da La Repubblica - Bologna - cultura, pag. XV, giovedì 22 maggio 2003:
Le "zirudèle" antagoniste di Wu Ming
"Siamo i cantastorie dei movimenti, raccontiamo per capire"
Stasera al Chourmo il collettivo di scrittura presenta "Giap!", versione cartacea di tre anni di dialoghi on lineMichele Smargiassi
Cantastorie di una comunità senza chiese, custodi della parola di un movimento senza bibbie. L'ultimo libro degli anonimi Wu Ming, Giap!, che il collettivo bolognese di scrittori presenta stasera al Chourmo, il nuovo spazio "antagonista" di via Mazzini 174, è forse il più Wu Ming di tutti, anche del best-seller Q che fu il primo ed è ancora il più famoso. Perché è un libro che si è fatto da sé, senza il progetto di una mente ordinatrice, una scrittura nata dal e nel flusso della storia. Tommaso De Lorenzis, scrittore e giornalista, ha solo pescato in quel flusso di parole che da tre anni scorre sul sito web dei Wu Ming, sotto forma di una newsletter, Giap appunto, nata nel gennaio 2000 e attualmente spedita per email a 3694 iscritti, che in tre anni ha narrato eventi globali e microstorie, ha raccontato Genova e Porto Alegre, guerre e paci, politica e letteratura. Un tazebao elettronico? No, una raccolta di zirudèle, ci spiega Wu Ming 1.
Cioè quelle poesie improvvisate, da strada, inventate sul momento...
"Precisamente, Giap è nato per questo, per trasformare l'osservazione degli eventi in narrazione, e per farlo immediatamente, a caldo. Il libro è una specie di macrotesto, un racconto a puntate, la cronaca di un viaggio, il rapporto di una spedizione nel presente".
Ma dall'immediatezza della Rete all'immobilità del libro non si perde qualcosa? Non è un passo indietro nella scala della comunicazione?
"Nessun medium annulla i precedenti, li ridefinisce. La carta ha ancora una sua funzione insostituibile. Trasformare in libro la newsletter vuol dire storicizzarla, tornare sopra alle emozioni del momento per rimeditarle..."
Nel vostro sito sono archiviate tutte le vecchie puntate di Giap. Chi comprerà un libro che si può leggere gratis sul web?
"Fa parte della nostra scelta contro il copyright. Gli editori intelligenti hanno capito che rete e libro non si fanno concorrenza, ma si potenziano. Il testo integrale di Q è disponibile gratis on line, ma il libro continua a rimanere fra i 40 titoli più venduti in Italia".
In ogni caso, sulla carta si perde l'interattività... Giap on line era dialogo in tempo reale, i vostri racconti suscitavano valanghe di replice.
"Molti botta-e-risposta sono stati conservati. C'è molta eccedenza in questo libro, c'è più di quanto ci abbiamo messo, ci sono le voci di una comunità, ci sono gli echi dei 180 incontri pubblici che abbiamo fatto in questi due anni presentando i nostri libri. A sua volta, questo libro produrrà risposte, commenti su un commento..."
Come lo vogliamo chiamare? Un libro di contro-informazione? Un breviario dei nuovi movimenti?
"Un libro di storie. Giap ha avuto la fortuna, o la preveggenza, di nascere assieme ai nuovi movimenti, di crescere nei e coi movimenti. Un'interazione in cui noi abbiamo messo la nostra ragion d'essere, che è appunto raccontare storie. Una funzione indispensabile a qualsiasi comunità, nessuno può vivere senza storie, appena due persone si incontrano cominciano a narrare, 'ma lo sai che il tale...?' ".
Cronisti del movimento dei movimenti? O portavoce?
"I cantastorie non sono i portavoce di un potere, neppure alternativo. Sono quelli che trasformano emozioni ed eventi in narrazioni e le restituiscono alla comunità. Il nostro riferimento non sono gli attivisti politici, tantomeno il ceto politico dei nuovi movimenti che... lasciamo perdere. Ci interessano le correnti sotterranee, le tendenze forti, storiche, ma nascoste. Da lì ci viene la materia per le nostre storie, lì vogliamo che le nostre storie ritornino".