Giap #22/23, VIIIa serie - Marcire al passo dell'oca - maggio 2008, terza settimana |
MARCIRE AL PASSO DELL'OCA Appunti dal Paese Semplice Alla fine il Paese Semplice è arrivato. La zona dove abito verrà presto chiusa alle auto. Prima Regola: eliminare il dubbio. Il Paese Semplice è un paese a priori. Uscito dalla riunione, sulla strada di casa, passo davanti ai tavolini di un bar e inciampo in una frase, buttata in mezzo al portico da una ragazza giovane, segni particolari nessuno. Seconda Regola: ridurre il mondo a verità necessarie. X è sempre uguale a X. Il Paese Semplice ammette solo identità. Ascolto spesso i discorsi del prossimo. In treno, se non ho un paio di cuffie da infilarmi nelle orecchie, sono incapace di leggere, troppo attento a quel che dicono i vicini. A volte mi faccio contagiare anch'io dalla voglia di semplicità. Immagino di essere un agente segreto, assoldato per schedare i responsabili di determinate frasi in stile Borghezio. A seconda del sogno, le persone che segnalo vengono poi deportate in Libia oppure private del diritto di voto. Lo so che non va bene, e infatti mi sveglio, mi schiaffeggio e poi rido della contraddizione: deportare i razzisti o convincerli con la forza. Terza Regola: eliminare le minoranze. Nel Paese Semplice democrazia fa rima con maggioranza. A seguire parte un servizio, credo girato in Romagna, credo per dimostrare che anche i bonari comunisti d'antan non ne possono più degli stranieri. Forse vale la pena ricordare che in provincia di Bologna il giornale più venduto è sempre stato il Resto del Carlino, anche quando il direttore era un entusiasta della Repubblica di Salò. E l’espressione maruchèin (marocchino = meridionale) non è mai stata un complimento, da queste parti. Quarta Regola: eliminare le informazioni. Il Paese Semplice ammette solo tautologie. Ci sono leggi che si scrivono per sancire l'illegalità, l'arbitrio, l'assenza di diritto. |
STELLA DEL MATTINO Grazie a tutti quelli che hanno già comprato Stella del mattino. Grazie a chi ha visitato il blog del libro, a chi ha lasciato commenti, a chi non li ha lasciati. Grazie a chi lo ha recensito o segnalato, grazie a chi sta attivando il passaparola. Grazie a chi ha deciso di andare a Oxford a girare il booktrailer (tu che leggi sai chi sei, almeno crediamo). Secondo le nostre difettose stime il libro - uscito esattamente venti giorni fa - è già sulle 5000 di venduto, senza che sulla stampa sia uscita una sola recensione che potesse dirsi tale, un solo pezzo che entrasse nel merito del libro. Facciamo i conti: un estratto di capitolo apparso su un quotidiano (molto efficace, ma affiancato da una colonnina piena di errori macroscopici che ci è toccato demolire), un trafiletto su un mensile, una decente intervista su un settimanale e un'altra sulla stampa locale. Poco altro. La vera risorsa - e c'è poco da stupirsi - è la rete. E' in rete che abbiamo letto le cose più dense, partecipate, significative su questo libro. Sul blog stiamo cercando di segnalare e documentare tutto. Stella del mattino come libro sentimentale e "femminile". Stella del mattino come indagine sulle Muse e l'ispirazione. Stella del mattino come allegoria del post-Genova. Et cetera. Questo libro, lo abbiamo già detto, è per noi molto importante. Non è "solo" un romanzo solista di Wu Ming 4. E' il libro a cui l'intero collettivo ha affidato profonde riflessioni sul proprio ( e non soltanto proprio) percorso, e ha un ruolo di "ponte" tra romanzi solisti e romanzi collettivi. Qualcuno lo ha già fatto notare: è il romanzo solista più affine a quelli collettivi. E' palesemente collegato a Q, 54 e Manituana, anche se è meno "d'azione" e più roman philosophique. Ed è un libro complesso. Sappiamo che la sua ricezione, l'amore che potrà suscitare, avrà un respiro quieto e lungo. E chi ha fretta? Noi siamo qui. |
PONTIAC, STORIA DI UNA RIVOLTA. IL NOSTRO AUDIOLIBRO Questo, se volete metterlo da qualche parte, è il banner. Pontiac continua a girare l'Italia. Per vederlo dal vivo, informazioni qui. |
NEW ITALIAN EPIC: TEMPESTA FORZA 5
Ma chi è che si produce e produrrà in tali non-obiezioni? |
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UNA SCIOCCHEZZA AL VOLO Una sciocchezza al volo: che io sappia, non c'è stato bisogno di esaminare il DNA per sapere che la pantera nera è "un leopardo nato senza chiazze gialle". Non so come classificasse Linneo, ma io (vado a memoria), credo di averlo imparato già nei romanzi di Salgari. E comunque gli esemplari neri dei grandi felini, soprattutto appunto del leopardo, vengono selezionati da secoli per la loro bellezza: e gli allevatori avranno ben visto che il colore nero è semplicemente un estremo della variabilità della specie. La parola "pantera" peraltro indica un genere, e non una specie: genere che comprende tigre, leone, giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi. [G.M., 16/05/08] [WM1:] Hai ragione, quella frase esprime male il concetto che avevo in mente, l'ho presa di pacca dalla conferenza alla McGill e non ci ho lavorato sopra abbastanza. Ho scritto che "il DNA ha provato oltre ogni ragionevole dubbio", non che ha scoperto ex novo, e forse avrei dovuto usare il presente anziché il passato prossimo, ma il problema è che quanto segue è mal formulato. Intendevo dire che nonostante nel linguaggio e nella percezione comune, per via delle sembianze, una pantera nera sia una "entità" o "idea" diversa da quella del leopardo [o giaguaro], noi abbiamo le prove che di leopardo [o giaguaro] si tratta [variante melanica nell'una o nell'altra specie], e le prove stanno nella genetica. Il contesto è quello della necessità di andare sotto la superficie per tornare a percepire insieme enti convenzionalmente disgiunti e percepire disgiunti enti convenzionalmente tenuti insieme. Ho scelto l'esempio per via della sua icasticità, ma avrei dovuto essere più preciso nei riferimenti e mettere semmai una nota a pie' di pagina sulla rivoluzione tassonomica che gli studi sul genoma stanno determinando. Metterò una rettifica nelle "postille" al saggio che prima o poi dovrò scrivere, intanto grazie. |
[Wu Ming 1 dice:] Finalmente è uscito - lo annunciavamo qui - l'album degli Switters, Current Trends In The Contemporary Italian Music Disaster, Improvvisatore involontario, 2008. Ricordiamo chi sono gli Switters: "Sono degli stronzi, dei guastafeste, dei rompicoglioni. Sono gli sturalavandini del giezz, idraulici liquidi che sgorgano le condutture. Sono la bustina che si getta nel water per sciogliere i residui della fossa biologica. Sono gente che si prende soddisfazioni. Sono le menti migliori della degenerazione." Vincenzo Vasi al basso e theremin (a sinistra nella foto). Francesco Cusa alla batteria (al centro). Jòraku Gianni Gebbia al sax (a destra). Nel 2004 portarono in tour New Thing, il mio romanzo solista trasmutato in reading/concerto. qui potete ascoltare/scaricare cinque tracce da quella tournée . Nel 2007 Francesco Cusa fu il primo musicista a comporre una possibile colonna sonora di Manituana. Poiché avevo scritto le note di copertina per il precedente album The Anabaptist Loop (2005), la band mi ha chiesto di ripetere la cosa. Ho ascoltato le tracce, mi sono entusiasmato e ho deciso di andare oltre. Mi sono prodotto in un vero e proprio "comizio" contro gli aspetti più consolatori e scoreggioni del jazz italiano. Comizio nel quale mi auspico una cura "pol-pottiana in senso buono" per il giezz, e presento quest'album come il primo passo in tale direzione. Quella roba mi hanno chiesto di registrarla, e oggi è il primo brano di Current Trends. Chi è iscritto al nostro podcast lo ha già ascoltato. Gli altri possono goderselo qui. Il cd costa quindici eurelli. E per contattare la band c'è maispèis. |
STORYTELLING. L'INFORMAZIONE SECONDO LUTHER BLISSETT Un libro importante. Lo ha scritto Luca Muchetti. L'introduzione è di Tommaso De Lorenzis. Arcipelago edizioni, 2008, pagg. 232 (fitte), € 12,80. Si può ordinare qui. Qui sotto, ne scrive Wu Ming 5. Ai tempi dell'Avanbardo, io battevo tutt'altre piste. Ma siccome le piste di Luther Blissett erano molteplici, intricate, si affastellavano come steli di achillea e percorrevano il territorio in maniera capillare, capitò anche a me di incrociarle. |
PREMIO SALGARI. Come già sapete, Manituana è nella terzina di romanzi finalisti al Premio Emilio Salgari. Con noi ci sono La strategia dell'Ariete, del collettivo Kai Zen e I miei mari di Folco Quilici. Nel fare la selezione, la giuria deve aver pensato alla frase di Arbasino, secondo la quale in Italia lo scrittore attraversa tre fasi: brillante promessa, solito stronzo, venerato maestro. Decidete voi dove collocarci rispetto agli altri due... La premiazione arriverà a settembre, in base ai voti raccolti tra i lettori del territorio. Intanto, venerdì 23 maggio, Wu Ming 4 presenterà Manituana insieme a Luca Crovi, nel corso di una "cena salgariana": h. 20:30, ristorante Enoteca "Il Covolo", Piazza Vittorio Emanuele 2, Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Maggiori info qui e qui. TRAILERS FILM FESTIVAL. Il booktrailer di Manituana, invece, parteciperà alla rassegna Booktrailer Factory del Trailers FilmFestival di Catania, in programma dal 25 al 27 settembre. LIBRINCHIOSTRO. Sabato 24 maggio, la Compagnia Fantasma interpreta un reading da Previsioni del Tempo, con musiche di Wu Ming 5.
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