Sorreggere il mondoLE COSE CHE ACCADONO (A ROMA E NON SOLO)

In questi giorni convulsi non siamo in grado di mettere insieme un Giap. Su quel versante latitiamo ormai da marzo. Ma non abbiamo abdicato.
Faremo il possibile per spedire un numero entro il 10 del mese.

Nel frattempo, superfluo dirlo, sono successe tante cose. A noi e... al "Paese Semplice".
Sugli eventi delle ultime settimane, col dulcis in sprofundo del ballottaggio romano, siamo d'accordo col collega Valerio Evangelisti e col suo punto di vista "eclettico".

Di nostro aggiungiamo qualche nota.
 
Più ancora dei saluti romani, ci appare emblematico che a Ostia i troppo soliti ignoti distruggano a martellate, nottetempo, la lapide ai caduti delle Ardeatine, e la cosa passi sotto silenzio. Il silenzio è peggio del martello o della spranga. Noi non siamo feticisti di lapidi e monumenti, benché accada che un monumento sappia commuoverci, ma quelle martellate e, peggio, quel silenzio non hanno come bersaglio un feticcio, qualcosa di freddo e inerte. Colpiscono noi, soggetti vivi; carne e neuroni, non pietra.
Il silenzio. Nei prossimi mesi e anni, dovremo contrastare quest'arma "immateriale", prima ancora della violenza fisica.
...che comunque non mancherà, ufficiale e ufficiosa. Basti ricordare che i responsabili della macelleria genovese sono quasi tutti avanzati di grado, e hanno più potere di quanto ne avessero nel 2001.

Eppure - più ancora dell'evento di Roma (su cui si accumulerà fin troppo commentarium) - ci sembra emblematico quanto accaduto a Vicenza, la tanto demonizzata (sempre a sproposito) Vicenza "prodicida" dei No Dal Molin.
Quando e dove si conducono lotte trasversali e coerenti su obiettivi concreti, i risultati si vedono. Si vedono persino nello specchio (che è sempre deformante) dei risultati elettorali. Persino in pieno Nord-Est leghista. E' il rotto della cuffia, certo, ma questo è il margine in cui tutto avviene, il margine da esplorare.
Al contrario, dove fai di tutto per smorzare il conflitto, finisce che è il conflitto a smorzare te.
Non lasciamo che l'ipertrofico commentarium nasconda i segnali interessanti.
Sono flebili ma esistono.
E lavorano sottotraccia.

Ci attendono missioni drastiche e compiti immani. Lotte di lunga, lunghissima durata. La chiave sta nel lavoro culturale. Convincere le persone ad amare la complessità anziché averne paura. E tornare ad avere fiducia nella parola. Giocare la parola incompromessa e radicale (nel senso che "va alla radice" delle cose), la parola ricaricata di senso. Giocarla contro la chiacchiera e il metadiscorso.
Nonostante Liala, noi vi amiamo disperatamente.
E speriamo che la cosa sia reciproca.
Solo su questa reciprocità potremo essere fondativi.

Quel che è strategico: trovare ogni modo possibile di rinsaldare legami coi "cervelli fuggiti". Li incontriamo ovunque, in Europa e in America. Sono legione, sono la più grande risorsa che abbiamo a disposizione. Non è un cambiamento da poco: oggi l'emigrazione italiana è in gran parte intellettualità di massa. E cerca di essere utile, di gettare ponti.

Adesso, alcune comunicazioni.

§ Stella del mattino è uscito oggi. Manco a dirlo, dentro c'è molto di quel che accade adesso, di quel che pensiamo adesso.
Due giorni fa è uscita una certa cosa su Repubblica...
Wu Ming 4 ha risposto stamane.
E qui c'è un'intervista.

§ Il testo di Wu Ming 1 New Italian Epic è stato scaricato circa 7000 volte a partire da mercoledì scorso. In questo preciso istante google dà 2970 risultati. Sono arrivati già diversi contributi, altri sono annunciati, uno è già uscito. Molti inviti a discuterne, in Italia e soprattutto fuori. A chi ci scrive chiedendo se il testo è tradotto: si sta lavorando alla versione francese, e poi ci sarà da fare quella inglese, un lavoro alquanto duro. Dite la vostra, è lotta anche questa, è politica anche questa, è fondazione anche questa, è un ponte col mondo anche questo.
[ Qui potete scaricare/ascoltare l'mp3 di Wu Ming 1 live at Middlebury College, Vermont, 31 marzo 2008]


§ Un gioco da tavolo autoprodotto ispirato a Manituana ha vinto il premio per il migliore scenario originale alla convention dei patiti del settore.
E il "racconto di avvicinamento" Deganawidah è diventato... spedibile per posta.
Com'è che dicevamo? "Comunità e transmedialità".
E ricordiamo che, dopo aver ricevuto il Premio Sergio Leone 2007, siamo in finale al Premio Emilio Salgari... Il che ci dà l'occasione per invitare a riguardarsi Sandokan, la serie televisiva più utile per il periodo che ci attende. Ricordate? "Inghilterra... la Tigre è ancora viva!"

§ Sempre a proposito di Manituana: intorno alla metà di maggio metteremo on line il reading/concerto "Pontiac", che Wu Ming 2 ha portato per oltre un anno su e giù per l'Italia ( e il tour non è ancora finito). Non metteremo soltanto gli mp3, ma anche un vero e proprio e-book illustrato in pdf ( qui l'anticipazione della copertina), e intorno a questo rilascio condurremo un esperimento. I dettagli seguiranno.

§ A distanza di quattro anni dall'uscita, i nostri cugini Yo Yo Mundi sono tornati in possesso dei diritti del cd 54, ispirato al nostro romanzo. Il cd è da tempo esaurito, non esistono nemmeno copie per il banchetto della band ai concerti, e una nuova tiratura di 2000 copie è stata sospesa per cause di forza maggiore. Si tratterebbe insomma di ristamparlo, ma per farlo con una certa tranquillità servono un po' di ordini... o almeno manifestazioni di interesse... Insomma, li contattate? impazienza@libero.it

§ Qui, ehm,  si chiedono se le strategie comunicative di Al Qaeda non possano essere paragonate a quelle di Luther Blissett... Il che ci dà l'occasione di segnalare che è uscito questo.

Carne al fuoco ce n'è, insomma.

E il fuoco, quello non mancherà.

Un abbraccio a tutt*.

Wu Ming