Il primo incontro, a Siena
Venerdì 20, WM2 & WM5 hanno presentato Altai all’Università di Siena, all’interno di una lunga serata a cura di Dimitri Chimenti, Massimiliano Coviello e Francesco Zucconi. A seguire, Marco Rovelli ha parlato del suo viaggio nell’Italia dei clandestini (Servi, Feltrinelli 2009) e il collettivo Scrittori Precari ha proposto un reading insieme a Vanni Santoni. Chi c’era, potrà dire se i tre ingredienti della serata si siano amalgamati bene tra loro e quale sia stato il fil rouge di tutta l’iniziativa, oltre alla volontà degli organizzatori di rompere la routine in un ateneo come quello senese, che hanno definito “in via di dismissione”, dominato dalla legge del “si salvi chi può”.
Per noi era la prima tappa di un lungo giro d’Italia, da Lugano alla Sicilia, che ci porterà in oltre 50 librerie, circoli, centri sociali, biblioteche.
Per l’occasione, abbiamo fatto una bella chiacchierata con Vanni Santoni e Gregorio Magini di Scrittura Industriale Collettiva. Quello che Vanni è riuscito a battere in diretta sulla tastiera del suo laptop, potete trovarlo qui.
A Siena, ma anche altrove, sul web e per e-mail, alcuni lettori ci hanno domandato se il prezzo di Altai (19.50 euro) non ci sembri eccessivo.
La nostra risposta è sì, e nei prossimi giorni interpelleremo il settore commerciale della casa editrice per capire meglio quali calcoli abbiano portato a una scelta del genere.
Purtroppo è l’unico aspetto, nella produzione dei nostri romanzi, sul quale non abbiamo ancora nessuna voce in capitolo.
Manituana, il nostro romanzo precedente, uscito nel marzo 2007, costava 17.50 euro per 613 pagine. Altai con il 33% di pagine in meno, costa l’11% in più. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che non è aumentato l’anticipo che abbiamo ricevuto per lavorare, mentre le nostre royalties si aggirano sempre intorno al 10% del prezzo di copertina ( e quindi, in questo caso, aumenteranno di 20 centesimi lordi a copia, ovvero 5 centesimi a testa).
Che è successo, allora?
Tra il 2007 e oggi si è palesata la crisi economica, che nel settore dell’editoria si è fatta sentire in maniera molto forte soprattutto nel primo semestre di quest’anno.
Alzare i prezzi dei libri, tuttavia, non ci sembra un modo per contrastare la crisi, ma piuttosto per assecondarla.
E’ vero che ormai sono molto diffusi gli sconti, le tessere, e quindi l’editore sa che i 19.50 euro diventano facilmente 16, e magari anche 14 in periodo di promozione, però anche questo ci sembra un ragionamento vizioso, che strozza le piccole librerie, quelle che non hanno margine per fare sconti, tessere et similia.
Questo è quanto, finora, ci siamo riusciti a spiegare. Se avremo altri dati, ve li faremo conoscere.
P.S.: Il giorno stesso della presentazione senese, sul Venerdì di Repubblica è uscita un’intervista intorno ad Altai, firmata da Loredana Lipperini, che l’ha riportata sul suo blog, scatenando un dibattito piuttosto interessante.