/Giap/#2n.s. - Comincia il Periodo
Especial - 18, rajab 1422
1. /Giap/ e sito: conti in rosso, allarme rosso (di
Wu Ming 1 & Wu Ming 2)
2. News varie, Havana Glam Party + calendario presentazioni
3. Americani & "anti-americani" (di Wu Ming 1)
4. Noi, la Biennale e un noto avvinazzato (da RAInet)
5. Aneddoti, lettori ansiosi, lettori compulsivi
6. Dal Kenya: Il mare oltre Genova
7. Znet-It cerca traduttori!
1---------------------
Cari
Giapsters,
Dopo
discussioni e temporeggiamenti, abbiamo deciso di rendervi partecipi di un
problema che da tempo alleggerisce le tasche e ostruisce le sinapsi di tutti
noi.
Bando
ai preamboli: il sito www.wumingfoundation.com e la newsletter /Giap/ hanno
un "costo" che non siamo più in grado di sostenere da soli. "Costo"
non solo in senso di vile danaro, ma anche in termini di lavoro vivo, tempo
dedicato a un’attività piuttosto che a un’altra.
Se
le nostre pagine web e la nostra newsletter fossero un prodotto puramente
"pubblicitario", realizzato unicamente con lo scopo di vendere e mantenere
una relazione col nostro "target", senza troppi problemi ci appresteremmo
a chiudere entrambi: se anche stessero svolgendo il loro compito in maniera
egregia, sarebbe ugualmente uno strumento troppo oneroso per un’azienda
senza capitali, i cui guadagni finiscono direttamente nelle tasche dei soci
e riescono a malapena a pagare bollette e alimenti.
Siamo
convinti, però, che siano molto di più della semplice interfaccia
tra un impresa e i potenziali acquirenti dei suoi prodotti. Quantomeno la
newsletter e la sezione "downloads", da cui si possono scaricare opere edite
e inedite del tutto gratuitamente, non rientrano in questa logica. Per questo
riteniamo importante che il sito e Giap continuino ad esistere, pur senza
uscire dalla *economia del dono* all’interno della quale sono nati e
cresciuti.
In
soldoni (appunto), NON pensiamo di risolvere la situazione facendo "pagare"
l’iscrizione a Giap, o peggio ancora, imponendo una membership a chi
vuole visitare certe sezioni del sito.
La
soluzione potrebbe essere quella tentata da diverse radio locali, come Popolare
di Milano, Città del Capo di Bologna, ecc. Queste emittenti, essendo
diffuse nell’etere, sono fruibili da chiunque senza pagare una lira,
tuttavia, chi lo desidera, può sostenerle con una donazione (nel loro
caso chiamata "abbonamento"), il che permette di continuare a regalare informazione
libera e indipendente, cultura, musica.
Qualcosa di simile potrebbe
funzionare anche per wumingfoundation.com e per Giap (con la differenza che
le radio, anche quelle non commerciali, hanno entrate anche dalla pubblicità,
mentre sul nostro sito non troverete MAI "banners" di altre aziende o simili).
Se ci facciamo i conti
in tasca, la manutenzione del sito costa all’incirca 361,52 euro al
mese (tra bollette, affitto del server e ore di lavoro), ovvero più
di 4300 all'anno (8 milioni di lire). Come compenso per la manutenzione di
wumingfoundation.com, paghiamo anche le spese di server del sito di Marco
Dimitri, bambinidisatana.com. Un salasso che ci fa lavorare in perdita, anzi,
in apnea.
Al momento ci sono più
di 1600 iscritti a Giap. Se TUTTI ritenessero 1000 lire (mille lire! 0,52
euro!) un prezzo ragionevole per ogni numero di /Giap/ (più o meno
ne spediamo venticinque all’anno) ci ritroveremmo con più di
30 milioni (circa 15.500 euro) e, dopo esserci rimborsati delle spese, per
due anni potremmo mandare avanti la baracca senza dover batter cassa.
Ovviamente, è utopico pensare che *proprio tutti* i Giapsters siano
disposti a barattare 20-25.000 lire con un prodotto che continuerà
COMUNQUE ad arrivargli a casa e resterà fruibile da chiunque, pagante
o no. Ma questo sarebbe il risultato ideale (e poi 1600 è il numero
degli iscritti: i fruitori di Giap sono almeno il doppio). Volando più
bassi ci basterebbe anche il rimborso + un’autonomia di un anno (in
tutto 18 milioni). Dopodiché, proprio come fanno le radio, ogni anno
torneremmo in pista con una s
ottoscrizione tra vecchi e nuovi iscritti.
Chiaramente,
non siamo arrivati a chiedervi una cosa del genere senza mettere in conto
di alimentare ulteriormente l'economia del dono. Sul sito (che ha appena goduto
di un re-styling) c'è già una nuova sezione dedicata ad Havana
Glam (con rassegna-stampa, commenti etc.), una nuova pagina di download da
cui scaricare i libri in pdf anziché in rtf (thanks to Marcel
e Federico V.), e a proposito di download presto saranno disponibili:
-
edizioni di Q in altre lingue
-
il libro "La settima chiave" sulla carovana zapatista
-
la rubrica "Sottoterra!" che Wu Ming 2 cura sul settimanale imolese "Sabato
sera"
-
la rubrica "Lo stile come arte marziale" che Wu Ming 1 cura per puro diletto
sul mensile "Riviera Beat"
Inoltre
partiranno progetti di romanzi collettivi scritti a rotazione.
A
questo punto, la palla è a voi. Non abbiamo fissato nessuna ‘quota’
individuale. Pensate a quello che ritenete giusto ‘regalarci’
per sostenere Giap e wumingfoundation.com, diciamo pure come ‘attestato
di stima’ per questo nostro lavoro.
Stiamo aprendo un conto corrente postale, intestato a Federico Guglielmi e
Riccardo Pedrini. Nonostante le privatizzazioni, la roboante campagna sul
Bancoposta, "Bella scoperta!" e tutto il resto, le poste rimangono l'indegno
carrozzone che sono sempre state, i tempi burocratici sono a dir poco brachicardici,
ci vuole più di una settimana prima che ti assegnino il numero di c.c.p.
Forse sapremo qualcosa lunedì e spediremo alla lista i dati e la causale
del versamento. Intanto vi lasciamo il week-end per pen
sarci un po' su :-)
Tramite
i numeri di /Giap/ renderemo conto del bilancio. Glasnost: sono soldi "pubblici"
e come tali li tratteremo. Thanks.
2--------------------------
Sul
numero del "Guerin Sportivo" in edicola martedì 9 ottobre, Wu Ming
1 e Wu Ming 3 firmano un articolo sulla necessità di riaprire il "caso
Maradona". L'autobiografia
Yo soy el Diego è pubblicata in tutto
il mondo ma non ancora in Italia. Per quali motivi (anche politici in senso
stretto) "el pibe de oro" è considerato un nemico pubblico? Se l'articolo
vi stimola a discuterne, scrivete alla rivista.
***
Con lentezza ma con metodo
è andata esaurita la prima edizione di
Nemici dello Stato (DeriveApprodi
1999). Stiamo ragionando su una nuova edizione con estesa post-fazione scritta
da Wu Ming 1 e Wu Ming 4.
***
Negli ultimi tempi si
è fatta notare la carica "anticipatrice" dei romanzi di Wu Ming 5 (
Libera
Baku ora ancor più di Havana Glam). Ma il clima di "guerra orbitale"
delle ultime settimane ha strani echi anche nel romanzo breve collettivo "Canard
à l'orange mécanique", scaricabile gratis dal nostro sito. E'
il momento giusto per rileggerlo o leggerlo per la prima volta, in ogni caso
discuterne, come stanno facendo gli iscritti al newsgroup
it.fan.pikappa
***
Riviera Beat - Edizioni
Fanucci - Il Covo - Wu Ming
presentano:
HAVANA GLAM PARTY
Maratona
sub-culturale in pieno Scontro tra Civiltà,
ispirata
al romanzo di Wu Ming 5 *Havana Glam* (Fanucci AvantPop, 2001)
"E’
caduta Babilonia la Grande!"
27
ottobre 2001
Presentazione
della serata:
<
http://www.wumingfoundation.com/italiano/havana/havanaparty.html >
***
Calendario presentazioni
di *Havana Glam* (ottobre-novembre). E' ancora suscettibile di modifiche.
13 ottobre
ore 18,00 - Piacenza, Libreria Fanrenheit 451, Piazza Duomo, h.17:30
Info:
tel/fax 0523-335725
18 ottobre
ore 21,00 - Ravenna, Libreria Feltrinelli, via IV novembre 5/7, h.21
Info:
tel 0544-34535
20 ottobre
ore 21,00 - Quarrata (PT), Libreria Fanrenheit 451, via Montalbano 186, h.21
Contatti:
tel 0573-774174, e-mail: f451@lycosmail.com
30 ottobre
ore 21,00 - Torino, Circolo Fuori Luogo, Corso Brescia 14
info:
<zip@ecn.org>, all'attenzione di Gian Marco
7 novembre
ore 21,00 - Vicenza, Libreria Librarsi, Contra' delle Morette 4, h. 21
Info:
0444-547140
11 novembre
ore 21,00 - Roma, Centro Sociale Corto Circuito, via F. Serafini 57, tel.
06/7217682
18 novembre
ore 18,00 - Fidenza (PR), Libreria Mondadori, via Berenini 68
***
Non avevamo ancora ringraziato Raquél per le preziose traduzioni in
castigliano. Lo facciamo ora.
3----------------------------
Sulle accuse di "anti-americanismo"
rivolte al movimento:
<
http://www.rai.it/RAInet/cultura/pub/raiCuPubArticolo/1,2409,,00.html?id_obj=5567&sezione=homepage
> (Wu Ming 1, 28/9/2001)
4----------------------------
Una curiosità su
Venezia, Wu Ming e i situazionisti:
<
http://www.rai.it/RAInet/cinema/pub/raiCiPubArticolo/1,2359,,00.html?id_obj=4984&sezione=
>
5---------------------------
Tornando alla letteratura
strictu sensu:
quest'aneddoto
editoriale non eravamo ancora riusciti a inserirlo.
<<Salve amici e
non-amici, qui è Enrico Brizzi.
Ho
letto la newsletter del 14, e francamente ho trovato irresistibile la descrizione
dei vostri scazzi con l'industria editoriale.
A
questo proposito ve ne racconto volentieri una: come forse non sapete, a gennaio
scorso è uscito un libro chiamato l'Altro Nome del rock scritto a quattro
mani col narratore thriller bolognese Loris Marzaduri, un progetto a cui tenevo
particolarmente che aveva incassato la diffidenza del mio precedente editore
poiché riteneva che il nome di Marzaduri in copertina avrebbe 'bagnato
le polveri'. Lasciando a ognuno le polveri che preferisce, si è poi
trovato, come nel caso di Q, una major più attenta di vari
e indies, o forse più capace, per via delle economie di scala, di rischiare
su un progetto poco ortodosso (un narratore seminoto e uno sconosciuto che
scrivono insieme).
Bene,
in un primo momento si pensava di intitolare la session con i nostri cognomi.
Brizzi-Marzaduri. Potrà farvi schifo, ma era un'idea.
Ora,
l'argomento inconfutabile dell'ufficio marketing è stato che una cosa
del genere non si può fare, perché la GGGGGente avrebbe pensato
che 'Marzaduri' era il titolo dell'opera.
Questi
i potenti mezzi della prima casa editrice del paese.
Buona
strada,
Enrico
Brizzi>>
***
<<Scusa il disturbo,
ma ci sto pensando da troppo tempo: quale sarà il tema del vostro prossimo
libro? In Q era "l'individualità", in Asce la memoria e nel prossimo
sarà l'Azione?
Aspetto
con ansia. M.>>
[WM1:]
Non
so se c'e' *un* tema nei nostri libri, tra l'altro crediamo piu' nella comunita'
che nell'in-dividuo, la coscienza del protagonista di Q e' scissa, frammentata,
passa da una identita' provvisoria all'altra, quindi e' semmai un -dividuo,
alla ricerca di una comunita', noi ne seguiamo i tentativi e registriamo i
fallimenti, e se c'e' una morale su questo e' che per trovare una comunita'
(a Venezia o a Istanbul) occorre avere esperienza dello sradicamento... Un'altra
cosa che si evince da Q è che il Poter
e
sbaglia e anche il miglior agente nemico puo' defezionare all'ultimo minuto,
il che fa sì che non esista un "ultimo minuto".
Se
il tema di *Asce* riguarda la memoria, e' perche' si afferma che e' necessario
*violentarla*, questa memoria, tenerla in costante movimento. Ma anche Q parlava
di questo, in fin dei conti.
Comunque
i temi emergono quando rileggiamo il testo finito.
*54*
lo stiamo finendo in questi giorni, e mi sembra che parli della dignita',
dello stile, del rapporto tra vivi e morti, del senso che attribuiamo alle
nostre azioni.
*Havana
Glam*, in definitiva, ha un messaggio (oddìo!) uguale a quello di tutti
i libri di Wu Ming: in qualunque istante le possibilità sono infinite.
***
<<Da
quando ho letto Asce di guerra non ho più avuto un attimo di tregua.
Subito dopo mi sono tuffato su Q che ho finito di leggere a fine giugno;
a luglio c'è stato Genova ed adesso l'attentato negli Usa. Un continuo
di emozioni, di rabbia, di voglia di capire.
La lettura di Giap e di testi su altri siti, giornali e riviste, le discussioni,
mi hanno letteralmente stremato. Purtroppo sono un lettore accanito e per
staccare dall'argomento "guerra" ho iniziato la lettura di
Nemici dello stato:
ho avuto un vero e proprio shock.
Non ho ancora terminato, quindi mi riservo di tornarci sopra ma ha rimesso
in discussione parecchie cose che avevo ormai sedimentato o rimosso: dal
concetto del pentitismo come effetto della sconfitta della lotta armata
e non come causa; dal ruolo dei giudici di "sinistra" e dei maxiprocessi,
fino al dolore per aver scoperto sul vostro libro della morte di Giuliano
Naria, per il quale in quegli anni avevo partecipato anch'io a manifestazioni
di solidarietà (inutili, evidentemente).
Resto ancora però della convinzione che le BR e i vari altri gruppi
armati abbiano contribuito a distruggere la possibilità di "fare
politica" in Italia. Voi potrete pure ribattere sulla improponibilità
della responsabilità oggettiva, ma io sono arrivato a pensare, ma
anche altri, che ci fosse una responsabilità soggettiva. Mi ero illuso
di poter andare "fuori tema" ovvero su una prospettiva storica più
distaccata dal contingente, ma ho visto in questo libro troppe cose che
si stanno riproponendo oggi, ed
in alcuni casi con gli stessi soggetti, sulla criminalizzazione del dissenso
(obiezione direte voi: non si è mai smesso).
Sarò azzardato ma il fenomeno black bloc così lucidamente
da voi analizzato e ripudiato mi ricorda alcune dinamiche del movimento
della seconda metà degli anni settanta (infiltrazioni, spostamento
dal terreno politico a quello militare e conseguente criminalizzazione con
"diserzione" dei noviolenti).
Ero anche intenzionato a scrivere delle impressioni sugli ultimi numeri
di GIAP, ma non faccio in tempo a mettere insieme qualche idea che arrivano
altre notizie, analisi, riflessioni davvero notevoli.
L'ultima in ordine di tempo riguarda un testo di Toni Negri, che era riportato
oggi sul sito di indymedia (in inglese). L'affermazione che "tutti i popoli
sono stati colpiti in questo attacco" la condivido appieno, come vi avevo
scritto già all'indomani della tragedia. Nelle vostre analisi traspare
invece il concetto che siano stati colpiti gli "americani" cioè qualcuno
altro da noi. Quando si colpisce nel mucchio a me vengono in mente le bombe
sui treni, alla stazione di Bologna, in piazza a Brescia: in p
arole povere il fascismo e questo ha le stesse caratteristiche di un attentato
fascista (oggettivamente o soggettivamente?). Non dimentico le stragi compiute
dagli americani con la scusa di Saddam, ecc. ma non facciamo l'errore di
metterli su due piatti diversi della bilancia.
Un ultimo pensiero lo voglio dedicare al presidente del Consiglio italiano
che ieri ha fatto due affermazioni importantissime che più o meno
fanno: 1) la civiltà occidente è superiore e conquisterà
il mondo; 2) i contestatori del G8 hanno lo stesso nemico dei terroristi
(ne consegue che..sono terroristi?)
Inizialmente ho pensato ad uno scherzo, un'uscita di Benigni o qualcosa
del genere; oggi invece ho fatto un amara considerazione: esprime il sentire
di larghi strati della popolazione italiana, di quella popolazione che ha
come unica fonte di "informazione" i 5TG, che quindi conosce l'islam per
quello che gli hanno fatto vedere e che non leggono altro, perché
magari lavorano tutto il giorno.
La cosa più amareggiante è che questo sentire è condiviso
anche da gente cosiddetta "popolo di sinistra". Facendo leva su questi ceti
medi, scontenti, frustrati dalla riduzione del potere d'acquisto e riparandosi
dietro il presidente degli Stati Uniti, Berlusconi sta consolidando ed allargando
il consenso, anche perché c'è il deserto completo. Io faccio
difficoltà a contrastare questo "sentire" con le armi del ragionamento,
perché non si basano su ragionamento ma su suggestioni e tutti dovrebbero
sapere qu
anto è pericoloso giocare con le suggestioni.
Per favore ditemi che sbaglio e che è solo un momento di depressione.
Ciao
Gabriele>>
[WM1:]
In assoluto non sbagli, ma tra cielo e terra vi sono molte piu' cose di
quante ne contenga un attimo di depressione. Ora lo anticipo, poi ci ragioneremo
sopra tutti insieme: questa fase dell'insorgere delle moltitudini si è
consumata, è finita, deve arrivare "qualcosa di completamente diverso",
la cui *continuità* col movimento globale all'inizio non sarà
nemmeno percettibile. Il conflitto ripartirà da un altro piano, con
altre pratiche, da parte di altri soggetti, coi quali sarà necessario
connettersi. Biso
gna ragionare sul filo della catastrofe. Stiamo per avere una metamorfosi.
Probabilmente sarà dura, durissima. Ma sarà.
"Anche la partita a scacchi non finisce con una vittoria o una sconfitta.
Finisce quando i pezzi bianchi e quelli neri vengono tolti dalla scacchiera
e rimessi nella scatola. Rimane allora qualcosa di diverso dalla vittoria
o dalla sconfitta - rimane il ricordo di una trama che è stata tessuta,
di una melodia che è stata suonata. Non rimane Scipione; rimangono
Scipione e Annibale. Il primo non può e non potrà mai esistere
senza il secondo. La vincita non sta nell'ultima mossa, sta nella somma
finale." (Ernst Juenger, *Al muro del tempo*)
Occorre fare in modo che la "somma finale" non sia quella tra Bush e Bin
Laden, ma quella tra l'Impero e le moltitudini, tra la cooperazione sociale
estesa dal capitale e la comunità che può riappropriarsene.
6-------------------------
Dal Kenya, subito prima dell'attacco alle Twin Towers (di cui dice molto,
più di quanto non sembri):
<<cari topazi,
tutto scorre su binari pieni di curve e gallerie ma anche per questo piu'
interessanti; personalmente ho passato penso una delle estati piu' angosciate
della mia ridotta/ossidata esistenza; l'aspettare un bimbo ha cambiato la
percezione di tante cose, anche e forse proprio per questo l'estate ha portato
pensieri confusi ed a volte preoccupati; tre mesi netti di cielo grigio
(robe di kappa sopra il grigiore di Nairobi non hanno illuminato i colori
migliori e le notizie che intanto arrivavano dall'Italia non
incoraggiavano grosse scommesse; l'estate si e' fermata a genova,
o meglio qui non e' mai iniziata. Perche' genova e' solo un punto di arrivo
e le ripartenze possono portare ancora piu' lontano, in direzioni poco illuminate;
ma bisogna andare.
Nella violenza cieca di genova sono venuti fuori vent'anni di uggia nera
che ha infangato la coscienza
di un paese, ma forse meglio dire di una fetta di mondo. Perche' gia' ad
Amsterdam nel 1997, dove mi trovavo per caso, ricordo la polizia caricare
trivialmente ragazzi/e seduti sulla scalinate delle chiese a cantare, bere
e fumare. Il giorno dopo ci sarebbero stati i (pacifici) cortei di critica
al trattato UE di Amsterdam, e l'unico rumore tollerato era il silenzio.
Gia' la' vidi ragazzine di vent'anni in lacrime picchiate senza pieta' da
robocop alieni, tute nere col distintivo, che massacravano gente, non cose.
E mi dissi che la polizia del nord era terribile; anche nella civilissima
olanda accadevano
spudoratamente certe cose... che nell'europa del sud siamo in fondo piu'
fortunati.
E' il paragone che ancora si usa per distinguere il nazismo dal fascismo,
e non serve assolutamnete a
capire. Ed infatti ecco genova, rispolverata a nuovo e revolverata di nuovo.
Nel frattempo infatti tutti gli esperimenti del capitale impazzito, biecamente
guidato da istituzioni
rozze ed avide (WTO, FMI,WB) stanno naufragando nella melma, trascinandosi
intere fette di popolazioni e culture nel vortice; le avanguardie della
ristrutturazione stanno miserimmamente franando, nell'apnea di un mondo
che le guarda come si guarda un leone in gabbia che inizia a mordere le
sbarre fino a perdere le gengive. E la gente aspetta solo di vedere cosa
accade dopo, senza rendersi conto che anche le proprie gengive iniziano
a cigolare.
E lo dico da un paese dove nessun principio di diritto e' stato applicato,
il presidente (in carica da 25
anni) tiene in piede uno dei governi piu' corrotti del mondo e ciononostante
il Kenya e’ la punta di diamante degli aggiustamenti strutturali in
africa ed ha ricevuto miliardi di dollari (inghiottiti dai
burocrati) per smantellare servizi sociali e svendere imprese pubbliche:
negli ultmi dieci anni sono
comparsi fenomeni come i bambini di strada (seicento mila oggi), i sieropositivi
sono un quarto della
popolazione (ed I preseprvativi moralmente scorretti, I farmaci economicamente
inaccessibili, gli ospedali praticamente fatiscenti), la fuga dalle campagne,
impoverite dall’agricolture globalizzata da
esportazione ha riempito gli slums e ridotto generazioni intere alla disperazione
(a nairobi la
meta' della popolazione vive nel 1,5%di terra - gli slums), la criminalita'
e' esplosa in maniera
assordante e fili spinati elettrificati e doberman ben aizzati sono il paesaggio
tipico dei quartieri piu'
chic.
E sono dati di padre Alex Zanotelli, che vive da anni nello slum di Korogocho,
non di un trentenne demente ed intossicato ideologicamente (io ?).
Cosi’ uno dei paesi piu’ ricchi del mondo presenta tassi di
fame, malattie e poverta’ elevatissimi, per
il solo fatto di dover ‘contribure’ al mondo.
Ma il kenya di per se' non esiste, e' solo terra di mezzo, terra di passaggio
tra la bava avida del
capitale e le risorse pregiate del Sudan (petrolio), del Congo (metalli,
pietre ed olii preziosi) e della
Somalia (Uranio), che gli americani bramano da tempo, ben accompagnati dai
cugini europei e canadesi. E l’indicatore piu’ efficace anche
in questo caso e’ lo stato di ‘warfare’, questo trasformare
conflitti in guerre, che da piu’ di dieci anni controlla e permette
di controllare questi paesi.
Verra’ il vento e ci sembrera’ almeno fresco.
Michele>>
7------------------------------------
<<4 giorni fa,
in risposta alla giap-newsletter, segnalavo un sito, interessante sia per
la mole di materiale sull'11 settembre, sia, soprattutto, per la sua
qualità. si tratta di ZNet (
http://www.zmag.org/reactionscalam.htm ).
non so se in questo
breve tempo hai avuto occasione di darci un'occhiata, ma ti scrivo perché
la situazione si è evoluta. ora esiste anche un sito in italiano,
con le traduzioni di parte del materiale presente su ZNet:
http://www.zmag.org/Italy/index.htm
Al momento, siamo in
sette a tradurre. Siccome ci sono mega e mega di articoli/commenti/reazioni
interessanti (non solo centrate sull'attacco terroristico a NY), avremmo
un impellente bisogno di nuovi traduttori.
cito da ZNet-It:
"APPELLO
Il lavoro di localizzazione di ZNet, data l'ampiezza dell'offerta e la velocità
con cui cresce, non può che procedere molto lentamente. Chi abbia
desiderio di contribuire e si senta in grado di produrre traduzioni di buona
qualità può mettersi in contatto con Sergio De Simone
(sdesimone@gmx.net)"
Ti chiedo un favore:
potresti inserire il link al sito e l'appello nel prossimo numero di giap?
tra 1600 giappisti, qlc risponderà... è un'occasione per trasformarsi
da fruitori in creatori di informazione.
(secondo te, tradurre è creare? mi sembra uno strano ibrido--saluti
all'ornitorinco, godibili come sempre le vostre newsletter--, a metà
tra atto creativo e semplice copiatura, il produrre e il riprodurre)
E molti lettori di giap troveranno ZNet-It interessante, indipendentemente
dal tradurre o meno, ne sono sicuro.
grazie e alla prossima!
Marcel
m.m.a@inwind.it>>
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