Sulla strana serata di Genova, ovvero: con Wu Ming non ci si annoia mai!
[WM1:] Sì, lo so, eravate venuti per sentire parlare di Altai, ed eravate pure in tanti. Eravate usciti di casa dicendo: “Vado al Buridda, c’è la presentazione di un libro, pare sia un autore cinese”. E invece nisba. Sì, mi scuso se non siete riusciti a farmi la domanda su come facciamo a scrivere in quattro, e se è sfumata la dedica sulla copia del libro per il cugino che compie gli anni o la sorella che si laurea. You can’t always get what you want.
Una cosa, però, non potete negarla: con Wu Ming non ci si annoia mai. Una serata interessante, di cui parlare nei prossimi giorni, a metà tra una soirée futurista e uno psicodramma appena appena screziato di politica. Un happening. Vi pare poco?
Per chi non c’era, ma anche per chi c’era e non ha capito che minchia sia successo:
la presentazione di Altai non si è potuta fare. L’incontro di qualche ora prima su copyleft e scrittura collettiva si è svolto senza problemi, ma la presentazione no, quella si è trasformata in un altro genere di evento (uno spin-off della fiction su Basaglia) quando alcuni… diciamo rivoluzionari si sono presentati en masse – a occhio e croce una decina – per boicottarla e regolare presunti conti con Wu Ming, tute bianche e chi più ne ha più ne metta. Conti i più antichi dei quali risalgono a poco prima del G8 di Genova, e i più recenti al 2004. In quell’anno, passato alla storia soprattutto per la vittoria di Mikhail Saakashvili alle elezioni presidenziali in Georgia, certi ultra-radicali non apprezzarono una criptica presa per i fondelli infilata in una nostra opera, nostra leggiadra risposta a due kilometrici articoli pieni di insulti e calunnie nei nostri confronti. Read the rest of this entry »