Nandropausa #1
Libri letti e apprezzati da Wu Ming - novembre 2001
EMIDIO CLEMENTI, La notte del Pratello, Fazi, 2001
WM1> Un vero romanzo epico, in cui ogni minimo gesto diventa leggenda, atto eroico, perché "c'è una guerra in corso: la disperazione sta guadagnando terreno, avanza e delimita il suo territorio. Come i cani." (p.96) Il fatto che alcuni di noi siano amici dell'autore (e del co-protagonista Leo Mantovani, che compare anche in Asce di guerra e sta a Mimì come Neal Cassady stava a Kerouac) c'entra fino a un certo punto. Sinora era manifesto che la scrittura di Clementi si muoveva in direzioni non antitetiche, ma comunque diverse da quelle che più apprezziamo (Carver etc.). Ma qui siamo dalle parti di Cervantes! Gli ultimi anni del Pratello come borgata di boheme e antagonismo, l'epopea delle case occupate ai civici 76 e 78, gli anni Novanta bolognesi in una descrizione scevra da ogni sub-tondellismo d'accatto. Anche letto da chi non conosce luoghi e personaggi, resta un libro eccellente. Letto con cognizione di causa, da noi che citiamo Leo manco fosse il Dalai Lama e custodiamo la memoria dell'eroe desaparecido Aldo Vignocchi, più che letteratura è cosmogonia.
WM5> Microcosmo e autobiografia: chi legge sa che queste non sono le coordinate preferite da Wu Ming e ricorderà la polemica che portiamo avanti da sempre contro minimalismo, generazionalismo e molti altri ismi. Ma il romanzo di Mimì racconta una storia, i personaggi sono archetipici, e la Bologna degli outsider, dei marginali, dei perdenti è ritratta in modo efficace. Romanzo di formazione, certamente: la perdita dell’innocenza è l’evento centrale della vita di ognuno. Dopo resta il trionfalismo o la depressione, per molti. Mimì sembra indicare una via mediana: la consapevolezza, l’idea che deve esistere una facilità del vivere, che è possibile anche lasciarsi andare e vedere come vanno a finire le cose.
By the way, si può produrre mito anche partendo da un incrocio del centro di Bologna e raccontando di case occupate, sgomberi di cantine e traiettorie urbane in cerca di ragazze ricche. Personaggi come Leo o Rigoni vi rimarranno impressi, ne sono certo...
REMO REMOTTI, Diventiamo Angeli, Derive Approdi, 2001
WM5> Non c'ero al reading che ha tenuto recentemente a Bologna: nemmeno la fascinazione che provo per il personaggio e la bellezza di Diventiamo Angeli (sostanzialmente un'autobiografia) sono bastati per farmi varcare la soglia del Link. Ma questi sono problemi che riguardano me e il mio integralismo: Remotti non c’entra.
Che disperato bisogno ci sarebbe nel mondo d’oggi di uomini come il nostro, in realtà. Remotti (che molti ricorderanno nei panni di un esilarante Sigmund Freud in Sogni d’ Oro di Moretti) è spinto da istanze di carattere profondamente etico: l’ossessione per il sesso è volontà di condividere piacere, le performance sono tentativi di rendere meno disperatamente brutto il mondo in cui si nuota, le prese di posizione senza compromessi ci ricordano che c’è ancora bisogno -paradossalmente- di moralisti appassionati, teneri e cinici allo stesso tempo, e specialmente nel nostro fetente paese, specialmente ora che la Merda sembra prevalere.> WM5
PHILIP K. DICK- R. ZELAZNY, Deus Irae, Fanucci, 2001
WM5> Le ossessioni mistiche, teologiche ed escatologiche di Dick più l'attenzione per il sociale, l'antropologico, il materiale di Zelazny. L'alchimia sembra convincente: come spesso accade, la lettura di un romanzo considerato minore riserva più di una sorpresa.
Tibor Mc Masters, pittore privo di arti, deve intraprendere un pellegrinaggio perché la chiesa cui appartiene gli ha commissionato il ritratto del Dio dell'Ira: nient'altri che lo scienziato le cui armi di distruzione di massa, al servizio degli USA, hanno proiettato il mondo nell'incubo. Armi come Lo Sputo: un ordigno nucleare che esplode negli strati alti dell'atmosfera e contamina qualsiasi cosa per migliaia di chilometri all'intorno, amici o nemici non importa. E' il fall out di quell'arma stupida a precipitare l'America nell'apocalisse.
Animali mutanti, dibattiti teologici, colpi di scena, il tutto supportato dalla perizia tecnica di Zelazny (prosa raffinata, la sua) e dalle visioni di Philip K. Miglior lettura dell'anno, per quanto mi riguarda.THOM JONES, Il pugile a riposo, Minimum Fax, 2001
WM1> Una mia cara amica capì che Dalia nera era un gran libro dal modo in cui Ellroy descriveva l'incontro di boxe tra Bucky Bleichert e Lee Blanchard. Un bravo narratore si vede dal ritmo che sa imprimere a una scazzottata, che si svolga sul ring, per strada o - come in questo caso - nel bel mezzo di una risaia vietnamita. Invero, questa è la più bella scazzottata mai messa nero su bianco, e copre due delle 38 pagine di uno dei racconti più belli mai scritti, "Break on Trough". Avete presente quando alzate gli occhi dalla pagina e dite (a nessun altro che a voi stessi): "Questo qui scrive da Dio!!!"? Su nove racconti, ce ne sono due me-ra-vi-gliosi ("Break on Through" e "Voglio vivere!"), due bellissimi ("Il pugile a riposo" e "Le luci nere"), due molto divertenti ("Sagome" e "Il cavallo bianco") e solo tre così così. I primi quattro che ho citato valgono da soli l'acquisto del libro.
DAVID PEACE, 1974, Meridiano Zero, 2001
WM1> Di questo avevo letto la "uncorrected advance proof" l'anno scorso, perché un editore meneghino - col quale poi ho troncato ogni rapporto - era interessato a pubblicarlo e voleva farmelo tradurre. Alla fine i diritti se li è accaparrati Meridiano Zero, per fortuna. Mi sarebbe piaciuto tradurlo, comunque: stile secco tipo Sahel, atmosfera umida inverno-nello-Yorkshire, sbirri sordidi, razzismo, violenza sessuale, giornalismo di provincia depressa e anni Settanta senza alcun glamour. Il paragone con Ellroy è trito e ritrito ma ci sta tutto, anche se alla mente non viene l'ultimo Ellroy né quello della "Tetralogia", bensì quello di Prega Detective , L'angelo del silenzio e Perché la notte. Con qualche pub squallido e qualche tazza di tè in più.> WM1
MILES DAVIS (con QUINCY TROUPE), Miles. L'autobiografia,Minimum Fax, 2001
WM5> Miles Davis è l'uomo che ci ha insegnato a tirarcela. L'arte è vita e lo stile è tutto. Una lezione per tutti i giovinotti persi nelle secche della dressing down option.
WM1> Cosa dire dell'uomo che ha inciso Kind of Blue, Sketches of Spain, In A Silent Way, Bitches Brew...? Cosa dire che non dica lui stesso in questo libro, il migliore che ho letto quest'anno? Imprescindibile. Ineffabile.
WM2> Se vi piace il jazz, non potete perdervi questo libro. Ma leggetelo anche se non ve ne frega niente, di jazz. Scritta con linguaggio secco e travolgente quanto un assolo di tromba, quest’autobiografia è un romanzo di formazione, il racconto delle continue battaglie di un uomo, tra luminose vittorie e terrificanti sconfitte; un manuale di ‘creatività’, applicabile in qualsiasi campo; una guida spirituale, sull’importanza di nutrire di stile la propria esistenza.
HOWARD BAKER, Noi siamo i mods, Arcana, 2001
WM5> Al di là del trasporto di alcuni Wu Ming per certe forme subculturali, c'erano tutti i presupposti perché questo libro si rivelasse una minchiata. Bene, i presupposti sono tutti sconvolti. Noi siamo i mods è un noir serrato, quasi ellroyano, pieno di coups de théatre e con un paio di personaggi memorabili. Uno spaccato del sottobosco criminale della Londra anni '60, con in più una lettura eterodossa e nitidamente classista della subcultura più stoica e affascinante del secolo scorso.
WM1> Per la prima volta, dopo due mod revivals e un terzo incipiente, qualcuno ha il coraggio di dire che se prendi troppe anfetamine non ti tira l'uccello! Nonostante la copertina pacchiana, il titolo che non rende giustizia all'originale (Sawdust Caesar,"Cesare di segatura", con richiamo al classico gangster movie Piccolo Cesare) e la quarta che strizza l'occhio ai puristi di parka e scooter, come se questo libro fosse Quadrophenia su carta... Nonostante tutto questo, il romanzo è potente, e ci spinge a testa in giù nell'underworld criminale della Swingin' London. Una storia di gangsters e di vendette dopo, dietro e intorno ai leggendari scontri di Margate e Brighton tra mods e rockers (1963-64). Non so cosa ne pensi Oskar degli Statuto, ma io questo libro l'ho tracannato in due ore!M.Y.Joensuu, Harjunpää e il figlio del poliziotto, Meridiano Zero, 2001
WM2> Sono passati diciotto anni prima che un editore coraggioso scommettesse su questo autore, che in Francia è già stato tradotto in tre occasioni nella Série Noire di Gallimard, una delle collane più autorevoli per il genere "poliziesco". Già me li vedo, gli editori italiani, terrorizzati da nomi finnici e surreali. Scritto da Matti Yrjänä Joensuu, , si snoda tra luoghi come via Jäkärlä e il cadavere di Taisto Kullervo Nousiainen…
Il filone è lo stesso di Massimo Carlotto: usare il ‘giallo’ per fotografare una società e scoprirne i cortocircuiti. In questo caso, obiettivo puntato sugli adolescenti disperati di una città, Helsinki, che propone l’alcool come compagno fisso, un centro commerciale come ritrovo, il suicidio come via di fuga.
In un’estate stranamente calda, Timo Harjunpää, ispettore di polizia come Joensuu, indaga sull’omicidio di due uomini, animato non tanto dal desiderio di assicurare i criminali alla giustizia, quanto piuttosto dalla grande malinconia per le vite dei giovani assassini, sprecate quanto quelle dei morti, e domandandosi quale futuro potrà assicurare ai figli nella capitale finlandese, gelida e indifferente, dietro palazzi di Lego.ALIENS IN ROMA, Magika Roma, CD, 76", Aliens in Roma 2001
WM1> Un'impresa non da poco: riunire il gotha della musica elettronica capitolina (in tutte le sue sfumature, dal danzereccio alla sperimentazione lacera-scroto) per un viaggio nell'antichità latina, etrusca e asiatica; partendo da simboli e riferimenti occulti disseminati nella storia, nell'architettura e nella cultura popolare di Roma, riesplorare rituali orgiastici e culti mitraici; risalire alle radici mitiche dell'Urbe, le origini medio-orientali (troiane) narrate nell'Eneide. Tutto questo con un occhio ai vecchi peplum e ai film di Tanio Boccia, l'Ed Wood di Cinecittà. Se ci fermassimo qui sarebbe solo un'operazione bizzarra, ma fin qui ho descritto il pre-testo. Come s'intuisce dalla copertina del CD, l'equazione è tra Roma e la Roma. L'intento è CELEBRARE L'ULTIMO SCUDETTO GIALLOROSSO, riletto in chiave esoterica e "magika": Totti è Divinità con cui fondersi nel momento mistico dello slogan ("Che ce frega der cileno..."), le partite sono cerimonie pagane etc. A scandire le tappe del viaggio iniziatico, brandelli di documentari su Roma e grevi battute proferite da nientepopodimeno che Nico Giraldi "Er Monnezza" (Ferruccio Amendola intento a doppiare Tomas Milian). Il CD era pronto prima che la Roma tornasse Campione d'Italia: come gli "aruspici" etruschi e romani, gli Aliens in Roma hanno previsto il futuro leggendo le viscere di una vittima sacrificale. A essere immolata è la musica dance, che qui viene aggredita, squartata, lardellata. Distribuito da Audioglobe, via Aretina 240 b/c Firenze, audioglobe@audioglobe.it
Phil Patton, Dreamland. Un reportage dall'Area 51, Fanucci, 2001
WM2> Area 51 è il non luogo per antonomasia. Sito di esperimenti nucleari e test aeronautici di massima segretezza. Sui crinali desertici che la sovrastano si raduna per spiare, discutere, ubriacarsi di paranoia e teorie del complotto una comunità di maniaci, ufologi, cospirazionisti, patiti di aerei. Hanno il loro linguaggio, i loro eroi, le loro leggende. Phil Patton le raccoglie e approfondisce, consapevole che parlare di Area 51, significa tracciare una storia dell’immaginario americano, dalla Guerra Fredda ai viaggi spaziali del futuro.
Un punto di vista inedito per capire l'America e gli americani.
Un viaggio nei meccanismi collettivi di qualsiasi "macchina mitologica".
Cristina Morini, La serva serve. Le nuove forzate del lavoro domestico , DeriveApprodi, 2001
WM2> Un libro per superare i cliché quotidiani su donne immigrate e clandestini.
Un libro di testimonianze dirette, per riflettere sulla condizione di sfruttamento di chi accudisce bambini, case, anziani.
Un libro sulla mentalità agghiacciante di alcune "padrone di casa".
Un libro sull'ipocrisia di certa "emancipazione femminile" fondata sull'asservimento di altre donne.
Se vi interessa approfondire il significato di espressioni come "clandestino", "colf", "alienazione", "schiavitù", un libro da leggere.
IL RIPESCAGGIO:
RUDI GHEDINI, Semifinale. Una storia d'amore e di sconfitte intorno all'Inter prima di Ronaldo , Theoria 2000
WM5> "Un mio amico mi ha suggerito che la funzione del regista è l'equivalente del basso nel Rock'n'Roll". Personalmente, trovo la definizione impeccabile. E il libro è ricco di analisi e definizioni di questo tipo. Semifinale è uscito quasi due anni fa, in sordina. Vale la pena riprenderlo in mano e segnalarlo di nuovo all'attenzione del pubblico, però, per più di un motivo. Il libro è diventato, grazie al semplice passaparola, una specie di romanzo di culto, e non solo fra gli interisti. E' la storia di una passione pura, di quelle che si contraggono fin dall'infanzia, senza tentazioni biecamente spettacolari (niente pseudo-documentarismo sulle frange più estreme del tifo, non temete). Semifinale merita di arrivare a una più nutrita schiera di lettori, una storia in cui passione calcistica e rovelli amoroso-esistenziali trovano un equilibrio insolito e convincente. Prosa sobria, senza sbavature, capace di alludere, senza strafare, alla dimensione epica del calcio (lo sport è forse l'ultima fonte di epos cui è possibile attingere, qui da noi), di rimandare ai tempi andati e di spiegare in modo del tutto plausibile perché un ragazzo della bassa bolognese, contro ogni logica, abbia concepito un amore così complesso, incondizionato e profondo per - la definizione è dell'autore - "la più perdente tra le vincenti". Semifinale è valso a Ghedini l'iscrizione ad honorem a un circolo romagnolo di "Interisti Leninisti" (!)
IL CLASSICO:
JOHN BRUNNER, Il Gregge Alza la Testa, Editrice Nord, Milano...
WM5> Cito spesso Brunner come una delle mie influenze più determinanti ed è giusto fare sì che questo autore -di importanza epocale- sia conosciuto da una schiera sempre più ampia di estimatori.
Fantascienza sociologica, che affronta nodi politici spinosi e assolutamente contemporanei: in che modo, in altri termini, l'American Way Of Life porterà il pianeta alla catastrofe finale. Nessuna pietà per gli omuncoli coinvolti nella stolida corsa do topi che si svolge nell’arco delle molte e belle pagine: chi subisce senza reagire è giusto che subisca per sempre.
Il futuro prossimo di Il Gregge alza La Testa è appena più insopportabile del nostro presente: è che ci stiamo abituando a tutto, alla merda che mangiamo, al veleno che inaliamo, alle menzogne che spacciano senza vergogna e alle manganellate reali o metaforiche che costituiscono l'essenza del comando capitalistico nell'età dell'Impero.
Brunner è un fottuto autore scomodo.