a voce alta, ma sotto sotto pensa che non ne può più di esperimenti, che bisogna raccontare storie, un sacco di storie e che la sperimentazione, negli ultimi anni diventata fine a sè stessa, deve mettersi al servizio della trama: rammendo invisibile nella cucitura [...] Perché sa che, in tempi come questi, il mestiere di un narratore consiste nel raccontare molto e, en passant, inventare miti, creare utopie, ergere architetture narrative estremamente ardite, ricreare personaggi al limite della verosimiglianza.
Paco Ignacio Taibo II, "Verso una nuova letteratura poliziesca d’avventura?"
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da "Alias" (suppl. al quotidiano "Il Manifesto", sabato 25 marzo 2000, pag.18:
Bersagli/ I fantapolitici
2021, IL MOVIMENTO AL POTERE. SOLO NEGRI RESISTE:
di Mario Gamba
Se non sarà esplosa prima (e perché dovrebbe?) l’Italia del 2021 sarà controllata orwellianamente da un regime totalitario come mai se n’erano visti. Mai. Un regime assolutistico ma generato dalla tendenza più radicale, persino libertaria, della sinistra. Non una "involuzione" tipo Unione Sovietica (il bolscevismo non significava il gulag, o sì?), ma un diretto sviluppo della rivoluzione guidata dal Grande Movimento Popolare. Nutrito di idee "autonome", "rizomatiche" e simili. Con innesti di buddismo, però. È il quadro che viene tracciato nel romanzo di Riccardo Pedrini intitolato Libera Baku Ora (DeriveApprodi, pp.329, L.26.000). Un libro maledetto sul serio. Fantasticare sull’esito totalitario dell’attuale centrosinistra, già visto come regime da parecchi osservatori, non è difficile. Siamo, magari, nell’ordine delle ragionevoli previsioni. Ma una dittatura mostruosa instaurata da esponenti di quella che oggi è la sinistra antagonista, sommersa, dissenziente, creativa, era un’ipotesi che nessuno si aspettava, tantomeno questa parte della sinistra. Ben rappresentata, tra l’altro, dalla redazione della casa editrice DeriveApprodi. Un colpo da maestro dell’autore, che ci suggerisce: occorre giocare in grande, occorre sapere che le forme oppressive del potere possono nascere ovunque e da chiunque. Peccato che ce lo dica con un linguaggio un pochino opprimente che azzarda e ricerca davvero poco. Come in Q i suoi editor e sponsor, i quattro dell’ex-Luther Blissett (ora alla nuova ditta, Wu Ming, si è aggiunto proprio lui, Pedrini): Nella storia di Pedrini, gli intellettuali dell’area politico-sociale in questione hanno perso la bussola. Anche Bifo firma la piattaforma per la Retta Coscienza, tavola delle leggi di filosofia generale nell’italico Mondo Nuovo. E per un periodo, prima di impazzire (o sparire misteriosamente), dirige la Fondazione Guattari per la cura di intellettuali con "disturbi" psichici. Unica eccezione, unico resistente: Antonio Negri. Vive recluso in una di queste cliniche paradossalmente guattariane. Dove continua a scrivere testi "non allineati". Una buona fetta della popolazione è affrancata dal lavoro salariato (!). Gli spinelli circolano liberamente, ma a un certo punto nella periferia della capitale, Bologna, viene scatenato un pogrom anti-tossici. La vera droga di Stato è la trasmissione di impulsi da addetti speciali (Empati da Combattimento) a guerrieri altrettanto speciali (Guardie d’Assalto). Ci sono una tv ufficiale e una ufficiosa. La critica è tollerata: in Tv si vede la rubrica “Lasciamoli parlare”. Tollerata fino a quando non si configura come Tradimento. Allora scatta l’esecuzione capitale simbolica: in diretta televisiva il condannato è colpito alla nuca con un colpo di revolver, a salve, sparato da un parente stretto. Finirà devitalizzato e dimenticato da tutti in un campo d’internamento perpetuo. Pare che Bifo abbia sorriso d’ammirazione davanti a questo libro. Aspettiamo un commento di Toni Negri.