Guerra agli Umani. I protagonisti (in ordine di apparizione)
Jakup Mahmeti, 'imprenditore' kosovaro. Grazie alle buone idee, nessuno lo chiama più 'Caffelatte'. Il Marcio, lavora per Mahmeti alla 'Tana del Vagabondo'. Tira coca, ma è colpa di una pomata. Marco “Walden”, supereroe. Ha scoperto che Babilonia intende suicidarsi. Lui preferirebbe evitare. Per questo vive in una caverna e attende con fiducia la fine dell'Occidente. San Disma, ladrone. La Chiesa ufficiale non lo riconosce e sotto sotto pensa che abbia rubato pure il Paradiso. Ma è il patrono della civiltà troglodita. Castel Madero, mille abitanti e poca gloria. Perfetta esemplificazione del Teorema dei Tre Bar. Gaia Beltrame, rabdomante in erba, proprietaria di un locale dove si fa credito a chi legge e la televisione funziona solo a ceffoni. Charles Bronson, sanbernardo, fanatico dei Doors. Nonostante un collare molto, molto particolare un giorno è scomparso e nessuno l'ha più visto. Emerson Krott, scrittore sudafricano, autore de “L'invasione degli Umani”. E' convinto che Dio assomigli a un gibbone. Gilberto Rizzi, cacciatore. Pignolo, sempre attento alle regole, irreprensibile. Eppure, la Rivoluzione Animale ce l'ha già nel mirino. Daniele Sardena, bracconiere. Esperto nel costruire trappole. Un po' meno nel selezionare le prede. Maresciallo Martelli, carabiniere. La prossima catastrofe non lo troverà impreparato. Ermete Treré, detto Erimanto. Insieme ai suoi compari, mutila cacciatori e libera cinghiali. Eppure, gli stanno più a cuore gli struzzi. Geims Oliva, gladiatore. Con la sua Mossa del Cuoio, vorrebbe passare alla storia degli sport da combattimento. Purtroppo, l'avversario non è all'altezza. Il Facocero, in realtà un cinghiale. Ma con quattro zanne e una dipendenza preoccupante dalle mele selvatiche. Yogur Casale, cacciatore. Ha introdotto in Val Madero il metodo medioevale per cacciare i cinghiali. E non solo quelli. |
RASSEGNA STAMPA
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