Giap#5, VIIa serie - Speciale calcio: non solo Moggi - 15 maggio 2006
0. Pre-embolo - Giap, Manituana e noi - Nandropausa si farà
1. Calcio truccato? Metodo Moggi? Una ricerca da New York City e un libro inglese
2. Eroi negativi. Luther Blissett o del rifiuto del lavoro
3. Luther Blissett (quello... vero) intervistato su di noi (audio & video)
4. Ti intendi di letteratura italiana? Il test del Guardian on line
5. Apropos of this: pre-recensioni di 54 negli USA
6. Novità sul sito, a cascata, audio e testi
7. Conto alla rovescia. 1933, mari del Sud: il lato oscuro
8. Conto alla rovescia. I reati NON commessi da Marco Dimitri
0. PRE-EMBOLO - GIAP, MANITUANA E NOI - NANDROPAUSA SI FARA'
Un nuovo numero di Giap.
Intendiamo dire: un numero vero e proprio. Un "numero numerato". Non un "quasi-giap" né un semplice dispaccio informativo.
Giova ripeterlo, anche a noi stessi: Wu Ming è in Sabbatico, che non vuol dire vacanza ma l'esatto contrario. Stiamo dedicando quasi tutto il tempo di lavoro al prossimo romanzo, che si intitolerà Manituana. Abbiamo iniziato a impalcarlo a fine 2003, lo abbiamo proposto all'editore nella primavera del 2004, lo consegneremo a novembre 2006. Tre anni di lavoro, come avvenne per Q e 54.
Nell'ultimo numero di Giap, risalente al gennaio scorso, spiegavamo che il Sabbatico entrava nella fase "dura" e che la nostra comunicazione con te ne avrebbe risentito.
Quel Giap veniva dopo un lavoro particolarmente certosino sull'ultimo "Nandropausa" e su "Breed's Hill", e dopo un duro lavoro di ristrutturazione del sito (lavoro che continua ancora oggi, giorno dopo giorno).
Nel frattempo, tuttavia, abbiamo continuato a pubblicare e proporre materiali. Lo abbiamo fatto via mail, su web, nel feed, nel podcast e ospitati da Carmillaonline. Senza contare l'impegno profuso per il mini-sito di Free Karma Food. Oltre a questo siamo anche riusciti a spedire numeri della newsletter in inglese. Quasi un miracolo, nelle attuali circostanze.
Ci sembra che, pur con tutti i casini, la famiglia che s'allarga e la full immersion in Manituana, stiamo facendo i salti mortali carpiati all'indietro per mantenere un buon livello qualitativo di quello che proponiamo. Speriamo che la pensi allo stesso modo, ma se la tua opinione diverge dalla nostra, non tentennare, faccelo sapere.
Tempo fa abbiamo scritto che il prossimo numero di "Nandropausa" era a rischio di cancellazione. A grande richiesta: "Nandropausa" si farà. Forse a saltare sarà il prossimo numero, quello di dicembre, dato che passeremo l'autunno nella più full delle full immersions, in vista della consegna del libro.
Goditi questo numero, ché non sappiamo quando potremo confezionarne un altro.
Per noi rimane prioritario scrivere il miglior romanzo possibile, un libro che ci spinga oltre tutto quello che abbiamo scritto finora.
1. CALCIO TRUCCATO? METODO MOGGI? UNA RICERCA DA NEW YORK E UN LIBRO INGLESE
Pare che, a New York, i diplomatici ONU provenienti da paesi corrotti siano anche quelli che prendono più multe per divieto di sosta. Il rapporto è inversamente proporzionale: più corruzione c'è nel paese di provenienza, meno senso civico ha il personale diplomatico. Forte di un'immunità de jure e/o de facto, il diplomatico commette violazioni e prende un sacco di multe (tanto poi non le paga).
Bene, indovina qual è l'unico paese europeo (*) nella top 50 dei diplomatici multati? La risposta non te la diamo perché avrai già indovinato.
Il pdf della ricerca è qui.
Stiamo leggendo un libro monumentale e pieno di forza, Calcio: A History of Italian Football di John Foot (Fourth Estate, London, £ 15 - pare uscirà in Italia a settembre, pubblicato da Rizzoli).
Lo abbiamo acquistato dopo aver letto una recensione su The Independent.
E' stato soprattutto questo passaggio ad attirare la nostra attenzione:
"There is a particularly comic chapter on the many disastrous foreigners who have starred (if that's the right word) in the Italian game and which boasts three British players in its line up (an ineffective Ian Rush, a perpetually injured, drunk and belching Paul Gascoigne and the unfortunate Luther Blissett, whose uselessness was so legendary that his name, bizarrely, was later adopted by a group of avant-garde artists and pranksters".
[C'è un capitolo particolarmente comico sui molti, disastrosi stranieri che hanno avuto ruoli di spicco (se così si può dire) nel campionato italiano. Tra costoro, si stagliano tre calciatori britannici: un incapace Ian Rush, un Paul Gascoigne perennemente infortunato, ubriaco e ruttante, e infine uno sfortunato Luther Blissett, la cui inservibilità divenne addirittura leggendaria, tanto che in seguito il suo nome, bizzarramente, fu adottato da un gruppo di artisti e burloni d'avanguardia.]
Ehi, quelli siamo noi!
Anche prima della nouvelle vague di scandali, il calcio italiano era visto dall'estero come una gabbia di matti a cielo aperto: violenza (anche politica), teorie del complotto (peraltro veridiche), superstizione, strani culti, corruzione e scommesse clandestine, bancarotta fraudolenta a ogni livello etc.
In nessun'altra nazione il cosiddetto "monday morning coaching" (la mattina dopo siamo tutti allenatori) è diventato religione di stato, sorretta da un concordato ufficioso e da prestiti statali a fondo perduto. Un programma da basso impero come "Il processo di Biscardi" (**) lascia inquietudine nelle menti dei non-italiani che hanno la ventura di assistervi. John Foot scrive che la trasmissione "consiste interamente in un mucchio di uomini che si gridano in faccia per ore", e parla di "biscardismo" come tendenza degenerativa del "calcio parlato" (e non solo, aggiungiamo noi: quanto deve al biscardismo uno come Berlusconi? Quanto deve al biscardismo la retorica della Lega?) E' il trionfo della falsa opposizione populista, componente organica e imprescindibile del sistema che afferma di contestare.
Appunto: in nessun'altra nazione il calcio è tanto importante nel sistema-paese, viscidamente avvinghiato al potere economico e alla politica istituzionale. Il recensore dell'Independent, John Tague, ha scritto, con l'efficacia di chi vede le cose da fuori: "L'Italia è una nazione in cui il quotidiano più venduto è dedicato quasi esclusivamente al calcio, in cui l'ex-partito di governo ha preso il nome da un incitamento da stadio, e in cui l'ex-premier possiede uno dei club più importanti del campionato."
Noi siamo troppo vicini a tutto questo, o almeno lo eravamo fino a pochi giorni fa. Ora le inchieste e le intercettazioni hanno rovesciato il binocolo, tutti cerchiamo di mettere a fuoco. In ogni caso, è molto utile leggere la ricostruzione storica di Foot. Il quale, a quest'ora, starà freneticamente aggiungendo capitoli per aggiornare la seconda edizione.
Certo, noi abbiamo ordinato Calcio perché eravamo curiosi di leggere il capitolo su Luther Blissett, l'ascesa dello pseudonimo multi-uso e le attività del Luther Blissett Project.
Ebbene, il capitolo è intitolato "Luther Blissett: from super-bidone to agent saboteur". E' un buon riassunto del mito fondativo. C'è qualche svista quando si parla delle nostre beffe, ma in fondo le sviste erano e rimangono parte dell'effetto che si voleva ottenere.
A lasciarci a bocca aperta, però, è il fatto che l'autore abbia tradotto e inserito nel libro un relativamente oscuro (benché a suo modo cruciale) testo blissettiano: "Eroi negativi. Luther Blissett o del rifiuto del lavoro". Questo frammento apparve sul web nel 1996-97, a tutt'oggi non sappiamo chi lo abbia scritto, e finché non ci si è messo Foot non era mai stato tradotto in nessuna lingua.
Te lo riproponiamo qui sotto, dieci anni dopo. Buona lettura.
(*) Update subitaneo. Ci fanno notare (premettendo: "non che cambi molto", e infatti...) che, tra i paesi UE corrotti e parcheggiatori selvaggi, prima di noi viene la Repubblica Ceca. Ach!
Inoltre, a prescindere da quest'errore, ci siamo espressi in modo improprio, usando una sineddoche (la parte per il tutto). Anziché "l'unico paese europeo" avremmo dovuto scrivere "l'unico paese dell'Unione Europea". In Italia siamo usi definire l'UE, semplicemente, "Europa", ma l'Europa è più vasta. Difatti, a New York, anche i diplomatici ONU provenienti da Albania, Bulgaria e Jugoslavia (Serbia & Montenegro) prendono più multe dei nostri, e gliene va dato atto. Say it loud, I'm European and I'm proud.
Resta il fatto che siamo nella Top 50, il primo tra i paesi dell'Europa occidentale, il primo tra i paesi fondatori dell'Unione. Questo non ce lo può togliere nessuno.
(**) Update del giorno dopo. Qui c'era una frase tra parentesi che, ci hanno detto, era "passibile di querela". Ieri sera Biscardi, in TV, ha detto che querela il mondo intero e qualcuno ci ha consigliato di togliere la frase. Bah. Per completezza di informazione la citiamo qui in nota: "(che ci auguriamo non sopravviva allo smerdamento)". Laddove per "smerdamento" si intendeva il prolasso di figure barbine (affettuose telefonate di Moggi, orologiazzi super-lussuosi, occhi virtuali dallo sguardo ben selettivo etc.) che da una settimana ottura il canale rettale della Supermoviola. Quanto all'augurio, siamo stati prontamente accontentati: Biscardi se ne va da La 7, Darwin Pastorin è il nuovo direttore sportivo dell'emittente.
2. EROI NEGATIVI. LUTHER BLISSETT O DEL RIFIUTO DEL LAVORO (1996?)
Il compagno Luther sapeva bene che la sua vita quotidiana era mezzo e scopo della lotta. Venduto dal mercante di suoni e di parole Elton John al Milan pre-berlusconiano, si calò immediatamente nella condizione di produttore immateriale di potere simbolico, ribaltandone il senso e riaffermando il conflitto in ogni suo gesto. Solo il tifo cieco dell'età acerba mi spinse allora a desiderarne la morte per quei palloni così crudelmente malmenati, o per quello stop sbagliato contro la Roma, su un passaggio rasoterra giunto quasi inerme sino a lui. In realtà lui stava sabotando, imponeva all'immaginario di ottantamila produttori-consumatori il gesto del cuneo di legno, il sabot, infilato dall'operaio nell'ingranaggio della macchina; e anticipava, al tempo stesso, il virus del computer della società di controllo e comunicazione. Blissett si sottraeva all'integrazione sistemica, capiva che il capitale è un parassita che succhia quanto di più umano c'è in te. Il gioco del calcio era pratica di interazione, comunicazione, intelligenza e conoscenza, che lui vedeva veicolarsi verso la valorizzazione della merce.
Decise allora di non essere un'interfaccia di quel meccanismo, decise di interrompere la comunicazione, di essere un cortocircuito vivente. Così incominciò ad aggirarsi apparentemente distratto per il campo, ma in realtà ben vigile, attento a non raccogliere nessun segnale proveniente dagli altri rossoneri né, tantomeno, ad inviarne. Doti di preveggenza certo non gli mancavano. Non a torto egli vedeva nei compagni potenziali agenti del capitale; in quella fucina si formeranno infatti i Baresi, i Tassotti, l'ossatura di quella macchina produttrice di immaginario di dedizione e di etica del lavoro che sarà il Milan dei grandi trionfi.
Non mancava inoltre di diffidare dell'ala progressista dello spogliatoio: per tagliar corto rifiutò ogni subdolo invito del portiere Terraneo che, sotto forma di lunghi lanci, gli suggeriva la partecipazione al gioco. Così anche a Milanello smise di parlare con chicchessia.
Divenne allora invisibile, impossibile da rappresentare in funzione del legame sociale; una vera mina vagante pronta a riaffiorare ogni Domenica in modo inaspettato, con un gesto inconsulto che spezzava la gelida normalità del sistema-calcio. Questo autentico rivoluzionario puntò tutto sull'autovalorizzazione, creandosi una nicchia di libertà fondata sulla sistematica sottrazione di ricchezza al ciclo della valorizzazione.
Non si hanno più notizie, ma io immagino questo territorio come un luogo del tempo spezzato, uno spazio in movimento tra Brixton e i Caraibi dove ancor oggi qualcuno costruisce sapere e relazione. Lì il piacere ha più senso della rinuncia, in funzione di un progetto estraneo alla felicità. Forse il solo ritmo reggae della natia Giamaica detta il tempo di vita nell' intersitzio in cui si gettano le fondamenta della rivoluzione.
Lutero, il bombardiere nero, uno di noi.
3. LUTHER BLISSETT (QUELLO... VERO) INTERVISTATO SU DI NOI (AUDIO & VIDEO)
In realtà lo hanno intervistato un bel po' di volte, la domanda se la sarà sentita rivolgere ad nauseam, ma siamo pronti a scommettere che non hai mai sentito questo clip in real audio del 1999. Luther risponde a una domanda di Alan Robb di Radio 5 (BBC).
Ed è altrettanto improbabile che tu abbia già visto questo video (recentissimo) trovato su un blog tenuto da un polacco su MySpace. Luther ha un ottimo aspetto, è più stiloso che mai.
4. TI INTENDI DI LETTERATURA ITALIANA? IL TEST DEL GUARDIAN ON LINE
Di recente, The Guardian ha proposto sul proprio sito web un test sulla conoscenza della letteratura italiana.
Beh, dài un'occhiata alla prima domanda.
5. APROPOS OF THIS: PRE-RECENSIONI DI 54 NEGLI USA
Come già segnalato, l'accoglienza riservata a 54 negli USA è molto più calorosa di quella che raffreddò l'atmosfera intorno a Q.
Il romanzo uscirà tra due mesi, quindi ci riferiamo ai pre-recensori, quelli che ricevono il libro in bozze e scrivono giudizi stringati, a uso cartella-stampa etc.
I tre principali organi di pre-critica sono Kirkus, Publishers' Weekly e Booklist.
Di questi tre, soltanto l'ultimo parlò bene di Q.
Come già detto, era un romanzo troppo europeo. Ineluttabilmente europeo. In Europa la conoscenza del background storico-ideologico-affettivo ha ridimensionato alcuni difetti (alcuni reali, altri presunti) del libro. In America ciò non poteva avvenire.
54, al contrario, sta ricevendo pre-recensioni entusiastiche. Ricapitoliamo.
Publishers Weekly ha scritto:
"Pare impossibile che i molteplici nomi e filoni narrativi possano convergere, eppure lo fanno, e in modo delizioso. L'ultimo sforzo congiunto di Wu Ming offre al lettore intelligente un mix di commento politico e complesso intrattenimento."
Booklist ha scritto:
"Questa indagine a vasto raggio sugli inizi della guerra fredda si concentra, in modo azzeccato, sul tema della reinvenzione personale e nazionale. Alla fine del viaggio, un personaggio dice: 'Saremo gli stessi, ma saremo nuovi'. Spostandosi con sicurezza e disinvoltura dall'Italia settentrionale al Sud della California, passando per Jugoslavia, Russia, Francia e Messico, la narrazione segue i percorsi di personaggi molto diversi tra loro. Personaggi reali (star di Hollywood, gangster, capi di stato) e immaginari (italiani che costruiscono una nuova società post-bellica) e persino un televisore McGuffin modello Deluxe, un televisore senziente che nel corso del romanzo subisce una tragicomica trasformazione. La storia più solida è quella di un giovane barista bolognese, famoso a livello locale come ballerino, che vive una pericolosa storia d'amore con la moglie di un medico, e intanto sogna di eguagliare le eroiche conquiste di suo padre e suo fratello, entrambi partigiani comunisti. 54 è una lettura da spiaggia per il lettore pensante, miscela di thriller e satira sofisticata, delizioso dessert in coda al pasto rappresentato da Underworld di De Lillo."
Kirkus ha scritto:
"Un vivace e godibilissimo thriller fatto di identità cangianti, nascoste, segrete... Volano i proiettili, i pugnali perforano le schiene, gli intrighi si dipanano, e si raggiungono nuovi stati di coscienza sotto 'un sole lisergico', mentre scorre un'ubriacante sfilata di personaggi grandi e piccoli, tra cui l'imperatore Bao Dai, Marilyn Monroe [che a dire il vero è soltanto nominata, N.d.R.], Luckly Luciano, David Niven e Tito. Una sintesi tra Don Camillo, Il nome della rosa e 007. Licenza di uccidere."
P.S. Tutte le recensioni di 54 (in tutte le lingue) sono qui.
6. NOVITA' SUL SITO, A CASCATA, AUDIO E TESTI
Dunque, dunque... Siamo costantemente, alacremente al lavoro sul sito.
Cominciamo dall'audioteca. Chi è iscritto al podcast ne sarà già al corrente, ma tutti gli altri no. Abbiamo ritrovato i cd con le registrazioni degli interventi a Mantova 2002. Finora ne abbiamo recuperati due su tre, manca solo quello di WM4 sull'isola di Anguilla. Sono già disponibili quello di WM1 ("Breckenridge e il continuum") e quello di WM3 ("L'antieconomia delle storia").
Tutti i nostri scritti su musica, stili e culture pop sono ora raccolti in un'unica sezione del sito che si chiama "Pop will it eatself".
Abbiamo stralciato e pubblicato sul sito l'intervista rilasciata ad Antonella Beccaria per il suo libro "Permesso d'autore. Percorsi per la creazione di cultura libera".
Abbiamo raccolto in un'unica pagina le recensioni di Q in diverse lingue.
Abbiamo messo sul mini-sito di Free Karma Food un'intervista rilasciata da Wu Ming 5 a "Liberazione" e una "recensione che vorremmo" a firma Giuliano Ferrara.
7. CONTO ALLA ROVESCIA. 1933, MARI DEL SUD: IL LATO OSCURO
A giugno in libreria, l'antologia trans-atlantica pensata e fortemente voluta dal nostro agente Heriberto Cienfuegos, per celebrare i primi quindici anni dell'agenzia. Uscirà per Einaudi Stile Libero Big e si intitolerà The Dark Side / Il lato oscuro. Racconti donati da tutti gli autori italiani rappresentati dal Comandante (Lucarelli, Vinci, Baldini, noialtri etc.) e anglo-americani (King, Ellroy, McEwan, Grady, tipo Pandora che alza il coperchio dal vaso).
Il nostro racconto è un picaresco dionisiaco free-form, maschilista da vomito (almeno in apparenza), pieno di secrezioni. S'intitola "In Like Flynn", si svolge nel 1933 tra Nuova Guinea, Filippine e Hong Kong, in fumerie d'oppio e arene per il combattimento dei galli.
E' una sorta di "risarcimento" a un personaggio che in 54, per esigenze di trama, trattammo in modo piuttosto brusco. In fondo gli vogliamo bene. E pensa se gli volevamo male! :-(
5. CONTO ALLA ROVESCIA. I REATI NON COMMESSI DA MARCO DIMITRI
Sempre il mese prossimo in libreria, con prefazione di Carlo Lucarelli, un libro a cui teniamo, che vorremmo letto e discusso e metabolizzato per i tempi a venire. Si tratta di Bambini di Satana. Processo al diavolo - i reati non commessi da Marco Dimitri, di Antonella Beccaria (Stampa alternativa, collana "Eretica", pp.176, € 10,00). La storia di una persecuzione mediatico-poliziesca e di una controinchiesta dal basso. Nel cast figurano carabinieri, esorcisti travestiti da periti, periti travestiti da esorcisti, futuri pontefici, pubblici ministeri, cronisti di ultima, mitomani, capri espiatori, gente tirata in ballo alla carlona e, ovviamente, il Luther Blissett Project.
Il libro esce solo il 20 giugno, ma è già ordinabile dal sito dell'editore, qui.