/Giap/#6 n.s. - Uno scatto, forse una convulsione - 1 febbraio 2002
0. Breve preambolo - di Wu Ming 1
1. Flussi e riflussi - un pezzo di Sbancor scritto appositamente per /Giap/
2. Via Mattei, Bologna: a volte si puo' vincere - di Wu Ming 4
3. Anteprima di 54 + news varie
4. Un consiglio agli esaminandi del professor Marchetti
5. Ricordo di Gilberto Centi
6. [Romanzo totale]
7. Wanna Marchi
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Dobbiamo aver sbagliato tono, o scelto parole poco consone, o forse non era il momento giusto. Certo e' che il pre-embolo dello scorso numero di /Giap/ ha ingenerato una messe di incitamenti del tipo: "Su di morale, ragazzi..."
Grazie, ma non siamo depressi ne' abbacchiati. La constatazione delle difficolta' affrontate - dal pianeta e anche da noi, nel nostro piccolo - durante il manicomiale anno 2001 induceva (e induce tuttora) ad attendersi un anno ancor piu' folle, faticoso, *interessante* nell'accezione del noto anatema cinese. Un anno di nodi a contatto pettine, di austerity e guerra civile rampicante, di crisi e ancora crisi (non date retta alle cazzate propagandistiche tipo il PIL statunitense in crescita dello 0,6% (!) negli ultimi tre mesi - sono solo aumentate le spese militari, e il PIL e' da sempre un falso indicatore di crescita)... Il tutto sfociava (e sfocia tuttora) nell'invito a tenere il pugnale tra i denti (ma senza tagliarsi le labbra... Be cool).
Si', come direbbe Dejan, ci siamo espressi "col nostro consueto savoir faire", e forse qualcuno si e' spaventato. Vi rassicuriamo: nessuno spazio per lo smarrimento esistenziale. Anzi, siamo determinati e in fibrillazione, pronti a salire sul ring per il secondo incontro con Liston (leggi: l'uscita di *54*. Scusate, ho appena visto *Ali* in lingua originale, edizione pirata in formato AVI, scaricata dalla rete grazie all'eversiva tecnologia peer to peer - lo recensiro' per il Guerin Sportivo).
Per quel che riguarda "la Fase", fin dal 13 maggio abbiamo esortato a non stracciarsi le vesti (cfr. Wu Ming 2, "Non siamo nella stessa lacrima", /Giap/#40). Abbiamo continuato a farlo anche dopo Genova e dopo l'11 Settembre. Oggi il conflitto e' esplicitamente e variamente dispiegato, nonostante le sue forme di espressione/organizzazione (non solo le tradizionali: anche quelle "no global") fatichino a interpretarlo... o forse grazie a questo.
La nuova mitopoiesi partira' dalla dimostrazione concreta del persistere della multiforme "anomalia italiana". Parlo degli aspetti *positivi* dell'anomalia, cioe' la capacita' di radicamento del conflitto (solo qui da noi il '68 e' durato quasi una decina d'anni), la reinvenzione ciclica delle forme, la scommessa sull'egemonia culturale, la sempiterna "ingovernabilita'" di vasti settori e ceti sociali che delegittima (e a volte disarciona) il decisionista di turno.
Siamo pienamente d'accordo con quanto scrive Sbancor qui sotto. Il 20 gennaio scorso lo stesso Sbancor (in ua delle sue missive "Cari amici & compagni", scriveva:
<<Lo ripeto con parallela sicumera. La situazione e' eccellente, ma come al solito non ce ne accorgiamo. Dunque, facciamo due conti.
1. La guerra ha finalmento trovato il suo aggettivo: inutile e forse anche dannosa. Il meglio che Liberta' Duratura ha raggiunto e' che al posto dei Talebani, se ci va bene, avremo il Re. Niente male, davvero niente male. Il Re sembra appena uscito da un night club di Via Veneto, dopo essere stato succhiato come un ovetto. Se il Re non ce la fa, avremo contribuito a trasferire l'Afghanistan dai Talebani cattivi ai Talebani "pentiti" e tornati percio' alle loro antiche origini di Briganti da Strada. Per tutto quello che aveva promesso, o minacciato di promettere Bush, davvero niente male!
2. L'economia americana, nonostante la guerra e' ancora in crisi nera. E non poteva essere altrimenti, con dei nemici del genere!
3. L'Argentina ha dimostrato al mondo che cosa succede a seguire i consigli del F.M.I.
4.Sharon ha dimostrato al mondo chi e', e Arafat anche.
5.Il Governo in Italia e' debole.
6.L'Opposizione di regime in compenso si e' dissolta. (due piccioni con una fava!)
7.Con una manifestazione abbiamo sconfitto Berlusca 100 a 35 (punteggio da basket!)
8.Con un'altra abbiamo mandato la Moratti dove merita.
9.E siamo ancora 100.000 in piazza contro la legge sull'immigrazione, con Cofferati che sfila insieme ai Cobas.[...] Per una serie di strane congiunzioni astrali, per una generazione spontanea di serie numeriche stocastiche o semplicemente per culo, ci troviamo al centro della "Storia", proprio quella con la "S" maiuscola. Lasciate dunque scorrere l'adrenalina liberamente nel vostro sangue e statemi a sentire....>>
E questo prima ancora dell'azione di Bologna contro il CPT che ha fatto scoppiare una cluster bomb di contraddizioni (vedi al punto 2) e prima dei grandi scioperi. A proposito, il 29 gennaio in Piazza Maggiore a Bologna, di fronte a 50.000 lavoratori, una delegazione di studenti universitari e medi ha letto un comunicato che iniziava con... la descrizione della battaglia di Frankenhausen! Torna d'attualita' la domanda topica dell'immediato post-Genova: "Ma chi cazzo e' 'sto Frank Henausen che nominate sempre?"
Ma torniamo a Sbancor, e stiamolo a sentire.
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FLUSSI E RIFLUSSI
di Sbancor, <sbancor@hotmail.com >, 29/01/2002
Riflusso?....Qualcuno ha il coraggio di parlare di Riflusso ora?...E' questo che devono sentire le mie vetuste orecchie, dopo averne sentite tante?
Dunque, ragioniamo.
1. Per esserci un riflusso dovrebbe esserci stato un Flusso. Ora a meno che non vogliamo considerare il periodo da Seattle a Genova un flusso, e quindi concludere che il movimento non e' mai esistito, tutto questo non sta in piedi. Da Genova a Seattle abbiamo assistito a quella che J.P.Sartre, nella *Critica della Ragione Dialettica*, avrebbe definito la primissima fase del movimento Ancora non si e' giunti a quella "comunita' in fusione" che ne segna l'apice. Seguono, come e' noto la "fraternita'-terrore", l'"istituzionalizzazione" e solo dopo quella, si puo' legittimamente parlare di riflusso. Insomma riflusso non puo' esserci, perche' movimento, nel senso pieno della parola, ancora non c'e' stato. O per dirla alla "romana": "Riflusso de cche?"
2. Inoltre mi sembra che le volte che il movimento, almeno in Italia, e' sceso in piazza, abbia raggiunto pienamente i suoi obiettivi. Cosi' e' stato per la manifestazione contro Berlusconi per l'"American -Day", cosi' e' stato contro la "Moratti", cosi' mi sembra possa essere anche per la manifestazione contro le leggi sull'immigrazione. A meno di credere che far sfilare Cofferati dietro i Cobas e Bernocchi sia un fatto che capiti ogni giorno...
3. Il movimento e' in "crisi" , in America. Non riflusso, "crisi", che e' cosa diversa. E questo e' gravissimo, perche', come ho ripetuto piu' volte, questo movimento vince o perde negli "States", non altrove. Ma cerchiamo di capire cosa e' in corso in America dopo September 11. Gli americani, la gente comune, voglio dire, sta subendo niente di piu' e niente di meno che un "Colpo di Stato". Altro non si puo' chiamare il tentativo di Bush the Second, Ramsfeld, Cheney & C. di imbavagliare la stampa, fare strage del diritto delle genti, compresa la convenzione di Ginevra, ripristinare i super-poteri di F.B.I. e C.I.A. sull'argomento c'e' ormai una lunga letteratura. Da Chomsky a Gore Vidal, per intenderci.
4. Contemporaneamente la crisi economica si aggrava. Gli Usa ed il Giappone sono ormai in "deflazione", cioe' in caduta rovinosa dei prezzi. Deflazione vuol dire che tutti gli strumenti di "policy", monetaristi e keynesiani hanno finora fallito. Deflazione vuol dire depressione, non piu' recessione. Deflazione, nel passato ha sempre voluto dire Guerra. Ma qui la Guerra e' gia' in corso. Sta per arrivare sul mercato "la crisi bancaria giapponese". Uno scherzo da 150 trilioni di Yen, al cui confronto l'Argentina e' un "buffo" dal "pizzicagnolo" (a Roma = salumiere).
5. O la guerra si allarga su posizioni incommensurabili (Iran?, Cina?) o bisogna trovare altre strade. Per esempio la fine della politica dell' Impero che ha caratterizzato la dinastia Bush, cioe' la prima dinastia.
6. Ora suppongo che ci siano forze "imperiali" favorevoli alla II° dinastia. Almeno culturalmente. Favorevoli cioe' a un grande Piano Marshall per il Sud del Mondo, per una rivisitazione critica del neo-liberismo, che ridia alla "politica imperiale" margine di manovra, ad esempio. Attenzione, sempre di Impero si tratta, ma, come dire fra Nerone ed Adriano o Marc'Aurelio una differenza pur c'era. O no?
7. Cio' creera' degli spazi. Niente altro che spazi. Spazi che devono essere usati con intelligenza. Spazi che stiamo gia' inconsapevolmente usando. Spazi che si amplieranno non appena nel centro dell'Impero si manifestera' l'opposizione alla prima dinastia.
8. Poi ci siamo noi. Quello che Bifo chiama il "cognitariato", il General Intellect, il lavoro tecnico-scientifico, il brain-power, o semplicemente gli "infiltrati". Anche in quest'ultima accezione siamo sempre a milioni in tutto il mondo. Nell'industria del sapere, nelle Universita', nelle banche, nell'industria della comunicazione e dello spettacolo, nei giornali e nelle case editrici, nella pubblicita', nel marketing o dovunque si usi la "testa" invece delle "mani" per lavorare. Messaggi sottili corrono sulla rete e altrove. I "sapienti" hanno capito, o stanno incominciando a capire che i "guerrieri" e i "mercanti" stanno portando il mondo in un "cul de sac". E i "sapienti" odiano i "cul de sac". Qualcuno muovera' agile le dita sui computer, qualcun altro diffondera' immagini e testi, qualcuno spostera', non visto, fondi e capitali verso il "movimento di resistenza". Migliaia di piccole azioni. Milioni di neuroni al lavoro. Sabotaggio intellettuale. Riappropiazione di spazi. Piccole rivoluzioni quotidiane che si sommano, fino a divenire un fiume in piena. Il "Movimento". Il "movimento che abbatte lo stato di cose esistenti." Niente di piu' e niente di meno di questo. Qui ed Ora. Here and Now!
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Qualche volta si puo' vincere
La mattina del 25 gennaio 2002, a Bologna, con un blitz rapido quanto inaspettato, e' stato smontato un carcere che era pronto ad accogliere centinaia di esseri umani "colpevoli" di non avere i documenti in regola. Il Centro di Permanenza Temporanea di Bologna e' stato smantellato pezzo per pezzo (bagni, impianti, finestre, gabbie d’acciaio), rendendone impraticabile l’inaugurazione.
Che diavolo e' successo? William Butler Yeats avrebbe detto che "una terribile bellezza e' nata" (Dublino, Pasqua 1916). E’ successa una cosa semplice, uno di quei gesti che prima d’essere compiuti sembrano impensabili e una volta realizzati danno la misura di cio' che *si puo' fare*. Della possibilita' stessa di fare.
Un gruppo di uomini e donne, cittadini europei, ha deciso di disobbedire a una legge ingiusta, che concepisce gli esseri umani nati fuori da questo continente come "illegali" quando non abbiano un lavoro, ovvero quando non siano utili al profitto delle imprese europee. Una legge anticostituzionale, che nega di fatto il diritto alla libera circolazione delle persone e che istituisce campi di concentramento etnici, per uomini e donne in attesa del rimpatrio nei paesi d’origine, nazioni devastate dalla miseria e dalla guerra.
I disobbedienti erano a volto scoperto, hanno agito senza sottrarsi alle telecamere dei giornalisti e della Digos, senza nuocere ad alcuna persona, assumendosi la responsabilita' penale e politica di cio' che stavano facendo.
Intanto, all’esterno della struttura, circa duecento persone si sono radunate a sostegno dell’azione, trasportando fuori dal perimetro del CPT i pezzi smontati che gli venivano passati da dentro.
Dopo alcune ore, assediati dalle forze dell’ordine e intimati a lasciarsi identificare, gli "smantellatori" sono usciti dalle gabbie d’acciaio a mani alzate, visibili e riconoscibili. Per tutta risposta la polizia ha caricato a freddo, con una brutalita' che ha ricordato le giornate genovesi del 20 e 21 luglio 2001. Una carica meramente punitiva contro gente disarmata, che ha causato lesioni e ferite ad almeno una decina di persone, tra cui alcuni parlamentari della Repubblica, e che si e' conclusa con una ventina di fermi da parte della polizia.
Ne valeva la pena?
La risposta e' categoricamente si'.
Soprattutto se si guarda alle conseguenze immediate. Il presidente della regione Emilia-Romagna, in partenza per Porto Alegre insieme a un cospicuo numero di "pentiti" diessini (che probabilmente sperano nelle lavatrici brasiliane per pulirsi le coscienze e non doversi cercare un lavoro), ha dichiarato che l’affaire CPT va rivisto meticolosamente e da capo. Il sindaco di Rimini si e' dichiarato contrario alla realizzazione di una struttura analoga in riviera e alcuni consiglieri comunali della stessa citta' hanno pubblicato un manifesto contro la prevista costruzione del CPT riminese. Anche l’amministrazione comunale di Modena (dove dovrebbe essere costruita la terza struttura di questo tipo) da' forti segnali di ripensamento. Insomma l’azione di venerdi' 25 gennaio potrebbe portare a cogliere tre piccioni con una fava e impedire che, almeno in Emilia-Romagna, svariate centinaia di esseri umani vengano ingabbiati come polli (letteralmente divisi per razza e provenienza).
Ma non solo, potremmo anche dire che qualche volta, con un po’ di determinazione e tempismo, si puo' vincere. E questo e' proprio quello di cui abbiamo bisogno, dimostrare a noi stessi che si possono ottenere delle vittorie parziali e dimostrarsene all’altezza.
In questo caso si rischiano multe ingentissime e pure la galera. Ma se era necessario un gesto simbolico, quanto azzardato ed estremo, per scoperchiare l’immondezzaio delle leggi fascistoidi sull’immigrazione, e' soltanto perche' la situazione non consente altro margine d’azione. La legge Bossi-Fini vuole peggiorare la gia' inumana Turco-Napolitano e trasformare l’immigrazione clandestina in un reato penale, quindi punibile con la reclusione. Cosi' coloro che scappano dalla miseria e dalle bombe (magari sganciate dai nostri stessi aerei) verrebbero rinchiusi in lager di stato appositamente edificati.
Se un estremo sussulto di dignita' puo' innescarne altri, a catena, come pare stia succedendo, forse davvero "una terribile bellezza e' nata".
WM4
Rassegna stampa sull'azione e le ripercussioni:
Cronaca dell'azione di "smontaggio":
http://www.bologna.repubblica.it/archivio/20020126/cronaca/03botre.html
Forbice di Procura e stampa forcaiola: accusa di "devastazione", arresto di Casarini?
http//www.italy.indymedia.org/front.php3?article_id=36047&group=webcast
Reazioni in citta' e in regione: azioni di solidarieta', DS ed Errani chiedono "ripensamenti", il Polo ringhia.
http//www.italy.indymedia.org/front.php3?article_id=36056&group=webcast
La lotta paga: Rimini boccia il CPT, Modena chiede blocco dei lavori e "ripensamento"
http://www.italy.indymedia.org/front.php3?article_id=36175&group=webcast
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*54* sara' in libreria il 5 marzo. 650 pagine ca, 15 euro (lit. 29.044). Inaugurera' la collana "Stile Libero Big".
In anteprima assoluta, la quarta di copertina.
<<Dagli autori di *Q*, un ambizioso opus magnum tra spy story e affresco corale, che ci immerge, con ricchezza di dettagli e di voci, in un mondo che sta nascendo. 1954: la Storia ribolle tra guerra fredda, stelle del cinema e traffico mondiale di eroina.
Non e' dopoguerra, e' solo un'altra guerra.
Il mondo e' diviso in blocchi, in realta' ideologie e frontiere si stanno gia' sgretolando: merci e droga non conoscono confini. Dalla Dalmazia a Mosca a Hollywood, da Napoli alla Francia, da Bologna a Trieste, tra balere, viaggi clandestini oltrefrontiera e incontri di pugilato, una folla di protagonisti, spinti da una corrente che li travolge e li supera, si muove verso uno sbocco ignoto. Nuovi eretici, ex-partigiani, contrabbandieri, narcotrafficanti, agenti segreti, figli in cerca di un padre si muovono e si sfiorano, inconsapevoli pedine di un grande disegno. Tra loro c'e' Cary Grant, l'attore che da due anni non gira un film, il grande di umili origini la cui eleganza diventa il metro di misura della dignita' personale, sull'orlo di una grande onda che sta per travolgere tutto.
Sui flutti, come la bara in *Moby Dick*, galleggia un misterioso televisore, simbolo di progresso tecnologico e di radioso avvenire, che unisce le scene piu' diverse al ritmo di una travolgente commedia degli equivoci.>>
***
Per chi non ha letto *Q*, non vuole sganciare 14 euro ne' vuole scaricare il malloppo dalla rete, il 12 febbraio il romanzo dovrebbe uscire nei Miti, al prezzo di 4 euro e rotti. Tiratura di 120.000 copie, *one shot* (nel senso che, come e' tipico dei Miti, non ci saranno ristampe).
***
Sealmuygyl, casa editrice della Corea del Sud, ha acquistato i diritti di traduzione di *Q*
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La sentenza del caso *Lasciate che i bimbi* (sequestro e distruzione delle copie del libro) non e' ancora stata eseguita. Nel frattempo, l'intero catalogo della Castelvecchi Editoria e Comunicazione Srl. e' finito ai remainders. E' quindi possibile trovare qualche copia (ormai rara) nelle apposite librerie della vostra citta', o addirittura qualche copia residua negli scaffali delle librerie "di serie A". Per chi vive a Bologna: il libro e' reperibile all'Infoshop del Teatro Polivalente Occupato, viale Lenin 3.
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ATTENZIONE: se fate l'Universita' a Bologna e dovete sostenere l'esame di Storia Moderna col professor Valerio Marchetti, NON menzionate assolutamente *Q* o i suoi autori durante l'esame. Ecco com'e' andata a finire l'ultima volta (la testimonianza e' di un altro studente che ha assistito all'episodio):
<<[...] . Il professor Marchetti fa uno scatto sulla sedia, una convulsione forse. Un rigurgito ideologico. Comicamente irritato, da' vita ad una tirata di un'ora e mezzo su quei cialtroni mistificatori, pericolosi mistificatori dei Luthercomesichiamano che stravolgono la storia con quella robaccia da edicola di periferia, e roba del genere. Sinceramente io speravo solo che finisse [...] Il tipo pure sperava solo che finisse, che gli desse il voto che credeva, di andarsene a casa e magari la sera sbronzarsi. Se l'e' cavata con un magnanimo 25.>>
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*54* e' dedicato a Gilberto Centi. Solo i giapsters della primissima ora (un centinaio di persone) ricorderanno il ricordo di Gilberto circolato nell'agosto 2000. Lo riproponiamo nella nostra sezione "Outtakes":
http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/outtakes.html
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Questa settimana, sul consueto Xaiel.com - Sezione Idee, e' comparso il sesto capitolo del Romanzo Totale, scritto a n+1 mani da Wu Ming e da
chiunque desideri partecipare.
Dopo la sosta natalizia, abbiamo registrato un picco negativo per numero di capitoli inviati. Era prevedibile, non solo per via del buco
nero delle feste, ma anche perche' ci stiamo addentrando sempre di piu' nella trama, puntando a grandi passi verso la conclusione (prevista con
il nono capitolo, a cura di Wu Ming). Diversamente da quando si legge, nella scrittura collettiva questo e' il momento piu' difficile e
delicato: non basta piu' mettersi li' e inventare personaggi e situazioni. Occorre tenere conto di quanto hanno fatto gli altri,
prendere le misure su questo, ragionare sul plot piu' ancora che sulla scrittura, limitarsi e potenziarsi grazie al lavoro di chi ha
preceduto.
L'invito, quindi, e' a tener duro, a buttarsi, perche' proprio in questa fase si arriva gustare il sapore dell'impresa multipla.
Molti hanno lodato l'iniziativa rammaricandosi di non aver avuto il tempo di cimentarsi: questa potrebbe essere l'occasione buona.
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<<'Giorno Wuming
Hanno arrestato Wanna Marchi, gia' da un po', ormai.
Che' si sentiva il puzzo di inquisizione, gia' da un miglio, ormai.
Si sentiva da tempo si. Programmi TV, Talk Show, tutti a puntare il dito contro questi nuovi untori, i Maghi. (yu-hu!)
Striscia la notizia (che sembra il telegiornale alternativo in -Libera Baku Ora!-) che, pronta coi suoi sfortunati e teneri giornalisti tutti riuniti sotto il simbolo del Gabibbo (Bello, bello davvero. Tutte le notti sogno di avere un panzone rosso genovese sul comodino a rompermi i coglioni), da il via a una nuova crociata.
Ci truffano, sono pericolosi e subdoli, da punire per circonvenzione d'incapace (per citare un talk show di rete 4, durante il quale si sosteneva che l'utilizzo della televisione come mezzo di persuasione e' da riterersi IMMORALE E ILLECITO. Vabe. Parrebbe fin troppo ovvio parlare di quel gruppo di simpatici ormai non piu ragazzotti capeggiati dall' Anche Ministro Degli Esteri).
Il fra' Galdino dei nostri tempi, col suo piattino per raccattar du' spicci, coadiuvato dal coretto e la chitarrina con monte di sion et similia, invece, e' un santuomo.
Che' Cristo, e' Vero, una Istituzione anche a termini legali. Se ti vendo Gesu' Cristo e la salveza non ti puoi lamentare. Lo sanno tutti che esistono. Invece, la magia, NO.
Mica si puo' tacere oltre, dioboia!
Hola.
WANNA LIBERA!
TelNoNNePuOPiU
P.S. Fa paura pero', che se parli di Wanna in prigione, tutti si mettono a ridere. Se parli di Berlusconi in prigione, ti mangiano. AIuto. Mamma. Aiuto dioboia!>>
T., 25 gennaio 2002
***
<<approfitto per farmi promotore con voi di un appello a favore di Vanna Marchi. Perche' lei finisce dentro mentre il Cardinal Giordano no ? Entrambi avrebbero approfittato di elementi della societa' piu' "deboli", con l'aggravante per il Cardinale che gli imbonitori/venditori televisivi almeno non predicano la carita' e l'amore verso il prossimo.
E poi cosa dovrebbe pensare un normale essere umano dotato di una intelligenza medio-bassa : come minimo che se uno conosce in anticipo le uscite dei numeri del lotto perche' mai non se le gioca lui invece di rivenderle a terzi?
Ma qui accertato, invece, che svariati milioni di italiani sono abbastanza deficienti da credere al malocchio ed alla preveggenza dei numeri del lotto, fatture e fattucchiere etc. e quindi all'autorita' di una Vanna Marchi (peraltro avvallata dal Ministero delle Finanze e da svariati programmi televisivi, Costanzo e Co.) e accettato il principio che e' dovere dello Stato difenderli in quanto sono incapaci di scegliere razionalmente, perche' non farli interdire? E comunque escluderli dall'elettorato attivo (passivo no....) perche' altrimenti i risultati li abbiamo sotto gli occhi.
Nella fattispecie perche' devo difendere dei cretini che mi rifilano i governanti che abbiamo ( e che avevamo)? O sono "incapaci" e li difendiamo -e trattiamo- come bambini un po' tonti- oppure se sono abbastanza capaci da scegliere i loro governanti, si devono poter difendere da se dalle Vanne Marchi.
Sbaglio?>> R., 28 gennaio 2002
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