Il cd

In questo cd si intrecciano la musica degli Yo Yo Mundi e il romanzo 54 di Wu Ming (Einaudi Stile Libero, 2002).
Canzoni e trame sonore per interpretare alcuni momenti tratti dal libro e dare voce e vita a molti dei suoi protagonisti.
Gli Yo Yo Mundi, dopo il successo di “Sciopero” e di "Alla Bellezza dei Margini", catturano ancora una volta l'ascoltatore con sonorità ora bizzarre e travolgenti, ora suadenti e malinconiche. E lo fanno con un album registrato in presa diretta, inventandosi un suono in bilico tra musica selvatica, fugaci momenti d'improvvisazione e composizioni dall'architettura più complessa.
54 degli Yo Yo Mundi è un viaggio musicale di oltre 60 minuti, un lavoro dal sapore artigianale animato dalle grandi passioni civili e politiche della storia e impreziosito, tra l'altro, da una galleria di immagini d'epoca e uno scritto inedito di Wu Ming 5.
Gli attori Marco Baliani, Giuseppe Cederna, Fabrizio Pagella e il cantante dei 24 Grana, Francesco Di Bella, danno voce alle parole di 54 e ci accompagnano in questo percorso a ritroso, dove alle trame narrate - ora sotto forma di flash improvvisi, ora come stralci di racconto più definiti -, si "attorcigliano" le musiche, pensate come se fossero la colonna sonora di un film tutto da immaginare.
Realizzato, prodotto e distribuito da Yo Yo Mundi, Mescal e Materiali Musicali - i Cd de "il Manifesto", il disco è disponibile dal 14 febbraio 2004 nelle librerie e in tutti i negozi di dischi al prezzo davvero speciale di € 8.

Clicca qui per ordinare il cd


Da Giap#14, IVa serie - Nascite, trasformazioni, passaggi di fase - 12 dicembre 2003:

Yo Yo Mundi foto

Sono venuti tutti

A proposito di 54 vorremmo provare a raccontarvi un aneddoto.
Quando abbiamo finito di registrare, anzi più precisamente, quando anche l'ultimo tassello di questo progetto è andato al posto giusto dopo mesi di lavoro, all'improvviso mentre ci accingevamo ad ascoltare l'album finito, a piccoli gruppi sono apparsi loro: i protagonisti di 54.
E sono venuti tutti: Angela e Odoacre, Robespierre "Pierre" Capponi e gli altri amici della Filuzzi, suo fratello Nicola, per tutti solo Capponi - perbacco ha davvero una voce da orco! - e il tenero Bottone.
E meno male che Bottone non c'aveva dietro una bombina atomica eh? Urlava: Forse ci andrebbe di mezzo qualche innocente, ma per come è messa l'Italia di oggi poi, lo schiaccerei lo stesso il "bottone", che li fa fuori tutti quanti quelli lì.
E sono arrivati anche molti altri avventori del bar Aurora, insieme abbiamo rispettato la "regola", abbiamo parlato a tre e a quattro e in certi momenti anche tutti quanti insieme: di politica, di ciclismo e anche di musica e e di letteratura (erano curiosi di vedere in faccia i cinque Wu Ming e qualcuno tra loro era molto deluso che non fossero lì con noi - Salvatore Lucania e Steve Cemento su tutti - ).
Ettore Bergamini - naturalmente lui giunto a piedi senza la sua bicicletta -, ci ha portato in regalo del materiale veramente unico e una serie di nuove storie straordinarie di eroica quotidianità, tipo quella di Fonso e della mamma, per capirci!
Sembrava molto incazzato per gli ennesimi tentativi di infangare la Lotta Partigiana e la Resistenza, ma per niente stupito degli ultimi tristi eventi di marca fascista.
C'era addirittura Cary Grant, il mitico Archie, fascino "da grande cinema" e fisico da acrobata (insieme a lui inseparabili: Bob e Doris Pender), anche se in un certo momento abbiamo temuto che fosse il suo sosia.
Solo quando, accavallando le gambe, i suoi calzini "non hanno osato scendere alla caviglia", abbiamo avuto davvero la certezza che fosse proprio lui.
E poi il Generale Serov, Kruscev - davvero uno spaventoso tozzo mugiko - , Malenkov e una pletora di inquietanti agenti del KGB al seguito.
E ancora Tito e sua moglie - però ancora una bella donna! -, e poco distanti Salvatore Lucania e Steve Cemento con altri personaggi del loro calibro, davvero poco raccomandabili, (invero un po' allibiti davanti allo schermo del nostro computer, così super sottile).
In verità tutti quanti - agenti segreti, politici e mafiosi - molto addolciti dall'impossibilità di cambiare il corso degli eventi.
infine, quando ormai nessuno ci avrebbe scommesso un soldo bucato, è apparso pure un fugace Salvatore Pagano "Totore a' Maronna".
Solo il giorno dopo ci siamo accorti del vero motivo della sua fretta e della sua agitazione, non trovando più in studio: "l'ultimo modello di un costosissimo registratore digitale di marca americana".
Eravamo esterrefatti e contenti, ci scambiavamo occhiate piene di emozione, orgogliosi di questo tanto inaspettato quanto irreale riconoscimento e, a tratti, timorosi perché non riuscivamo a immaginare che cosa sarebbe ancora successo.
Erano davvero venuti tutti e tutti lì, sospesi in una specie di strano silenzio, aspettavano di ascoltare le nostre musiche.
Senza che nessuno schiacciasse il tasto play, la musica è partita: tutto suonava meravigliosamente, siamo stati pervasi da una specie di ascolto totale, come se il suono fosse una lunga infinita carezza sulla pelle e dalla pelle attraverso i pori, la musica finisse per impossessarsi di ogni stilla di sangue, saliva e sudore.
Una sensazione indescrivibile.
Hanno ascoltato ogni nota e ogni parola - dovevate vedere Angela e Pierre come si stringevano, danzando leggeri sul ritmo del valzer a loro dedicato! - e Bao Dai si è anche commosso, quando ha sentito il racconto del suo modo imperiale di accettare la sconfitta.
Ettore poi, poco prima di andare, lo ha fatto ancora una volta, a pieni polmoni ha gridato: Stella Rossa Vince.
E' stato uno dei momenti più felici della nostra vita.
Poi tutto si è dissolto, ogni personaggio con la sua storia è tornato da dove era venuto, senza alcun cenno di saluto, ma lasciando nell'aria un segno ineluttabile: come se in qualche luogo e in qualche tempo, prima o poi, dovessimo ancora incontrarci per un altro impossibile appuntamento.
La copia consunta di 54 poggiata sul tavolo, ha avuto come un fremito e una luce di brace prima di sparire per sempre, ha riaggiustato le pagine scosse.
Sembra incredibile vero?
1954 il tempo confonde i nostri pensieri. 1954 i sogni di oggi, i sogni di ieri.

Yo Yo Mundi, inverno 2003


La lettura scenica

Marco Baliani
Marco Baliani
Fabrizio Pagella
Fabrizio Pagella
Giuseppe Cederna
Giuseppe Cederna

Da /Giap/ #2 IIIa serie, 12 luglio 2002:

Come da programma, la sera del 28 giugno ultimo scorso, alla Sala Estense di Ferrara, gli Yo Yo Mundi hanno "sonorizzato" 54, eseguendo dal vivo musiche originali, appositamente composte dopo aver letto il romanzo.
L'idea è stata del collega scrittore Stefano Tassinari, che da anni organizza serate con questo format: una breve presentazione del libro insieme agli autori, a cui segue un recital di brani del libro da parte di un attore o un'attrice, con commento sonoro di una band dal vivo e proiezione di immagini in tema realizzate o scelte da un fotografo. La scelta è caduta sugli YYM perché avevano già sonorizzato "Sciopero", il classico di Sergej Eisenstein (CD edito da Il Manifesto, 2001).
A leggere è stato chiamato Marco Baliani (chi non va a teatro lo avrà forse visto al cinema, es. in "Teatro di guerra" di Martone).
Le immagini sono state trovate, scelte e proiettate dal fotografo ferrarese Dario Berveglieri.
Non avevamo nessun tipo di aspettativa, nella nostra storia di narratori non c'erano precedenti di questo tipo e la maggior parte di noi ha gusti musicali piuttosto diversi da quelli del pubblico degli YYM.
Dobbiamo ammettere che Tassinari aveva visto giusto. Un solo pomeriggio di prove è bastato a trovare un'intesa perfetta tra attore e band. Non lo diciamo noi, lo testimoniano gli applausi delle duecento persone convenute a dispetto di un violento temporale.
I capitoli da leggere li avevamo scelti insieme a Tassinari in modo che andassero a formare una galleria di personaggi: il bar Aurora, Grant, Pierre, Zollo, Luciano, Ettore e Serov.
La colonna sonora degli YYM comprendeva un tema generale più un tema per ciascun personaggio presentato (con titoli come "Il sopracciglio inarcato di Cary Grant").
Berveglieri ha ripercorso i sentieri delle nostre ricerche d'archivio, risalendo a tutti gli articoli di giornale citati nel romanzo, proiettando pagine, titoli e fotografie, portando dentro la Sala Estense i volti patibolari e menagramo dei dirigenti di PCUS e KGB, o quello mentecattoide del finto pentito di camorra Abbatemaggio.
A nostro parere unanime, il meglio di tutte le parti coinvolte se lo è preso (meritatamente) il compagno Ettore Bergamini, combattente partigiano e contrabbandiere. Consideriamo il capitolo a lui interamente dedicato (pp.373-376) uno dei più belli del romanzo. Baliani lo ha letto benissimo, senza mai andare sopra le righe. La musica degli YYM (lenta e suggestiva) e le immagini scelte da Berveglieri (fotografie di suo padre risalenti agli anni Cinquanta) hanno fatto il resto. Commovente.
Come scritto nel calendario, lo spettacolo verrà riproposto a Brescia l'11 agosto (con Marco Baliani sostituito da Fabrizio Pagella, che tra l'altro è un giapster). Un'ulteriore rappresentazione sarà a S. Lazzaro (BO) a ottobre (comunicheremo la data al prossimo aggiornamento del calendario):
Ringraziamo tutti per l'impegno dimostrato e per l'omaggio che hanno scelto di fare non tanto a noi quanto all'esito di tre anni di duro lavoro.
Come noi, gli YYM sono in tour perenne (700 date in 13 anni di attività). Se passano dalle vostre parti andateli a vedere, fatelo anche se in genere ascoltate tutt'altro: è gente seria, che si fa il culo, produce altre bands e se ha un seguito è perché se lo è guadagnato ad hominem.

***

Da /Giap/#2bis III serie, 15 luglio 2002:

Un testo scritto dagli Yo Yo Mundi per i giapsters, che volentieri diffondiamo:

Stefano Tassinari

Lo spettacolo inizia con un'introduzione al romanzo, seguirà una lettura di brani scelti, voi dovrete accompagnare la lettura scenica con musiche di sottofondo, inframmezzando i vari momenti con altri brani. Non è necessario che le musiche siano inedite, l'importante è che siano adeguate ai veri momenti. Il romanzo si intitola 54 di Wu Ming".
Questo più o meno, quanto ci aveva detto Stefano Tassinari. Aveva pensato agli Yo Yo Mundi dopo aver ascoltato il lavoro su "Sciopero" di Ejzenstejn in cd e dopo avere visto lo spettacolo del 25 Aprile al Container (che grande serata!) di Bologna.
Abbiamo letto 54, subito, di getto. Ad ogni capitolo urgente scaturiva la lettura del successivo, proprio come accade con le ciliegie: impossibile fermarsi - curiosità, golosaggine, passione ... chissà? -.
Così ci siamo fatti catturare dall'idea di una nuova differente sonorizzazione, così ci siamo fatti coinvolgere dalla trama, così ci siamo affezionati ai singoli personaggi: Ettore, Bottone, Ferruccio, Angela, Robespierre Capponi - anche suo padre Vittorio, certo -, Salvatore Pagano, Cary Grant etc. -.
Le musiche sono nate di conseguenza, a pensarci bene non abbiamo adattato niente di già suonato - qualche schizzo, poco di più -, abbiamo scritto qualcosa in movimento che poteva crescere con l'idea dello spettacolo, a volte solo un contorno, a volte un'interpretazione di un'atmosfera, più spesso una colonna sonora organizzata e ispirata all'opera stessa. Solo dopo questa fase, ci siamo ricordati che avremmo potuto usare (o riciclare) qualcosa di già edito, qualche nostro "cavallo di battaglia", qualche musica facile, facile, molto malleabile e adattabile ad ogni esigenza.
Era troppo tardi.
Prima il "Tema di Wu Ming" - un 3/4 che via, via si trasforma in 6/8: dalla malinconia appena accennata del valzer per crescere fino ad un sottile senso di inquietudine.
A questo tema, poi si sono come appiccicate sopra alcune parole, che riportiamo in calce. Poi, un vero crescendo, tutti gli altri:
"KGB" - il titolo di lavoro era "Ansia" -,
"Il Sopracciglio inarcato di Cary Grant" - ci mettesse una melodia vocale e un'armonica a bocca Stan Ridgway, diverrebbe perfetto -,
"This is a Spy Story" - un brano così bizzarro e travolgente che lo abbiamo inserito nella scaletta del tour di "Alla Bellezza dei Margini" -,
"Tarantella della Deposizione Spontanea" - Salvatore Pagano e la sua deposizione meritavano questo gioco ritmico musicale scaturito dal profondo dell'anima del posteggiatore napoletano che alberga in qualche Yo Yo Mundi! -,
"Stella Rossa" - dolce, un po' ingenuo, acustico, volutamente ripetitivo: dedicato a Ettore, appunto, Stella Rossa vince! -.
Infine, l'ultimo nato: "Tema di Robespierre" - melodie che si intrecciano, le braccia di due amanti che si stringono, melodie che si inseguono, le braccia di due ballerini in bilico sui rispettivi passi di danza.
Ci piace tanto immaginarlo adatto ad un gran finale filuzziano.
Questo è quasi tutto.
Ci piacerebbe raccontarvi di Ferrara: le prove che - tra lo stupore di tutti - generavamo immediata intesa tra con l'attore Marco Baliani. L'emozione del debutto. Lo spettacolo con le fotografie di Dario Berveglieri proiettate dietro le nostre spalle, i brani letti e interpretati da Marco e le nostre musiche che sembravano scritte su misura per i toni che di volta in volta, sceglieva (bravo, davvero tanto bravo).
Le nostre musiche ancora a intersecarsi tra le immagini straordinarie di Dario e la sua partecipe lettura.
Gli applausi, tanti, belli, come sanno essere gli applausi sinceri.
Poi i piacevolissimi discorsi con i Wu Ming (prima ci siamo annusati come fanno i cani, poi abbiamo cominciato a simpatizzare e a trovare interesse e passioni comuni, infine nessuno di noi aveva davvero voglia di andare in albergo a dormire - nonostante la stanchezza accumulata durate una giornata infinita! -) e infine una promessa prima dei saluti: scriviamo qualcosa per i rispettivi siti, a proposito di questo spettacolo così riuscito e di questo incontro tanto casuale, quanto promettente?
Un abbraccio,

Yo Yo Mundi


p.s. ci vediamo a Brescia l'11 agosto per la prossima lettura scenica di 54 (l'attore per quella occasione sarà il caro amico e giapster Fabrizio Pagella) per altre notizie su Yo Yo Mundi fate un salto telematico sul sito www.yoyomundi.it

Ecco il testo del Tema Finale di Wu Ming:

1954, il tempo confonde i nostri pensieri
1954, i sogni di oggi, i sogni di ieri,
i sogni di... ieri
1954, 1954, 1954, i sogni di oggi i sogni di ieri
i sogni di... ieri


Prologo di 54 su un muro di Savona
Dicembre 2006. Il prologo di "54" di Wu Ming e testo di "Non c'è nessun dopoguerra" su un muro di Savona (si trova in piazza Dei Brandale nei pressi del porto). Fotografia di Stefano Miraglia (altri suoi scatti qui). Clicca sull'immagine per ingrandirla.

54, Anno Incredibile

Testi e parole - Wu Ming
Canzoni e musiche originali composte ed eseguite dal vivo dagli Yo Yo Mundi
Dall'originale lettura scenica di Stefano Tassinari

Attori principali: Fabrizio Pagella e Laura Bombonato

Immagini d'epoca raccolte da Dario Berveglieri
Video grafica, immagini e proiezioni: Ivano "Ant" Antonazzo
Progetto luci: Alessandro Verazzi
Scenografia: Francesco Fassone

Regia: Laura Bombonato

Yo Yo Mundi:
Paolo Enrico Archetti Maestri chitarre, voce
Andrea Cavalieri basso elettrico, contrabbasso, voce e narratore
Eugenio Merico batteria
Fabio Martino fisarmonica, pianoforte e tastiere
Fabrizio Barale chitarre e percussioni


54, Anno Incredibile è la riduzione teatrale del romanzo 54 di Wu Ming (Einaudi Stile Libero, 2002).
Con l'attore Fabrizio Pagella, l'attrice (e, in questo caso, anche regista) Laura Bombonato e tutti gli Yo Yo Mundi impegnati in scena (questa volta non solo con compiti esclusivamente musicali), 54, Anno Incredibile è la naturale evoluzione in forma teatrale della lettura scenica \ evento con una trama a narrare minime storie quotidiane che si intrecciano ai grandi fatti della storia.
Gli "abitanti" del bar Aurora - un bar che si racconta in prima persona -, una storia d'amore clandestino (tra Angela e Robespierre), le problematiche dell'infinito dopoguerra, i partigiani - su tutti Ettore Bergamini - che dopo aver liberato l'Italia si ritrovano ai margini della società e ancora Cary Grant (è un mito, ha appena compiuto 50 anni, flirta con i servizi segreti e nel '54 ha fatto perdere completamente le sue tracce), l'elegantissimo Tito (che ammira incondizionatamente Grant e in quegli anni "rompe" con Mosca), la nascita del KGB e i traffici di sostanze stupefacenti sotto la guida del boss Lucky Luciano.
Sono solo alcuni dei personaggi e dei fatti che si incontrano nell'incedere della trama, sono solo alcuni degli spunti che animano il racconto.
In 54, Anno Incredibile, si respira un'atmosfera in bilico tra le atmosfere fumose delle balere dove volteggiano i "filuzzi" (La filuzzi è una specie di liscio acrobatico danzato a Bologna) e un clima mozzafiato da spy story: dal precipizio della storia uno sguardo sul mondo che "sta cambiando" senza che mai niente cambi per davvero.
Infine e soprattutto, un protagonista assoluto: il televisore di marca americana al centro della scena (ora oggetto di culto, ora il nuovo padrone incontrastato delle nostre menti, ora specchio di un'epoca che scivola furtiva nello schermo).
In questo spettacolo teatrale tratto da 54 di Wu Ming (un romanzo di ben 666 pagine) tutti i fili si riannodano nella trama di 54, Anno Incredibile.
Contribuiscono al racconto una scenografia dal grande impatto (con il televisione protagonista) e le immagini proiettate: raccolte da Dario Berveglieri e rielaborate artisticamente da Ivano Ant Antonazzo.
Le musiche e le canzoni degli Yo Yo Mundi, scritte appositamente per questo spettacolo (integrate da nuove composizioni), si rivelano una vera e propria "colonna sonora", eseguita dal vivo (ci fa piacere ricordare che queste musiche fanno parte di un cd con le voci di ospiti celebri - tra i quali gli attori: Marco Baliani e Giuseppe Cederna -, prodotto e distribuito da Mescal\Manifesto - in vendita nelle librerie e nei negozi di dischi).

Per organizzare lo spettacolo teatrale e avere notizie più approfondite su costi e specifiche tecniche siete pregati di contattare: ATIR TEATRO 02.58325578 e atirteatro@libero.it

Date, biografia, notizie e immagini Yo Yo Mundi: www.yoyomundi.it e www.mescal.it
Per interviste e materiale promo: 347.0535575 e impazienza@libero.it



Ricordo di Dario
di Stefano Tassinari

Dario Berveglieri "Che le vostre lacrime diventino sorrisi". È con questo messaggio altruista e positivo che Dario Berveglieri, lo scorso 10 febbraio, ha voluto salutare per l'ultima volta tutte le persone che gli volevano bene. Nel giro di tre mesi, il solito male incurabile se l'è portato via, a soli quarantadue anni e con mille progetti di vita da mandare avanti, a partire da quello di accompagnare la crescita dei suoi due bellissimi bambini di due e sei anni d'età. Dario, fotografo ferrarese, era l'autore - tra l'altro – delle immagini proiettate nell'ambito dello spettacolo "54", tratto dall'omonimo romanzo dei Wu Ming e musicato dagli Yo Yo Mundi, che io stesso curai all'interno delle rassegne "In musica e versi" e "La parola immaginata" nel 2002. Da pochi giorni quella lettura scenica è diventata un CD, ma lui, per una questione di ore, il CD non ha fatto in tempo nemmeno a vederlo. Come sempre accade in questi casi è difficile parlare di un amico al passato, dovendo così accettare uno strappo che si vorrebbe poter ricucire al primo risveglio, ma è giusto farlo, innanzi tutto perché Dario merita di essere ricordato, e poi perché, con grande dignità, ha chiesto a tutti noi di essere altrettanto dignitosi di fronte alla sua morte. Per parlare di lui parto da un momento in cui lui non c'era più, e cioè dal suo funerale, "pianificato" dallo stesso Dario, tre giorni prima di morire, in un colloquio svolto con il nostro comune amico Luca Gavagna. La sua prima richiesta era stata quella di essere salutato dalle note dell' "Internazionale" e di "Bella Ciao", perché, aveva detto, "muoio da comunista", alla faccia di un mondo che pullula di ex e di post, capaci solo di vergognarsi di avere avuto una passione politica (ma l'avranno avuta sul serio?). Ci ha pensato Roberto Manuzzi, sassofonista del gruppo di Guccini, ad accontentare lui e anche noi, che in centinaia, assiepati in un piazzale dell'estrema periferia di Ferrara, ascoltando quelle note così condivise, ci siamo emozionati e commossi, riuscendo per la prima volta persino a sorridere, come ci aveva chiesto lui attraverso la frase citata all'inizio, fatta scrivere sul retro di una sua foto distribuita durante la cerimonia. "Non si poteva non volergli bene" – mi ha detto un'amica mentre la musica sfumava. Può sembrare una riflessione retorica, ma non lo è: Dario era molto generoso, ironico e autoironico, capace di ascoltare gli altri. "Quando nel nostro gruppo, da ragazzi, nasceva qualche screzio – mi ha detto un altro amico – era sempre lui a mettere a posto le cose, anche perché era l'unico con cui non litigavamo mai". Di frasi come questa ne ho sentite tante quella mattina, girando per i capannelli formatisi spontaneamente intorno agli album di fotografie che in molti hanno portato. E tra un "ti ricordi quella volta a Roma, alla manifestazione contro i missili?", e un "guarda, qui sembra un bambino, avrà avuto sedici anni!", è andato in scena un rito collettivo dell'affetto, che di sicuro gli avrebbe fatto piacere. Poi c'era il Dario fotografo di professione da circa vent'anni, in grado di spaziare dalla cronaca allo spettacolo, dalle foto di scena a quelle pubblicitarie. Ci sarà tempo per ricordare questa parte importantissima della sua vita, magari attraverso mostre e altre iniziative, già messe in cantiere dall'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Alberto Ronchi, che era anche un suo caro amico. Io posso solo aggiungere che sul lavoro si comportava come nella vita, non riuscendo a percepire, come capita agli artisti, la differenza tra due mondi normalmente separati. Quando gli telefonai per proporgli di collaborare con noi al progetto "54", mi rispose subito di sì, con un entusiasmo misto ad ironia ed umiltà. "Ho letto il romanzo dei Wu Ming e mi è piaciuto moltissimo" – mi disse, aggiungendo poi in classico stile ferrarese: "Certo che mi hai zullato una bella pesca, anche perché non so da che parte cominciare. Ma in qualche modo faremo." Il risultato del suo lavoro, poi, l'abbiamo applaudito in tanti e a lungo. Ma questo, io, lo sapevo fin dall'inizio. Ciao Dario, amico caro e compagno di molti sogni.
[Bologna-Ferrara, 16 febbraio 2004]

Clicca qui per vedere la galleria di immagini trovate e scelte da Dario

A Dario Berveglieri, due anni dopo (da Giap n.2, VIIa serie, "Stanne fuori", 16-18 ottobre 2005)


Calendario concerti
(in continuo aggiornamento)

Yo Yo Mundi in concerto
foto di Alessandra Bovarini, 17 settembre 2004

[...]


Mercoledi 24 ottobre 2007, Brescia - Teatro Comunale (ore 21.30)

Giovedi 25 ottobre 2007, Macomer (NU) - Padiglione Filigosa, Ex Caserme Mura "Mostra del libro 2007" (ore 21.30)

Per organizzare una data nella vostra città, il contatto è Enza Solinas c/o Mescal Live 02/474451, enza@mescal.it
distintivo KGB

Download



Scarica il brano "Ettore, Stella Rossa vince", letto da Fabrizio Pagella (mp3 zippato, 224 kbps, 8800 kbps



Scarica il brano "Il paperotto", letto da Giuseppe Cederna (mp3 zippato, 160 kbps, 4.300 kb)

Scarica il brano "KGB", live at Sala Estense, Ferrara, 28/06/2002 (mp3 zippato, 128 kbps, 2.330 kb)

Scarica il brano "Se muoio stanotte", registrato dal vivo nel dicembre 2004 e non incluso nel cd (Mp3 zippato, 160 kbps, 8,760 kb)


Clicca qui per ordinare il cd

Il cd
"Sono venuti tutti"
La lettura scenica
Il musical: 54, Anno Incredibile
Ricordo di Dario
galleria delle immagini trovate da Dario
A Dario Berveglieri, due anni dopo
Calendario date
Download


Videoclip/carrellata finale dello spettacolo "54" degli Yo Yo Mundi, tratto dal romanzo di Wu Ming, da un'idea di Stefano Tassinari. Video realizzato da Ivano "Ant" Antonazzo
Clicca due volte sul riquadro per aprire il video su YouTube

Paolo Archetti Maestri, Yo Yo Mundi
Live 54 Anno Incredibile - dal romanzo 54 di Wu Ming